Sette e cinquanta
cazzo
cazzo
cazzo era super tardi!
Quella maledettissima sveglia suonava troppo piano non riuscivo mai a sentirla porca miseria ero in ritardassimo dovevano fare sveglie per persone come me che non si svegliavano manco con le cannonate le trombe e i cori da stadio messi insieme.
Ecco perché avevo scelto una scuola supervicina a casa mia e nonostante ciò riuscivo comunque ad arrivare in un puntuale ritardo ogni santo giorno. L’ingresso era alle otto e un quarto e io super puntuale e abitudinaria ogni mattina entravo alle otto e trenta
sono un talento!
Arrivo correndo e finalmente mi butto stravaccata sul mio banco come fosse la mia ancora di salvezza, per fortuna la prof. Di scienze umane arrivava sempre più tardi di me. Riprendo fiato, non sono abituata a fare attività fisica, poi mi giro verso Nicole
“Buongiorno principessa” mi saluta le faccio un cenno, io di mattina non apro bocca se non faccio colazione e dopo averla fatta comincio a rispondere a monosillabi fino alle dieci, orario in cui faccio credere di essere una persona sveglia ma i realtà dormo a tutte le ore. La mia amica consapevole dei miei disaggi mentali tira fuori dal suo zaino un sacchetto con dentro una pizzetta, ma quanto posso amarla. Io sempre in religioso silenzio prendo la pizza e comincio a mangiarla, adoro mangiare le cose salate anche a prima mattina le preferisco, però se fosse stato un cornetto lo avrei preso lo stesso, non mi sarei fatta problemi. “Buongiorno” dico alla mia migliore amica una volta finita la pizzetta “che brutta faccia, che hai il tuo amico di mille avventure stamattina ti ha lasciata a bocca asciutta?” “simpatica, comunque stamattina Edo non è venuto a scuola è andato a trovare il suo migliore amico che è tornato dall’America”
“oh, se vuoi posso migliorarti io l’umore amiccai verso di lei”
“sto bene così grazie”.
In quel momento entrò la professoressa Nasto, era una donna molto anziana e accomodante non stava simpatica alla maggior parte della classe ma io l’adoravo, forse perché amavo la sua materia. La prof. fece l’appello e poi cominciò a spiegare le varie forme di comunicazione. Metà classe dormiva compresa Nicole mentre l’altra metà anticipava compiti o giocava con il telefono, io rimasi attenta per tutta la lezione, quelle cose mi affascinavano molto e poi l’ora successiva avrei avuto matematica e avrei dormito sicuramente come una bambina. Durante la ricreazione io e Nicole stavamo parlando tranquillamente quando da lontano vediamo correre Fabio con la sua solita camminata sbilenca “ ragasse mi dovete aiutare” aveva questa strana cosa che quando era agitato non pronunciava bene la Z “buongiorno anche a te, io sto molto bene mi fa piacere tu l’abbia chiesto” dissi con tono ironico
“sisi…. Mi serve un favore. Sabato c’è l’open-day mi sto occupando dei vari laboratori mi serve qualcuno che spieghi il laboratorio di arte e quello di musica”
“nooo mi dispiace io non passerò il mio sabato sera a mentire a dei poveri ragazzini dicendogli che qui si fanno tante cose divertenti, quando in realtà l’unica cosa creativa che facciamo è disegnare sulle porte del bagno durante l’ora di educazione fisica non ci vengo manco morta”
“dai ti prego Dily tanto tu il sabato lo passi a mangiare schifezze e a guardare serie tv.. venire a scuola innalza il tuo livello di vita sociale ti pregooo” fece il labruccio. Nicole si intromise “io ci vengo però mi metti insieme a Edo” riluttante Fabio accettò “però non fate troppo gli zozzoni davanti ai ragazzini” Nicole alzò le mani in segno di resa mentre le si dipingeva sulle labbra un sorriso furbetto, Fabio sbuffò, poi ricominciò ad assillarmi “ti prego Dily perfavore ti pregoo, ti offro un panino al McDonald’s anzi il menù grande con anche il gelato” cavolo il mio punto debole… sapeva come farmi cedere il bastardo “E va bene”
“Grazie sei la mia salvatrice allora sabato alle sei nell’aula di musica”
“con chi sarò?” gli chiesi
“ bhe… in realtà non ho ancora pensato ai dettagli per ora non c’è nessuna attività ma la preside vuole qualcuno e ciò mi ricorda che devo cercarlo” stampa un bacio sulla guancia a me a Nicole poi si allontana. Arrivato a metà corridoio si volta urlando “mi raccomando l’outfit pantaloni neri e camicia bianca… Vi adoro” e poi corre via.
O Mio dio !
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L'amore è una cosa semplice.
RomansIn questa storia non troverete la bionda reginetta della scuola, il bad boy e le mille disavventure ma solo Diletta e Leonardo, due ragazzi, la semplicità di una storia d'amore fatta di piccole cose, di una carezza per confortare, un abraccio per ra...