A scuola leggevo di Fellini sul giornale,
giravo la città con libri di poesia in mano
ne staccavo i fogli e li incollavo sui muri,
poi si è fatta primavera e sono tornata a casa
non faceva più freddo come una volta
o io forse non ero più capace di sentirlo
sarebbe stato meglio innamorarmi,
/pensai/
così feci finta:
scrissi dei versi d'amore non miei
e li chiusi soli insieme in stanza,
non sarebbero mai usciti da lì,
io non sarei mai più entrata.
Trovai il muro bucato.-Mars
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PORTATI LE CHIAVI
Poetryl'opera che passa da monologo a dialogo. E non transige, Transita.