4 . Mulan? Sei tu?
Sapete perché la Mulan del 1998 è la mia principessa Disney (sebbene non sia propriamente una principessa) preferita? Perché mi ci rivedo molto. Attenzione, non ho detto che mi identifico in lei o che la capisco: in fondo io sono privilegiata rispetto a una donna cinese del tempo, perché ho una grande libertà, posso scegliere se sposarmi o meno e il mio eventuale matrimonio non è l'unico modo per portare onore alla mia famiglia, e - soprattutto - posso essere libera di esprimermi. Eppure ho sentito Mulan molto vicina a me più di ogni altra principessa (in un mondo in cui Ariel la faceva da padrone, io mi sentivo parecchio sola con la mia Mulan): condivido con lei il profondo affetto verso la mia famiglia, in particolar modo verso mio padre che mi ha sempre spinta a fare quello che volevo nella vita e mai mi ha fatto dubitare del fatto che non fossi capace di far qualcosa per via del mio sesso (e poi capitelo, vive con sei femmine tra moglie, figlie, madre, gatta e cagnolina... se dovesse dire che le femmine sono deboli lo sbraneremmo); con lei condivido anche quel senso di inadeguatezza e quella voglia di non deludere la famiglia, il fatto di essere tremendamente goffa... Insomma, empatizzo con lei, una ragazza pienamente normale.
Per questo, quando ho visto la nuova Mulan ho fatto molta fatica ad apprezzarla: è troppo seria. Non che sia un male, anzi è in linea con la trama molto simile alla leggenda cinese, ma non riesco a empatizzare con lei. Quando vedo Mulan piango, sempre, soprattutto durante "Riflesso" e i discorsi con il padre, ma quando ho visto questo Mulan non ho provato mai un solo momento in cui mi sono sentita simile alla protagonista.
Un'altra cosa che ammiravo moltissimo nel cartone era il fatto che Mulan non sapesse nulla sull'arte della guerra, mentre nel nuovo film sa già combattere sin da bambina e questo mi ha fatto un po' arricciare il naso: il suo allenamento intensivo, quando già era una ragazza grande, e i suoi continui miglioramenti, rendono il suo lavoro e il successivo salvataggio della Cina molto più gratificanti e piacevoli. Nel nuovo film non solo Mulan è stata allenata dal padre sin da bambina, ma ha anche un qi potentissimo e questo rende il suo allenamento poco appassionante: lei è già brava, non tanto per fare la guerra, ma è comunque già molto potente e questo non fa di lei una ragazza "forte", ma una ragazza dotata sin dall'infanzia che ha avuto la fortuna che il padre coltivasse il suo talento. Non vi è passione, non vi è sentimento, è tutto troppo semplice.
La bellezza di Mulan (sia del cartone che della leggenda) consisteva proprio nel fatto che fosse una ragazza qualunque, che si sacrifica per salvare suo padre, che si arruola nell'esercito imperiale senza alcun addestramento sperando che nessuno mai riesca a smascherarla, che è comunque una donna del suo tempo (non si impone mai al fatto che debba sposarsi), che sa come funziona il suo mondo, un mondo di uomini.
La Mulan del cartone, attraverso l'allontanamento da casa e l'allenamento nell'esercito capisce finalmente chi è (una donna guerriera); ma nel film sa già chi è e cosa è capace di fare... Non c'è crescita, non c'è sviluppo.
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Il Giornalino del Club dell'Inchiostro - Settembre/Ottobre
AcakIl numero di settembre/ottobre de "Il Giornalino del Club dell'Inchiostro" vi aspetta con articoli spaventosi, recensioni terrificanti e opinioni mostruose... Tremate, amici inchiostrati!