Ero nel retro del cortile della scuola con Leo, stamattina avevo fatto tutto di corsa per stare con lui prima di entrare e sorbirmi cinque ore insopportabili di lezione.
Ma devo dire che in quel momento non me ne fregava nulla delle lezioni, avevo le spalle appoggiate al muro le labbra calde e morbide di Leo erano sulle mie, le sue possenti mani stringevano in una morsa leggera e piacevole i miei fianchi. Quando mi toccava o mi baciava, era bellissimo salivo tre metri sopra il cielo. Ma non potevo fare a meno di pensare se si acorgesse che non avevo mai baciato nessuno e che lui fosse il primo.
Lo so, era strano a diciotto anni non aver mai fatto niente. Ma nonostante all'apparenza cercassi di sembrare una che non credeva nell'amore e in tutte quelle smancerie, in fondo ho sempre voluto qualcuno che mi tocasse,baciasse e guardasse come faceva Leo.
La campanella suonò a malincuore mi staccai staccai da lui
"Dobbiamo andare in classe" dissi con voce flebile, in realtà non volevo andare da nessuna parte stavo benissimo li e avrei preferito restarci.
Leonardo appoggiò la fronte alla mia sbuffando sonoramente
"che palle, ma ci vediamo dopo, ti riaccompagnarono a casa"
annui e gli sorrisi
"Tu hai detto a qualcuno di noi" mi chiese all'improvviso.
Noi, c'era un noi. Chi l'avrebbe mai detto stentavo ancora a crederci.
" solo a Nicole, non ho resistito. Ho sbagliago?" Chiesi mentre i suoi occhi si piantarono nei miei.
"No, certo che no. Mi fa piacere che tu gliene abbia parlato. Cosa ha detto?"
"Che dobbiamo organizzare un'uscita tutti insieme" scoppiò a ridere
"Ma noi già usciamo tutti insieme" feci spalucce.
Mi stampò un veloce bacio sulle labbra e uno sulla guancia.
" andiamao altrimenti faremmo tardi"
Entrai in classe con un sorriso da ebete stamapato in faccia, se avessi continuato a sorridere così molto probabilmente mi sarebbe venuta una paresi facciale.
"Qualcuno è di buon umore oggi" disse Nicky seduta al mio fianco, facendomi l'occhiolino.
La prof entrò in classe, molto agitata.
"Ragazzi mi rincresce informarvi che la scuola purtroppo a causa di un tubo rotto è allagata e oggi non è agibile, per questo è meglio per la sicurezza di tutti se tornate a casa. Stiamo già mandando messaggi ai vostri genitori per informarli, ma siccome voi siete maggiorenni potete uscire anche senza il loro permesso"
Tutti cominciarono ad esultare, la prof ci guardò con aria esterrefatta e delusa poi uscì dall'aula.
Io e Nicky ci dirigemmo fuori, ad un tratto qualcuno mi afferrò per i fianchi da dietro.
Sussultai e mi girai alla svelta
"Mi hai fatto prendere un colpo, idiota"
Sorrise "scusa non volevo. Che ne dici se ti rapisco per un pò oggi" disse baciandomi il collo. Non risposi troppo presa da quella sensazione
"chi tace acconsente" mi prese per mano e cominciò a trascinarmi via.
Urlai uno ciao a Nicole e segui Leo fino alla sua auto.
"Dove andiamo"
"Vedrai"
Non mi piaceva quella risposta, era super curiosa e volevo sapere sempre tutto. Mandai un messaggio alla mamma per avvisarla, ovviamente non le dissi che ero con Leo si sarebbe fatta troppi film che avrebbero portato a discorsi imbarazzanti che non avevo voglia di affrontare.
Mentre scrivevo cercavo anche di distrarmi dal fatto che non conoscessi la meta del nostro viaggio,ma non ci riuscì.
"Dai ti prego mi dici dove stiamo andando" feci gli occhi da cucciolo. Leonardo scosse la testa
"Dammi almeno un indizio"
"È un posto grande e bello"
"Ma che indizio inutile è. La belezza è una cosa sogettiva non capirò mai dove mi stai portando"
"Vero, però non sempre"
"Tipo?"
"Tipo la tua belezza, quella è oggettiva perché sei bella per tutti. Una bellezza surreale, come un quadro di Magritte"
Lo guardai estasiata, non potevo crederci. Mi sentivo lusingata.
Quel complimento era surreale. Gli sorrisi
"Sei anche un critico d'arte"
Rise , poi prese le mia mano e baciò il dorso, intrecciò le nostre dita e appoggiò appoggiò le mani sulla mia gamba, spostandola solo per cambiare marcia.
Passammo, così, in silenzio altri venti minuti, mentre io mi godevo la sensazione delle nostre mani intrecciate. Era incredibile come ogni semplice contatto mi procurava scintille in tutto il corpo, mandandomi in pappa il cervello.
Girai il viso verso Leonardo. Era bellissimo,la pelle olivastra,la mascella squadrata, gli zigomi alti, le labbra carnose, le lunghe e folte ciglia che incastronavano due grandissimi e bellissimi occhi di un banale marrone, ma in cui sprofondavo sempre, quasi fossero una piscina senza fondo ricca di emozioni tutte da scoprire. Era perfetto, un angelo che aveva avvolto le sue ali intorno alle mie spalle anche se ancora non riuscivo a capire cosa ci trovasse in me.
Leo spense il motore. Mi riscocci dai miei mille pensieri e mi catapultai fuori dalla macchina per vedere dove eravamo. Una distesa d'azzurro,con le sue varie sfumature, che brillavano alla luce del sole, come fossero piccoli diamanti, mi riempì gli occhi.
Leo mi posò un braccio sulle spalle, mi girai e lo abraccia felice.
"Il mare. Mi hai portato al mare"
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L'amore è una cosa semplice.
RomanceIn questa storia non troverete la bionda reginetta della scuola, il bad boy e le mille disavventure ma solo Diletta e Leonardo, due ragazzi, la semplicità di una storia d'amore fatta di piccole cose, di una carezza per confortare, un abraccio per ra...