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Lasciarsi sopraffare dai ricordi era sempre una tortura, pensava T/N. La vita andava avanti e rimuginare sul passato non portava a nulla. Batteva il piede sul pavimento, facendo rumore con il piccolo tacco dei suoi calzari. Era da tempo che non si concedeva un bagno, ma in un villaggio circondato da sabbia rovente era molto difficile trovare l'ambiente giusto. Dalla morte dei coniugi Uchiha e la sua liberazione dal contratto di schiavitù erano già passati due anni, che aveva trascorso come assistente ninja al Villaggio di Suna, nel paese del vento. Aveva capito che restare alla Foglia non le avrebbe portato nessun beneficio, quindi aveva deciso di espatriare in un posto in cui l'avrebbero accettata, senza tenere conto delle sue esperienze. Intrecciò una ciocca di capelli e la sistemò a mo'di fascia laterale, lasciando che il resto andasse a coprire la parte sfregiata. Prese il coprifronte e lo legò dietro alla nuca, per poi infilare i guanti neri alle mani. Si osservò un ultima volta allo specchio per controllare il suo aspetto: l'occhio aveva ripreso il suo normale c/o, mentre l'altro, con il passare del tempo, si era scolorito. A dir la verità, non le dispiaceva molto la sua iride grigio trasparente. La pelle c/p delle guance era accaldata dall'afa del deserto e aveva un piccolo taglio sul labbro. Mentre riponeva alcuni kunai nel borsellino, sentì bussare. "T/N! Forza, mio frat- il Kazekage ci aspetta" urlò una voce familiare, aprendo la porta senza permesso. Quella che ormai era la sua migliore amica e compagna d'avventure la prese per una manica della divisa e la trascinò per il corridoio, brontolando. Temari della Sabbia aveva preso subito in simpatia la ragazza e aveva chiesto di poter fare squadra con lei in missione. Non si somigliavano molto: una era scontrosa e amichevole, mentre l'altra silenziosa e solitaria, ma quando si trovavano insieme formavano una coppia formidabile. "Siete arrivate, finalmente" annunciò il capo villaggio, quando entrarono nel suo ufficio. "Ci scusi, signore". "Non importa, sorella. Tra quindici minuti esatti partirai per la Foglia e consegnerai all'Hokage questi documenti" spiegò Gaara, grattandosi il naso. "A-allora mi dovrò sbrigare! Agli ordini!" e la presa in causa corse via in preda all'ansia. "T/N, te le farai da accompagnatrice, ma ti devo assegnare un compito molto importante" riprese lui. "Sissignore, la ascolto" rispose la ragazza. "Voglio che convinci qualche shinobi a tornare insieme a voi per un corso d'istruzione ai nuovi ninja del nostro villaggio. Stavo pensando a qualcuno come Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka e Neji Hyuga". "Signore, non sarebbe meglio prendere in considerazione altri più esperti, per esempio il Team 7 di Kakashi Hatake?". "Mio fratello dice spesso che la fama dà alla testa. Non immagino se sia vero anche per loro, ma pensando al tipo di persona che è il suo membro a tua conoscenza, ho qualche dubbio sulla loro generosità" disse, mettendo enfasi sull'ultima affermazione. T/N girò gli occhi alla sinistra. Quel bastardo adorava metterla a disagio con quell'argomento "E il ragazzo della Volpe a Nove Code?". Gaara arrossì immediatamente e gesticolò con una mano "N-non mi sembra il caso di disturbare Naruto per così poco. Ora vai a recuperare quella pazza". "Come vuole lei, signore" e uscì senza dire una sola singola altra parola. Corse verso l'entrata della cittadina, dove la vita quotidiana stava affollando le strade: bambini che compravano dolciumi mentre le madri facevano la spesa, accademici che osservavano l'armeria sognanti e ninja anziani posti a controllare la pace mattutina. Trovò la bionda mentre aggiustava il suo grande ventaglio sulla schiena, più precisamente alla cinghia del top di protezione del petto. A giudicare nel tremolio delle dita, era parecchio nervosa, così la aiutò ad agganciarlo decentemente. "Prendi lo zaino nero di destra e mettiamoci in cammino" farfugliò Temari, mentre contava le banconote nel suo portamonete. T/N obbedí e, dopo averlo comunicato alle guardie, cominciarono il loro viaggio tra le dune.

