Hinata Shōyō e Kageyama Tobio erano amici fin dai tempi del liceo.
Inizialmente il loro rapporto era stato molto turbolento. Con molti alti e bassi.
Anzi, a dire la verità, durante i primi tempi si odiavano e non andavano tanto d'accordo.
Ogni loro discussione si trasformava in un vero e proprio campo di battaglia.
Ma con il passare dei mesi, e forse anche grazie alla squadra di pallavolo, il loro rapporto andò a migliorare.
In pochi mesi erano passati dall'essere nemici, rivali, compagni di squadra, compagni di studio e, infine, amici.
Come ho già detto, è stato forse uno dei rapporti più turbolenti, ma anche uno dei più belli.
La fiducia reciproca che avevano era qualcosa che avevano costruito giorno dopo giorno. Mattone dopo mattone.
Senza rendersene conto, finirono per diventare indispensabili l'uno per l'altro. Non potevano stare e, molto probabilmente, non potevano vivere l'uno senza l'altro.
Avevano bisogno costantemente di esserci sempre.
C'è chi sospettava che fossero fidanzati, chi invece dei semplici amici.
E quando si cercava di prendere quell'argomento Kageyama Tobio finiva sempre per insulatare il piccolo Hinata.
Era come se, con quell'insulto, Kageyama volesse tracciare una linea di confine.
Come se volesse sottolineare qualcosa.
Qualcosa del tipo "io lo odio, non potrei mai stare con una persona così."
Ma anche se lo insultava, tutti sapevano che Kageyama volesse bene a Hinata.
Anche se provava a nasconderlo Kageyama, in fondo, provava anche qualcosa di più forte della semplice amicizia nei confronti di Shōyō.Dopo le superiori i rapporti, per un po', rimasero gli stessi.
Fino a quando un giorno Hinata non confessò qualcosa a Kageyama.
"Devo dirti una cosa." Disse serio Hinata, guardando l'amico.
Kageyama, dal canto suo, con quelle semplice quattro parole iniziò ad andare in iperventilazione. Era nervoso. Il cuore gli stava scoppiando e le gambe gli tremavano.
Era nervoso di sapere cosa Hinata gli
avesse dovuto dire.
Sperava in qualcosa di positivo, ma le sue speranze furono distrutte subito.
"Mi trasferico..." sussurrò il ragazzo dai capelli arancioni.
Per Kageyama il mondo fu come se si fosse fermato.
Sbattè ripetutamente le palpebre e guardò l'amico.
"Non... non ho sentito bene. Puoi ripetere?" Chiese titubante.
Aveva forse sentito male?
"Mi trasferico... me ne vado dal Giappone."
E fu in quel momento che, qualcosa dentro Kegayama, si distrusse.
"Quando parti?" Sussurrò Kageyama.
"La prossima settimana."
Il più grande chiuse gli occhi e cercò di respirare regolarmente.
Non c'era più tempo. Hinata se ne sarebbe andato. L'avrebbe lasciato solo, come avevano fatto tutti d'altronde.
"Senti Hinata..." si voltò a guardare l'amico.
Voleva dirgli di restare, voleva dirgli che aveva bisogno di lui ma in quel momento il cellulare del più piccolo squillò.
"Aspetta..." disse Hinata, che prese il telefono e se lo portò all'orecchio "Pronto?"
Il ragazzo si allontanò da Kageyama, che rimase totalmente da solo con i suoi pensieri.
"Scusami." Disse poi il ragazzo tornando da lui "Era mia madre, devo tornare immediatamente a casa."
"Oh, va bene." Disse Kageyama.
"Avevi bisogno di dirmi qualcosa?" Chiese il ragazzo prima di andarsene.
Kageyama lo guardò per una manciata di secondi, poi scosse la testa.
"Niente di importante." E sorrise leggermente.
"Va bene. Allora ci vediamo. Ciao Tobio." E si allontanò senza attendere risposta dal più grande.
"Ciao Shōyō." Sussurrò Kageyama.Il giorno della partenza di Hinata fu, probabilmente, uno dei giorni più brutti per Kageyama.
Giunti al momento dei saluti, Hinata si girò verso Kageyama.
"È ora di andare.." disse in imbarazzo, spostando continuamente il peso del suo corpo da un piede all'altro.
"Già..." annuì leggermente Kageyama.
Hinata, senza esitare, si gettò tra le braccia del più grande e lo strinse a se.
Voleva imprimere il suo profumo nella sua mente.
Non appena si staccò, guardò per qualche secondo l'amico.
Voleva parlare, aveva bisogno di dirgli una cosa importante ma non ne aveva il coraggio.
Perciò sospirò, visibilmente frustrato, prese la sua valigia e cominciò a camminare per allontanarsi da lui.
"Hinata." Lo chiamò Kageyama.
Il ragazzo si girò, con il cuore a mille.
"Cerca di tornare." Continuò serio.
Hinata, anche solo con quella semplice frase, si sentì felice e sorrise all'amico.
"Certo che torno. Devo ancora batterti, Re!" Sorrise a Kageyama, riprese la sua valigia e se ne andò.
Senza guardarsi più indietro anche perché, se l'avesse fatto, sarebbe tornato sicuramente tra le braccia di Kageyama.
STAI LEGGENDO
Anime One-shot
Short StoryRaccolta di one-shot dedicata, principalmente, alle ship di Haikyuu. Le one-shot sono anche sotto richiesta. Posso scrivere anche storie su altre ship, al di fuori di Haikyuu, oppure di singoli personaggi. Ci tengo inoltre a precisare che le storie...