-•Capitolo 17

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«Ma cos'avranno da urlare?» borbottò Angie, guardandosi intorno con aria truce.

Scossi la testa con aria sconsolata, seguendo il suo sguardo. Quella mattina in mensa sembrava fosse scoppiata una bomba. C'era un frastuono assordante e i ragazzi non stavano un attimo fermi: chi si rincorreva tra i tavoli, chi saliva sulle sedie e chi, incurante delle conseguenze, faceva a botte sul pavimento. Distolsi lo sguardo di scatto quando vidi un dente volare in aria e attraversare il mio campo visivo.

Sembrava che nessuno avesse accettato di buon grado il rientro a scuola dalle vacanze natalizie.

«Se ci avviassimo in classe?» propose Beth, allontanando da sé i resti della sua colazione.

Non ce lo facemmo ripetere due volte. Scattammo in piedi, liberando il tavolo dalla nostra immondizia, e mi guardai attorno in quel caos alla ricerca di Arianna. Quando finalmente riuscii ad individuarla, tirai un sospiro di sollievo: era seduta con Lucas in un angolo della mensa. I due chiacchieravano animatamente, apparentemente ignari della confusione che regnava intorno a loro. A vederli, così tranquilli e a loro agio, mi venne da ridere.

Quando mi avvicinai mi sentii un'intrusa, vedendoli così in intimità, ma volevo avvertire brevemente Arianna della nostra fuga.

«Ehi!» esclamò lei, quando mi vide.

«Ciao Kia» fece Lucas di rimando, alzando gli occhi dal giornale che aveva tra le mani.

«Ciao ragazzi» mormorai, gettando una rapida occhiata al tavolo.

Arianna non aveva nulla davanti a sé, ma notai che nel mezzo c'era un piatto ricoperto di briciole, ciò che rimaneva di qualcosa che i due dovevano aver fatto a metà. Sorrisi tra me e me: un'idea di Lucas, avrei potuto scommetterci.

Il ragazzo era del tutto preso dalla lettura e la cosa mi stupì. Non che avessi dei pregiudizi nei confronti degli sportivi ma, da quando lo avevo conosciuto, non avevo mai visto Lucas leggere nemmeno un libro di testo.

«Ti rendi conto? Aveva solo ventitré anni!» esclamò all'improvviso, dando un pugno sul tavolo.

Trasalii di colpo e Arianna dovette accorgersi della mia reazione.

«Ieri notte è morto un giovanissimo campione di basket» si affrettò a spiegarmi, indicando il giornale con lo sguardo.

«Non è semplicemente morto» la corresse Lucas, tutto infervorato. «È stato ammazzato! È molto diverso. Lo conoscevi, Kia?»

«Ehm... non credo» mormorai, un po' imbarazzata.

Lo sport ed io eravamo decisamente agli antipodi. Lucas, incurante della mia risposta, mi aveva avvicinato il giornale ed io inclinai la testa di lato per leggere il nome dell'atleta sul trafiletto, giusto per farlo contento. Kyle Marsh. Come immaginavo, non l'avevo mai sentito nominare prima.

«Ari, noi comunque pensavamo di ci avviarci in classe, perché non ne possiamo più di questa bolgia» aggiunsi, guardandomi attorno con aria eloquente. «Tu ci raggiungi dopo?» domandai, intuendo già la risposta.

La mia amica era del tutto presa da Lucas e quando annuì, lanciandomi un sorrisetto d'intesa, non me ne stupii affatto.

Lucas nel frattempo aveva ripreso a parlare del suo idolo e delle circostanze misteriose della sua morte ed era così preso dalla conversazione che, quando li salutai entrambi prima di allontanarmi, mi domandai se mi avesse sentito.

Beth ed Angie mi aspettavano all'uscita della mensa ed io affrettai il passo per raggiungerle, più che lieta di lasciarmi alle spalle quella confusione infernale.

Love School - La scuola dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora