-•Capitolo 21

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Dopo l'iniziale euforia, Brook ci aveva bruscamente riportate con i piedi per terra.

«Non possiamo andare dalla preside» disse, spegnendo i nostri entusiasmi. «Non abbiamo prove. È la nostra parola contro la sua.»

«In realtà...»

Ci voltammo all'unisono verso Arianna, che ci fissava con uno strano sorrisetto stampato sul volto.

«Potremmo avere un testimone» disse e, di fronte ai nostri sguardi confusi, diede una rapida occhiata all'orologio. «Se andiamo adesso in presidenza, dovremmo trovare Gérard ad attenderci.»

Spalancai la bocca. «Sul serio?»

Angie assunse un'espressione colpita. «Arianna... non avrei mai pensato di dirlo, ma sei un genio.»

Lei si voltò verso la bionda e sogghignò. «Questa me lo ricorderò.»

«Come cavolo hai fatto a far collaborare quel matto di Gérard?» domandò Beth, a bocca aperta.

Arianna assunse un'espressione pensierosa. «Non lo so. Ma aveva l'aria davvero provata. Sembrava volersi disperatamente confidare con qualcuno.»

Mi scambiai un'occhiata d'intesa con Brook. Potevamo immaginare quel che intendeva dire.

«Mi ha fatto pena» ammise Arianna, abbassando gli occhi a terra per un attimo. Poi si rivolse a me. «Non so cosa l'abbia spinto a dire la verità ma, quando gli ho spiegato cos'avevate intenzione di fare tu e Brook, di andare dalla preside e portare tutto alla luce, si è offerto di aiutarci.»

«Allora andiamo!» proruppe Angie, già sul punto di aprire la porta.

«Aspetta» dissi, poggiandole una mano sulla spalla.

Lei si voltò verso di me e assunse un'aria confusa. Ma fu solo un attimo.

«Night» disse, come leggendomi nel pensiero.

Annuii. «Non so se vorrà recarsi dalla preside con noi, ma è importante. Questa storia lo riguarda in prima persona, dopotutto.»

«Proverò a parlarci» mormorò lei, aggrottando le sopracciglia. «E cercherò di convincerlo. È così ingiusto...»

La scrutai, senza riuscire a mascherare del tutto il mio stupore. Il turbamento di cui era vittima era una totale novità per me. Da quando Beth aveva ipotizzato che lui potesse essere il responsabile della morte di Henry, Angie era cambiata. Doveva aver finalmente ammesso a se stessa che provava qualcosa di più che dell'odio nei confronti di quel ragazzo. Il sollievo che aveva provato dopo aver ascoltato le parole di Arianna ne era la prova.

«Voi avviatevi» disse la bionda, fissandomi con rinnovata sicurezza. «Vi raggiungeremo al più presto.»

Il fatto che avesse parlato al plurale mi riempì di speranza. Se Angie si metteva in testa una cosa, era difficile che non la portasse a termine.

La osservai lasciare la stanza e poi mi voltai un attimo verso gli altri.

«Allora, ci siamo?» domandai, il cuore che mi batteva forte nel petto. Stavamo per recarci dalla preside: il momento della verità era finalmente arrivato.

Incontrai gli sguardi sicuri di Brook ed Arianna ma, quando incrociai quello di Beth, lei lo evitò per un attimo e abbassò gli occhi sul pavimento.

«Beth...» mormorai, piano. «Te la senti di venire dalla preside anche tu?»

Non doveva essere facile per lei, che con quella donna misteriosa aveva già avuto a che fare in abbondanza. Probabilmente avrebbe preferito non fare ritorno in presidenza.

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