Millennials, Bartolini

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TEA PARADISO
Ci sedemmo in un silenzio imbarazzato che Jay cercava di sconfiggere in qualsiasi modo fino a che Timo iniziò a fare domande ai nuovi arrivati con una lieve pacca sulla spalla di Jay per farlo smettere.
Giovanni cercava di dare corda al ragazzo, non ci stava proprio che qualcosa rovinasse quella serata, e poi andava contro la sua educazione non farlo.
Nikola rispondeva a tratti, buttava l'occhio su di me ogni due secondi, non avevo ancora parlato, ma semplicemente perché quello di cui stavano parlando non mi interessava minimamente.
Evidentemente per Federico era lo stesso dato che era in silenzio pure lui, con lo sguardo verso l'orizzonte, come se il resto dei clienti lo interessasse molto.
"Siga?" chiesi a Nikola dopo venti minuti di noiose chiacchiere. Il ragazzo annuì e uscimmo
"Non è il massimo, no?" mi chiese Milenkovich
"Io capisco che Timo stia cercando di salvare il salvabile, però è una conversazione così forzata... preferirei parlare del più e del meno"
"Se ti interessa ho provato a preparare un dolce l'altro giorno"
"Vedi questo è quello di cui dovremmo parlare" dissi e Nikola rise
"Allora prepariamo un dolce domani"
"Sai che dicono che cucinare aiuta a costruire una certa tensione sessuale..." il ragazzo ammiccò
"È per questo che hai iniziato a cucinare? Per rimorchiare?" risi
"Eh, ci provo" rispose pasabdosi una mano sui capelli "Tu piuttosto che stai combinando" aggiunse
"Non lo so e non voglio pensarci" risposi subito "però ogni tanto mi va bene, capisci? Ogni tanto so che non può andare altrimenti e mi viene da ridere"
"Da ridere?" chiede il calciatore incapace di contenere un sorriso
"Sì, perché alla fine è bello quando qualcosa capita. Sai che avrai una storia da raccontare, in quel monti senti qualcosa" gli risposi. Nikola e io ridemmo, sapevo che aveva capito.
In quel moneto uscirono Timo e gli altri per fumare. Fumammo tutti.; i due calciatori della fiorentina erano i più fuori, ma solo perché non fumavano mai. Io avevo fumato un po' più del solito, che significava semplicemente che ero arrivata a sei tiri, e stavo un po' più sulle mie, con quel sorriso sincero ma perso nel vuoto
"Beh, torniamo dai" esclamò Jay, con il suo solito entusiasmo. Lo seguirono tutti tranne me; Federico lo aveva notato e rimase fuori anche lui
"Mi manchi tanto, lo sai?" gli dissi con il massimo della schiettezza
"Non lo sapevo, non mi sembrava" rispose lui come per darmi fastidio
"Sì, mi manca svegliarmi e affrontare la mia giornata senza scriverti, mi manca diventare pazza per lo studio e uscire con le mie amiche. Mi manca tornare a casa tua, invece che mia la sera, perché so che tanto mi aprirai la porta. Mi manca raccontarti quello che ho fatto durante la giornata; mi manca sapere che me ne posso andare, ma non voler andarmene mai"
"Tea..."iniziò Federico, iniziava sempre così, quando aveva bisogno di pensare, ma anche di parlare" il tempo passa e tu ne sei consapevolw"
Annuii, ne ero fin troppo consapevole
"Il tempo passa e cambia le cose, ha cambiato le nostre cose questa volta, ma ha lasciato le parti più radicate"
"Cosa significa?" gli chiesi sinceramente, anche se dentro di me speravo che quel discorso finisse perché avevo paura che qualcuno uscisse a chiamarci
"Che sei come il tappeto su cui appoggio i piedi dopo che ho camminato scalzo su una strada di sassi"
"Ti ricordi il vialetto della mia casa al mare?" gli chiesi sorridendo
"Certo"
"Per un po' è stato la cosa più difficile che ho dovuto salutare"
