Capitolo 8

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Erano già passate due settimane, le giornate per tutti si erano allungate ed erano diventate più calde, le mie bhe... erano molto migliorate. Ultimamente passavo molto tempo con Leo, mi spiegava matematica e nonostante io fossi completamente negata non si perdeva d'animo ma passavamo anche i pomeriggi a giocare con il fratellino. Era davvero perfetto con lui.
Quando ero con lui avevo sempre una strana sensazione adosso non era brutta solo un pò fastidiosa.
" ragassi. Allora venerdì è il compleanno di Niccolò e gli sto organizzando una festa a sorpresa al Drink Hole siete tutti invitati"
" io e Diletta non so se riusciremo a venire. Dobbiamo fare uno schifosissimo progetto di scienze e non abbiamo ancora iniziato ci vorrà tutta la notte"
Cavolo me ne ero proprio dimenticata!
" ma nooo ragasse dovete esserci per forza altrimenti io come faccio a scatenarmi senza di voi. Dobbiamo trovare una soluzione"
Fabio era un tipo tranquillo, ma quando iniziava a ballare non c'è nera per nessuno diventava un matto. Ma era super divertente.
" Allora facciamo che io e Leo vi diamo una mano così finite prima e andiamo tutti insieme alla festa" disse Edo.
Tutti lo guardammo stupiti, non potevamo credere che per una volta avesse detto qualcosa di sensato.
" il mio genio. Grazie" disse Nicky stampandogli un bacio sulle labbra.

Ci stavamo preparando per la festa di Niccolò. Avevamo finito il prgetto da pochissimo e lo avevamo mandato al professore di scienze. Fortunatamente lo avevamo finito in tempo, e questo grazie a me e Leo, perché ogni tanto le mani dei due piccioncini sparivano sotto il tavolo e poi sono spariti loro.
Ero in camera di Nicky e ci stavamo preparando, avevo indossato un vestito argento che mi lasciva la schiena completamente scoperta e con delle spalline fatte di tanti piccoli diamantini, ora stavo arricciando i capelli. I miei capelli erano super lisci, quando uscivo mi piaceva cambiare e poi i capelli mossi mi facevano sembrare poi grande, perché di solito sembravo una quattordicenne. Odiavo quando la gente mi chiedeva l'età io rispondevo entusiasta diciotto e loro mi guardavano sconcertati esordendo con i classici " ma davvero" "sei seria" "sembri più piccola"