Correre in mezzo alla sabbia era estremamente faticoso, se non inutile, così avevano deciso di procedere a passi lunghi ma a marcia decisa. Erano entrambe appesantite dal carico, ma già la sera del giorno dopo, erano giunte al punto di confine tra il Paese del Fuoco e quello del Vento. "Basta così, le mia gambe implorano una pausa" esclamò la bionda, dopo essere arrivate strascicando i piedi, in un borgo sperduto nel bel mezzo di una prateria. "Come vuoi. Affittiamo in un hotel o ci accampiamo all'aperto?" chiese la T/N, appoggiandosi ad un muretto per riprendere fiato. "Scherzi? Abbiamo bisogno di un rifugio comodo per riprenderci al meglio! Non devi fare la tirchia in queste situazioni, il benessere è più importante dei soldi" la rimproverò, cercando qualche passante a cui chiedere informazioni. Ben presto, stavano appoggiando i loro effetti sul pavimento della loro stanza, che era rifinita in legno chiaro. L'amica si lanciò sul letto, e con la faccia tra le lenzuola morbide, si mise a ridere di gusto "È da tanto che non ci permettono una vacanza, eh?". La c/c annuì "Devo raggiungere assolutamente il livello standard nel minor tempo possibile". "Sei già molto più efficiente di molti ninja, non preoccuparti!" affermò fiera Temari "Ti serve solo altra esperienza sul campo, per questo sai che io sono sempre qui a tua disposizione". "Mi sai descrivere dei certi Ino Yamanaka e Kiba Inuzuka?" chiese allora l'altra. L'ultimo candidato che non aveva nominato lo conosceva fin troppo bene: il clan Hyuga era spesso tirato in ballo nei discorsi della sua precedente famiglia e la storia dell'erede screditato le si era incisa nella mente. "Ino ha una coda bionda e gestisce la fioreria per conto della sua famiglia, è molto simpatica e ci ho fatto amicizia. Studia con uno dei tre sennin insieme alla sua amica/nemica Sakura, e possiede il jutsu del capovolgimento spirituale. Dell'altro, beh, neanche io lo conosco molto bene, dovresti chiedere a Kankuro. Va a spasso con un cane di nome Akamaru, per cui lo riconoscerai subito" rispose, cercando di ricordare. "S-sakura, la ho già sentita...". "Probabile, è la ammiratrice numero uno di Sasuke, prediletta dell'Hokage e terzo membro del Team 7. All'apparenza la donna per eccellenza" sbuffò contando sulle dita "Ino ci sta davvero male. Si sente impotente, nonostante tutto l'impegno che ci metta a allenarsi e lavorare allo stesso tempo". T/N chiuse gli occhi, stesa sui cuscini. "Dopo cena dritte a dormire, o domani non ci alziamo più".

"Ehy, T/N, ti ricordi di quando ci siamo incontrate per la prima volta?" domandò curiosa Temari. Correvano da quasi quattro ore e potevano vedere le mura del Villaggio in lontananza. "Se intendi quando le allieve del Kazekage mi hanno assalita, allora si".
"Matsuri ha sempre avuto un debole per il mio fratellino, e vederlo simpatizzare per te deve aver fatto male" rise poi, asciugando con la manica il sudore della fronte "Ormai ci siamo, potrai tornare alla tua vecchia residenza". La c/c non rispose e abbassò lo sguardo. Vedeva i suoi piedi, che si appoggiavano ai rami spessi della foresta in cerca di un supporto per darsi spinta, uno dopo l'altro. Non poteva definirla casa, ma nemmeno luogo sconosciuto. All'improvviso, l'amica si allontanò "Vado a bere un sorso da quel ruscello, ho la gola secca". "Nessun problema" disse T/N, fermandosi. La bionda si accucciò sulla sponda e con la coda dell'occhio notò una catasta di piccoli legnetti. Tutti con una estremità bruciata. Subito, saltò via dal punto, prima che una scarica elettrica la colpisse in pieno. Due individui in completo grigio scuro la cercarono di colpire con alcuni shuriken, mentre un terzo le correva addosso. Schivò i fendenti e, dopo aver sfoderato il suo affidabile ventaglio, colpì la faccia dell'ultimo rimasto con l'impugnatura di esso. "Pensate davvero che trucchetti del genere possano funzionare con me?" si vantò, affilando i sensi "Non penso di potervi lasciare andare intatti, ora che avete cominciato". Prese l'arma e con un colpo secco la batté a terra, provocando una scossa a ritardo, che nel giro di pochi secondi divise in tante placche il pavimento "Arte del Vento, Correnti Danzanti!". Folate distruttive si scagliarono per tutta la vallata, impedendo a vista a causa della polvere in volo, mettendo difficoltà di movimento ai brutti ceffi "Vai, T/N!". "Arte dell'Acqua, Ostruzione della Tempesta!" la compagna apparí e fece schiantare enormi bolle di liquido provenienti dal cielo addosso ai loro bersagli "Non riuscirò a contenere per molto quello del fulmine!". Temari imprecò sottovoce e con un gesto della mano fermò la tempesta "Io mi occupo di lui, pensaci tu agli altri due!". La c/c annuì, annullò la propria mossa e si lanciò al combattimento mentre l'altra, richiamando il chakra, gridò "Arte del Vento, Rete!" intrappolando all'interno il nemico. "Mi dispiace, ma per tua sfortuna non potrai vedere il mio terzo astro!" si beffò di lui, colpendolo di nuovo con il ventaglio, ma ora nello stomaco. "Arte dell'Acqua, Muro Acquatico!" T/N si protesse dalle fiammate richiamando il potere dal fiume in cui si sosteneva e lo usò come contrattacco, colpendo in pieno petto gli avversari. "Basta così, ci penso io! Grandi Lame di Vento!" e l'attacco andò dritto a fondo "Niente male, davvero". "Grazie, Temari-san". "Aiutami a legarli dentro la rete, li portiamo dall'Hokage, saprà cosa farne". Dopo averli resi innocui, camminarono sul sentiero sterrato, trascinando la rete, verso la destinazione. Il sole stava ormai per tramontare, ma il quartier generale del Villaggio della Foglia era ben visibile, insieme alla facciata con le facce dei grandi capi. T/N continuava ad ansimare, andando avanti, verso il luogo dove tutto ebbe inizio.

~ Author's Note ~
* . . . *
* she's typing *
* she's writing the next chapter *

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