Un'ampia tavolata con numerose leccornie di ogni genere, il cuoco quella sera si era veramente superato e le mie papille gustative alla sola vista di tanto cibo danzavano all'interno della mia bocca come ballerine impazzite.
I nostri cani attendevano seduti ai lati della tavolata lanciandomi occhiate supplichevoli e desiderose di quel cibo che potevano solo annusare, ovviamente gli avrei allungato qualche prelibatezza non appena mio padre si sarebbe distratto ma non erano molto bravi a non farsi notare mentre masticavano.
Mio padre era seduto a capotavola con degli abiti non troppo regali come suo solito alla sera e attendeva noi figli ritardatari mentre leggeva qualche lettera che era stata portata da Ernie, il suo maggiordomo di fiducia e forse migliore amico.
Aveva un aspetto veramente allegro quella sera e ciò mi rallegrava molto, ormai erano poche le sere in cui mio padre non si lasciava cadere nello sconforto più totale per la morte di mia madre e fortunatamente quando accadeva riusciva a permettere a noi figli di tirargli su il morale senza che diventasse scontroso.
Il mio abito non era proprio adatto ad una principessa durante la cena a palazzo... ma di queste formalità non mi sono mai preoccupata e a mio padre non è mai sembrato importare più di tanto.
Mi avvicinai a lui mentre il suono dei miei passi era inudibile
-Buonasera padre- dissi con il sorriso mentre lui alzava i suoi bellissimi occhi vispi su di me
-Marianne, buonasera-disse con fare sospettoso guardando l'orlo del mio abito turbato
-Perdonate il ritardo ma oggi era proprio una fantastica giornata e ho voluto approfittarne per stare in giardino e uscire a cavalcare, l'acqua del ruscello non era nemmeno fredda ed è stato veramente piacevole rinfrescarsi- dissi interrompendo qualsiasi sua affermazione mentre prendevo posto al tavolo accanto a lui alla sua destra
-Certo tesoro ma...- rapidissimi rumori sordi lo interruppero, sembravano zoccoli di cavalli al galoppo che si avvicinavano velocemente.
Vidi mio padre fare un sospiro sconsolato mentre i miei due fratelli maggiori entravano come bisonti all'interno della sala rincorrendosi come animaletti selvatici
-Buonasera padre... sorellina-disse Frederick facendomi l'occhiolino mentre prendeva posto davanti a me
-Chiediamo perdono per l'attesa padre, Marianne-mi fece un cenno Philip.
Mio padre non aprì bocca e per qualche secondo parve arrabbiato ma subito si riprese e fece un sorriso sconfitto
-Suvvia ragazzi, siete dei principi almeno cercate di fingere di avere disciplina-
-D'ora in avanti ti prometto un attore come figlio mio caro re-rispose Philip con fare teatrale facendolo ridere
-E tu Marianne... non dico di fare lo stesso rumore dei tuoi fratelli ma smettere di indossare le scarpe a palazzo per non farsi udire e poter scorrazzare ovunque non ti sembra un comportamento inaccettabile per una principessa di 19 anni? Sei una donna ormai-
-Possiamo procurartene un paio simili alle nostre!-mi propose Frederick
-Preferirei che voi non la assecondaste... Marianne, cara, vorrei cominciassi a comportarti da regina...- mi confessò dolcemente
-Puoi sempre fare finta almeno-commentò Philip facendoci ridere.
Abbassai lo sguardo intimidita ma mio padre mi prese la mano dolcemente e mi fece capire che non dovevo offendermi o imbarazzarmi.
-Possiamo finalmente cenare... Ernie procedi pure grazie-disse dolcemente al suo servitore.
Effettivamente da quando mamma se ne era andata non mi ero più preoccupata delle usanze femminili, il legame con i miei fratelli aveva sempre impedito a mio padre di farmi avere un'educatrice tutta per me.
Ringraziavo il fatto che mio padre non avesse insistito e che i miei fratelli mi stessero accanto, erano ragazzi curiosi loro due: entrambi avevano preso da mio padre il colore scuro dei capelli mentre gli occhi erano azzurri come quelli di mia madre.