" alloraaa mi devi dire qualcosa?" Disse di punto in bianco Nicole
La guardai stranita
" oh andiamo tu e Leo si vede lontano un miglio che vi piacete e poi passate molto tempo insieme"
" ma cosa dici .. mi aiuta in matematica"
"Si certo come no"
Era la prima volta che mentivo a Nicole e forse anche a me stessa la verità era che provavo qualcosa per Leo, qualcosa di forte,ma non avevo ben capito cosa.
Mi piaceva il modo in cui con tanta pazienza mi spiegava matematica
Mi piaceva quando con tanta dolcezza giocava con suo fratello e mi piaceva quando mi sorrideva.
Mi riscossi dai miei pensieri Nicol mi guardava stranita, mi girai e ripresi ad aricciare i capelli.
Un'ora dopo eravamo finalmente pronte, i ragazzi ci aspettavano già da mezz'ora seduti sul divano di Nicole
" andiamo" annunciò lei facendo il suo ingresso in tacco a spillo
" dove credi di andare vestita cosi" disse Edo " Nicole io mi voglio divertire non voglio menare le persone perché ti guardano troppo"
" guarda il lato positivo gli altri possono solo guardare"
" ma è corto il vestito Nicky"
Nicky gli si avvicinò e gli sussurò ad un orecchio
" se non ti piace più tardi puoi togliermelo"
E fece un sorriso malizioso
" mi hai convinto andiamo" esordì Edo.
Non sapevo se essere disgusta o divertita
" sei bellissima stasera" la faccia mi andò a fuoco, non ero abituata a qualcuno che mi facesse i complimenti. Ero diventata una torcia umana sicuramente, me lo sentivo.
" ehm... si g-grazie. Anche tu cioè stai molto bene si"
Avrei voluto schiaffeggiarmi da sola. Cavolo avevo diciotto anni avrei dovuto saper mettere insieme in una frase tre parole. Leo mi sorrise probabilmente per la mia goffagine poi mi prese per mano e mi trascinò fuori.
Ultimamente aveva questo vizio di prendermi la mano, ma a me non dispiaceva di certo.
Il viaggio in macchina fu molto imbarazzante, nessuno parlò, io passai il tragitto in auto a guardare fuori dal finestrino fortunatamente arivammo abbastanza in fretta al locale.
Fabio aveva fittato un privè, c'era molta gente ma non conoscevo quasi nessuno mi limitai a salutare il mio amico per poi fare gli auguri al festeggiato, un ragazzo dai capelli colorati che non avevo mai visto prima mi offrì un drink ma lo rifiutai.
Odiavo bere a chi me lo chiedeva dicevo che era per il gusto ma non era vero, la verità era che avevo una paura fottuta di perdere il controllo di me stessa e di fare qualcosa di cui poi mi sarei pentita.
Nella folla vidi una ragazza appoggiare una mano sul petto di Leo. Una sensazione fastidiosa mi attanagliò lo stomaco, come se il mio intestino fosse ricoperto di centinai di molette che lo stringevano.
Decisi di non pensarci e mi lasciai trascinare da Fabio al centro della pista. Cominciammo a muoverci come dei pazzi a ritmo di musica.
Sembrava stessimo facendo un esorcismo più che un ballo. Qualcuno cominciò a ballare dietro di me pensai fosse Nicole, ma all'improvviso un braccio mi strinse i fianchi mentre una mano mi acarezzò il sedere, mi voltai, e vidi un ragazzo, cercai di spostarmi ma lui mi spinse con più forza contro di se, lo spintonai, indietreggiò, e ne aprofittai per andare via, ma il ragazzo mi prese il braccio e lo strinse forte
"Lasciami" gridai per sovrastare la musica
" andiamo bambolina balla con me"
"Lasciami" ripetei ma il ragazzo aumentò solo la sua stretta sul mio braccio. Mi stava facendo malissimo.
Qualcuno tolse il mio braccio dalla sua presa " amico sei sordo ha detto che la devi lasciare" Leonardo spintonò il ragazzo poi si voltò verso di me e mi portò verso l'uscita.
" stai bene. Ti sei fatta male"
Il mio braccio era rosso ed ero sicura si sarebbe formato un livido. Ma stavo bene.
" sto bene. Grazie per avermi aiutata."
Presi il telefono per fare il numero di un taxi
" chi chiami" mi chiese preoccupato
" un taxi. Voglio tornare a casa non mi va di restare qui"
" ti riporto io a casa"
"No. Non voglio rovinarti la serata"
"Non mi rovini la serata, passare del tempo con te la migliora" mi fece uno dei suoi sorrisi ammaliatori.
"Va bene allora. Grazie"
Mi prese per mano e ci dirigemmo alla macchina. Le sue mani erano calde e ricoprivano le mie super piccole e ossute. Riuscii a pensare solo a questo per tutto il tragitto. Il calore delle mani di Leonardo.
" hai avuto paura?"
"No, è solo che non vado spesso a ballare mi sono ritrovata spaesata. Quando mi ha stretta non sapevo cosa fare"
Annuì, mi scrutò in viso per un secondo e poi riprese a guardare la strada.
Mi accompagnò fin sotto casa, lo ringraziai e stavolta fui io a lasciargli un bacio leggero sulla guancia.
"Buonanotte"
"Buonanotte Diletta. Dormi con gli angeli"

L'amore è una cosa semplice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora