Wrongtale

capitolo11: thè col re

dopo lo sforzo sovraumano da me fatto, caddi a terra e svenni, la mia anima emetteva un bagliore dorato, rincuorata dal benessere dei restanti 3\4.

Gaster era abbracciato a Flame, lei lo scaldava e i suoi capelli emettevano un bagliore tipico delle fiamme calde, le sue mani, poggiate sulla schiena e sullo sterno dello scheletro, le parti  più provate "dall'incidente",  brillavano di una luce verde intensa, era la magia dell'anima di gentilezza, una magia di tipo curativo, che la giovane fiamma aveva usato fin da subito per aiutare il suo amante. La sua volontà di migliorare la situazione, era così forte che quando gli stava accanto la usava  anche senza essere cosciente.

I due si svegliarono insieme all'alba di un nuovo giorno, lo scheletro a causa di un incubo, si era svegliato di scatto, rizzandosi in piedi e così facendo Flame era volata sul divano, svegliandosi.

Gaster aveva il fiatone.

:-hey cucciolo... che hai?

:-nulla Flame, mi sono ricordato che ho il thè con il re oggi e mi sono svegliato presto -disse lui mentendo

:-Ah giusto...-disse la ragazza sorridendo

:-il re vuole fare questo colloquio e poi mi rivuole a lavoro -continuò fiero, cominciando a vestirsi

:-sono fiera di te Gaster...- disse Flame ancora seduta, di fatto era passata poco più di una settimana da quando si era svegliato.

La ragazza si alzò dal divano e gli abbottono la camicia, lo prese per mano, perché ancora i suoi passi erano terribilmente incerti  e lo portò in camera sua, lo aiutò a vestirsi e gli mise il mantello delle occasioni speciali, un mantello nero con un cappuccio grigiastro chiaro.

:-ora sei pronto...-disse lei fieramente- porgendogli il bastone con la testa d'anatra

:-sai da dove viene ?-chiese in un momento di curiosità

:-un mostro l'ha lasciato sullo stipite di casa, su cui c'era scritto : buona guarigione...

:-ah ok - rispose lui- vado- le stampò un bacio sulla fronte e a passo svelto andò verso New Home.

Ci mise una mezz'oretta, buffo, camminando come un papero, aiutato dal suo bastone con la testa d'anatra.

Nel mentre io avevo riacquisto un minimo di forze e vagavo  per il void, vuota e apatica, alcune volte succedeva... mi scaricavo, mi rendevo conto che la mia vita era inutile, che qualunque sforzo avessi fatto non sarei mai uscita da quel buco, questo mi faceva sprofondare nella tristezza assoluta,poi tornavo me stessa, il tempo non scorre nel void, quindi nel mondo "reale" poteva essere passato un giorno o due ore.

Intanto lo scienziato reale si era propinato  verso la casa del restava nella sala del trono, aspettando ad occhi bassi il suo superiore.
In verità non era pronto a questa discussione, ma era giunto il momento, il re voleva sapere, non sapeva cosa avrebbe detto, ma qualcosa sull'argomento avrebbe vomitato.

Il re entrò, con il suo maestoso mantello d'ermelino, con dietro di lui una coppia di guardie reali, Dogami e Dogaressa, Gaster si inchinò velocemente, facendo fare alle sue vertebre un rumore orribile.

Asgore gli fece cenno d'alzarsi, :-non ve né bisogno, quante volte le ho detto che da lei voglio essere trattato al pari?

Gaster si alzò, tremolando :- e quante volte le ho detto che non penso di meritarmelo- rispose lo scienziato

lo scheletro si sedette, dopo aver ricevuto l'ordine dal re.

:-Gaster, noi ci conosciamo da centinaia di anni, cosa ti è successo?

:-potrebbe versarmi del thè?-il re prese la teiera, usurata dal tempo e dall'uso, e verso un liquido giallognolo nella tazza dello scienziato

:-Anch'io sono a disagio nel parlarne, ma devo capire se lavorare nel core può portarti a farti del male- disse il re mettendogli una mano sulla spalla e fissandolo negli occhi con uno sguardo dolce e impietosito

:-Se te lo dico non mi prenderai per matto, giusto?- il re annuì con il suo sguardo languido da capra-un umano cadrà e farà moooltooo male a tutti noi se non lo fermerò

:-senti il peso?

:-come fai?

:- a fare cosa?-chiese il re

:- mi capisci sempre  così bene...- disse lui ridacchiando