Philip aveva dei lineamenti più dolci e le labbra sottili mentre Frederick aveva dei meravigliosi zigomi sporgenti al punto giusto che gli davano un'aria forte e sicura.
Entrambi avevano ampie spalle e muscoli ben visibili, ovviamente nei balli pubblici le giovani principesse pendevano dalle loro labbra e non riuscivano a togliergli gli occhi di dosso mentre loro passavano le serate solo con me.
Io come mia madre avevo dei capelli lunghi biondini con occhi verdi, avevamo in comune solo i lineamenti.
Mio padre e i miei fratelli hanno da sempre fatto di tutto pur di colmare i vuoti della mia vita e fino a quel momento potevo certamente dire che le certezze che avevo erano molte di più delle insicurezze.
La cena procedette con calma mentre i miei fratelli mi facevano boccacce senza farsi vedere dal padre facendomi ridere.
Come promisi a Cordelia, la donna che si occupava del mio vestiario, cercai di mangiare un po' meno per fare in modo che lei si potesse sbizzarrire con le mie curve.
Mi misi una vestaglia bianca lunga fin sotto il ginocchio e non appena le luci si spensero corsi nella camera di Frederick come eravamo soliti fare fin da piccoli
-Marianne!- fece tirandomi dentro velocemente.
Quando arrivò anche Philip ci mettemmo sul divano davanti al camino e cominciamo a parlare del più e del meno
-A fine mese ci sarà il ballo di primavera e si uniranno i reali di tutte le contee... sarà una grande festa-fece Philip
-Sarà una grande noia- continuai io
-Oh ma smettila! Io mi diverto sempre molto-disse Philip ridendo
-A cercarti mentre scappi dai giovani che cercano un matrimonio vantaggioso incoraggiati dalle madri assetate di denaro-continuò con fare teatrale
-Siete pessimi... quest'anno forse potrei saltarlo fingendo un malore improvviso-
-Ci hai già provato-fece Frederick
-E non ha funzionato-concluse Philip
-E voi non siete stati di aiuto comunque-sbuffai lascando cadere la testa all'indietro con fare disperato
-Oh per noi è davvero entusiasmante-rise Philip.
In quell'occasione Cordelia mi vestiva in modo che io reputavo eccessivo, indossavo sempre scarpe dal tacco molto alto e che nemmeno si vedevano a causa del vestito imponente.
Quando diventai più grande capii che, in realtà, mi vestivano in quel modo per non rendermi possibile il gioco sfrenato con i miei fratelli costringendomi quindi a bere il tè in compagnia delle altre principesse.
Cordelia spesso raccoglieva le mie onde bionde in delle pettinature morbide ma sobrie perché sapeva che con i miei movimenti troppo vivaci avrei finito con incastrarmi in qualche ramoscello degli alberi mentre mi nascondevo dagli altri invitati. Quella povera donna in un certo senso mi aveva fatto da madre per quanto aveva potuto e sapeva che per farmi tornare il sorriso doveva raccontarmi della regina e dirmi nel dettaglio tutti quei particolari del mio viso in cui avrei potuto ritrovarla.
Mi era sempre stato detto che le somigliavo molto, ma non di temperamento... lei era molto posata, contenuta, gentile e affabile mentre io di queste parole conoscevo solo l'etimologia.
Mi persi nei miei pensieri
-Penso che qui ci sia qualcuno di pensieroso-fece Frederick
-Oh insomma Marianne non preoccuparti andrà tutto bene come gli altri anni, stai nei paraggi e facci un cenno quando vuoi che interveniamo-disse Philip sedendosi accanto a me
-Odio i ricevimenti-commentai scettica facendo sorridere i miei fratelli.
Ci separammo ognuno nelle nostre camere e andammo a dormire.
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Marianne
FantasyMarianne è una principessa di un piccolo regno intrappolata in accordi burocratici da cui non riesce ad uscire. La protagonista dovrà combattere con vari pregiudizi dovuti alla sua età e al suo sesso per cercare di togliersi dai guai.