Ci svegliammo abbracciati, lui aprì gli occhi e mi disse buongiorno Helena, quasi quasi ci faccio l' abitudine ad averti nel mio letto mi allungai e lo baciai buongiorno anche a te Thomas.
Era domenica e fortunatamente mio padre non mi aveva ancora chiamato una volta.
Mentre Thomas si stava alzando gli presi un braccio lo trascinai verso di me e gli dissi non ti alzare adesso lui si avvicinò e mi baciò tranquilla Helena non vado da nessuna parte.
Passarono ore e noi stavamo ancora a letto rannicchiati l' uno all' altra, non mi ero mai sentita cosi felice, ma come tutte le cose belle prima o poi finiscono, ricevetti una telefonata da mia mamma, e disse piangendo"pronto Helena, corri subito qua siamo in ospedale tuo padre non sta bene, ti prego corri"mi alzai dal letto mi misi j vestiti salutai Thomas e iniziai a correre per la strada, l' ospedale si trovata dietro casa di Thomas, entrai e cercai mia madre, trovata mi gettai nelle sue braccia dov' é mamma che cosa ha avuto sta bene? Domandai piangendo, la mamma mi guardò e disse ha avuto un' infarto improvviso ma non é morto.
Passarono ore e ore e io stavo insieme a mia madre seduta sulle poltrone della sala d' attesa, uscì un dottore e disse mi dispiace non ha superato l' infarto, a quel punto il mio cuore si fece in mille pezzi, avevo parso mio padre l' uomo che mi ha insegnato a cambiare l' olio alla macchina che mi ha insegnato a giocare a calcio a mangiare la pizza con le mani, l' uomo che mi sosteneva in tutto ciò che faceva, voglio vederlo dissi, il dottore disse prima sala a sinistra ringraziai e mi piombai nella sua stanza, lo vidi era li steso sul letto bianco sembrava un angelo con le ali, mi avvicinai a lui presi una sedia e gli strinsi la mano, portandomela al viso e iniziai a piangere la sua morte, rimasi li dentro a piangere con la sua mano sul viso per piu di 4 ore, si fece sera e uscendo dalla clinica ospedaliera trovai ad aspettarmi fuori Thomas, lo vidi mi gettai nelle sue braccia e crollai a piangere.
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Intrappolata nei ricordi.
RomansEra l' inizio di dicembre. Io mi poggiai sopra il davanzale della finestra con il mio diario stretto nelle mie mani, guardavo fuori che aveva appena iniziato a nevicare, cadevano piccoli batuffoli bianchi dal cielo, e proprio in quel memento fui ass...