"E poi?"
"Poi sei arrivato tu, ma questa è un'altra storia" risi portandomi la sigaretta alla bocca
"Vorrei che tu me la raccontassi" mi disse
"La conosci già"
"Ma non la conosco attraverso i tuoi occhi" rispose corrugando le sopracciglia, come se fosse naturale
"Questa cosa mi avrebbe fatto innamorare di te" gli confida a labbra serrate
"Perché il condizionale?"
"Perché sei andato avanti"
"Tu no?" era una domanda a cui non sapevo rispondere. A volte avevo saputo andare avanti, ma altre, come questa, mi chiedevo se fosse possibile trovarmi davanti a lui, dopo tutto quello che avevamo passato
"A volte ci ricordo stesi sulla sabbia uno in fianco all'altro"
"E quindi?" e quindi non sapevo neanche io cosa significava
"Non lo so, forse speravo che anche tu ci ricordassi così..." ammisi, mi sentivo sull'orlo del pianto, ma quella sera non avrei pianto davanti a nessuno
"Tea..." disse, di nuovo "ho creduto di amare altre ragazze prima di te, eppure, dopo che ti ho conosciuta, ho capito che non sapevo che volesse dire amare"
"Sono contenta, io non ho amato nessuno prima di te"
"E dopo?" domandò
"Non chiedermelo se non ti interessa sul serio"
"Mi interessa sul serio anche se sto con un'altra"
"Un'altra, che bassa considerazione che hai di lei"
"Vorresti essere tu l'altra" rispose con un ghigno
"Non voglio dirti no" ammisi scrolla do le spalle
"E si?"
"Neanche"
"Bene, anzi meglio" decretò Federico
Non risposi, finii la sigaretta in silenzio ed entrai, seguita dall'ex viola
"Era ora che tornaste" disse Timo "si è sciolto tutto il ghiaccio del cocktail"
"Odio il ghiaccio nei cocktail" mormora sfilandomi la giacca. Scivolati nella panca accanto a Nikola che mi mise un braccio attorno alle spalle come a chiedermi se andasse tutto bene; annuii sorridendogli piano. Incrociati lo sguardo di Giovanni, era tanti chr non parlavamo, ma capivo che si trovata tra due fuochi, tra me e Federico, e che non poteva scegliere. Sapevo che riponeva in Nikola tutta la fiducia che aveva
"Tea?" sentii la voce di Timo chiamarmi "mi ero completamente dimenticato di chiederti una cosa riguardo il progetto di" EU Kids go online", puoi aiutarmi un secondo?"
"Uh, certo risposi seguendo lo nel tavolo dietro al nostro.
Ci sedemmo ma invece che parlare del progetto mi disse che si sentiva malissimo, che aveva un peso nel petto e finché non s'è ne fosse disfatto non avrebbe potuto guardarmi negli occhi e considerarsi un mio amico. Non capendo gli chiesi di parlare più chiaramente.
"Quando uscivamo sono stato a letto con Devotee" mazzata, ma quasi non la sentii
"Va bene, dormi sogni tranquilli, non ho niente da dire" rispose senza emozioni
"Ma come?" chiese incerto
"Non provo niente oltre a un'enorme disgusto per te in questo momento. Che vuoi che ti dica?"
"Non lo so, che mi perdoni e magari accetti di uscire con me" risi di cuore
"Voglio veramente andare a casa ora" gli dissi alzandomi
"Ti avevo promesso che sarei rimasto per sempre tuo amico"
"Limitati allora"
"Ma..."
Mi avvicini a Nikola e gli chiesi se gli dispiaceva tornare. Mi disse che sarebbe tornato volentieri, abbracciai Gio e diedi due baci sulle guance a Federico e Jay. Poi uscimmo da locale
"Dormi tu sul divano" disse subito Nikola
"Dai maledetto... insieme sul letto?" proposi
"Insieme sul letto" concordò, e finimmo in silenzio il percorso fino a casa.

Lo sai che sei tutti i miei guai
Narciso sei e ci resterai
Lo sai che sei tutti i tuoi guai
Sei morta ma tu non lo sai

Supplementari || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora