2° PARTE

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I giorni che ne seguirono furono per Linsey quanto di più orribile lei fosse costretta a subire.
Schiavizzata continuamente dalle tre serpi delle sorelle, la ragazza era sottoposta continuamente ad angherie da parte loro, le sue giornate nascevano tra pulizie e faccende e terminavano allo stesso modo.
Aveva sempre sognato una vita diversa, lontana da tutto quello, si immaginava protagonista di un futuro brillante e fatto di avventura ma sfortuna per lei, tutto ciò non sarebbe potuto mutare in realtà in futuro.
Quella sera, poco dopo la solita cena, si rintanò nella sua camera, in fedele compagnia dei suoi libri, un mozzicone di candela ad illuminare le parole sbiadite.
Raccolse in una crocchia scomposta le lunghe onde castane e comodamente appoggiata sui cuscini iniziò quel viaggio intriso di inchistro.
Inabissata in quelle pagine ingiallite che narravano di una storia d'amore impossibile, Morfeo la strinse tra le proprie braccia e dolcemente scivolò in un sonno stanco.

“Due occhi diabolici penetrarono nei suoi, un viso scarno e brutto mostrava un sorriso sdentato, quella che sembrava una strega le puntava un artiglio sporco.”
«La vita che hai sempre cercato ti sarà fatta in dono da me, ma ricorda, tutto ha un prezzo.»

Aprì gli occhi tutto d'un tratto, un sudore freddo le inumidiva la fronte e la sottana.
Si guardò intorno, tutto intorno a lei era buio, un timido sole faceva capolino oltre la finestra.
Un nuovo giorno s'apprestrava a nascere.
«Era solo un incubo.»
Sospirò sollevata tra sé.
Decise di alzarsi, era l'alba, le sue sorelle ancora dormivano e Linsey decise di fare una cavalcata rigenerante.
Quel viso orrendo era ancora impresso nella sua mente e decise che librarsi un po' a galoppo le avrebbe giovato.

Il nitrito dell'animale la raggiunse nel momento in cui fronteggiò i suoi occhi scuri.
Una carezza alla criniera e in un salto gli fu subito in sella.
«Forza bambina, andiamo!»
Partì al galoppo, il vento le sfiorava il viso e la vegetazione divenne un fascio verde ai suoi lati.
L'animale correva libero e lei provò un moto di felicità che mai avrebbe pensato di sentire.
Il destriero correva veloce, sempre più spinto da una forza misteriosa, Linsey tentò di bloccarlo strattonando le redini ma l'animale sembrava impazzito, era diretto verso qualcosa ma la ragazza non riusciva a capire dove potesse condurla.
Sfrecciò tra fitti alberi, calpestando il terreno umido di una leggera pioggia che improvvisamente era venuta a scendere.
Il sole di poco prima era eclissato da enormi nuvoloni tetri, gocce di pioggia pungevano il viso della ragazza che scuoteva nella speranza di poter vedere oltre la sfocatura sui suoi occhi.
Un vento freddo si era alzato scuotendo il mantello oramai zuppo.
«Ti prego bambina, fermati!»
Bisbigliò disperata.
Ma l'animale era intenzionato a non seguire gli ordini della patrona.
Solo quando furono arrivati dinanzi un possente castello, si fermarono.
Tutto intorno era buio, la tempesta infervorava e un lampo colpì un albero vicino illuminando l'ambiente circostante.
L'animale spaventato scaraventò la ragazza verso un cancello arrugginito che atterrò sbattendo la testa sul terriccio, la pioggia continuava a scendere spietata sul corpo immobile della donna.

Il principe maledetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora