5

17 5 0
                                    

Notai che il tempo era volato mentre suonavo e che presto ci sarebbe stato il pranzo così affrettai il passo per arrivare in tempo.
Arrivata nella sala sorrisi dolcemente a mio padre che era seduto sul trono con accanto i miei fratelli che mi guardarono felici, feci un leggero inchino
-Marianne saluta i nostri ospiti-disse lui dolcemente mentre io mi voltai verso i reali di Lambrik.
La regina aveva la stessa età di mia madre, un'età in cui il fascino fuoriesce da ogni poro, gli occhi scuri e gentili mi guardavano con un amore immeritato e mi ammiravano con gioia.
Le sue onde nere ricadevano con grazia sulle spalle lasciate scoperte dal vestito dorato con decori bianchi.
Al fianco della regina c'era la giovane principessa Mery dai capelli corvini come la madre e gli occhi verde chiaro del padre, una delle giovani più belle che avessi mai visto.
Indossava un abito rosso con balze bianche e decori dorati, finiture davvero raffinate che io non ero solita indossare.
Nonostante avesse appena 16 anni aveva l'aspetto di una grande donna, la tradivano soltanto quei suoi occhietti vispi e furbi che seguivano ogni cosa e in quel momento guardavano me incuriositi.
Ingenuamente alzai lo sguardo troppo sicura di me trovandomi di fronte ad un giovane dallo sguardo freddo che mi fece vacillare per un istante, avrà avuto l'età dei miei fratelli il principe Tristan ed era tale e quale al padre alla sua età o così mi sembrava di ricordare se scavavo nella mia infanzia.
La sua mascella dura e impassibile mi sorprendeva probabilmente per il mio inevitabile confronto con Frederick e Philip.
Il suo sguardo sprezzante sembrò cadere su di me come una lama mentre osservava il mio abito e i miei capelli, per un momento sentii l'insicurezza prendere il possesso dei miei pensieri poi mi ristampai un docile sorriso sul volto facendo un educato inchino.
-Sono molto contenta di vedervi dopo tanto tempo-dissi cordiale venendo raggiunta dai miei fratelli
-Oh Marianne sei diventata davvero una donna meravigliosa!-disse la regina Tamera con dolcezza e io le sorrisi
-Stessa cosa si può dire di vostra figlia-commentò mio padre avvicinandosi, per qualche ragione ebbi un momento di insicurezza quando li vidi in quell'atteggiamento.
-Siamo veramente contenti di essere venuti a farvi visita-disse la piccola
-Perdonate la mia fretta ma ci terrei a concludere al più presto quelle trattative che erano state promesse a mio padre per potermi godere maggiormente la nostra breve visita qui-fece gelido il principe Tristan lasciandoci senza parole, lo disse con una tale galanteria da non sembrare nemmeno scortese.
-Ha preso il temperamento di suo padre-lo giustificò con il sorriso la regina
-Prego seguici pure-fece Frederick andandosene e io feci per seguirlo ma mio padre mi fermò
-Marianne, sono affari che a voi giovani donne non potrebbero mai divertire... portate la principessa a prendere il tè mentre io e la regina parleremo dei vecchi tempi con tua madre-
-Vorrei sentire anche io qualcosa su mia madr...-
-Marianne!-sbottò mio padre facendo voltare perfino i miei fratelli che mi guardarono addolorati.
Rimasi in silenzio abbassando lo sguardo, Mery mi prese la mano delicatamente
-I vostri giardini sono molto famosi, tra i pettegolezzi delle dame, come i migliori che abbiano mai visto-disse sorridendomi, io aumentai il passo e la trascinai fuori da quella sala.
Mery rimase in silenzio fino a quando non raggiungemmo il giardino poi prese una boccata d'aria profonda
-Forza, fatelo anche voi- disse sorridendomi e io ricambiai.
Presi un respiro profondo
-Nel giardino c'è del fango però...-dissi preparandola
-Oh e voi come fate di solito?-chiese curiosa
-Io mi levo le scarpe ma...- non terminai nemmeno la frase che la giovane se le stava già sfilando
-Grazie al cielo, le scarpe che si mettono quando si esce sono molto più scomode- commentò ridendo, io feci lo stesso per poi prenderla per mano e correre più velocemente.
La portai un una panchina sotto ad un pesco e cominciammo a parlare
-E' davvero bello qui-disse felice
-Grazie, amo moltissimo passare il tempo qui e solitamente non mi disturba nessuno-dissi
-Io non ho un posto così a palazzo, preferiscono che passi il tempo a leggere vaste letture e la mia tutrice dice che la mia candida pelle potrebbe rovinarsi sotto i raggi del sole... vostro padre è sempre così severo?-chiese gentilmente, l'argomento padre non mi andava proprio di toccarlo con un'ospite
-Una tutrice?-chiesi e lei mi guardò ovvia
-Sì la mia tutrice personale... voi non avete mai avuto una tutrice?-chiese sorpresa
-Ho avuto il tutore dei miei fratelli...-lei sembrò impressionata
-Non è la stessa cosa mia cara, non ho mai sentito nulla di simile... per sicurezza quando sarete in società è meglio non dire ciò-disse accarezzandomi i dorsi delle mani.
-Non vedo cosa ci sia di male, volevano rimanere insieme e mio padre ci ha accontentati-risposi sulla difensiva
-Non lo metto in dubbio... lo avete fatto per stare insieme?-chiese ancora come se volesse essere certa di quello che aveva appena udito
-Sì volevo stare con loro, da piccola soffrivo molto senza la vicinanza di qualcuno che conoscevo bene... forse anche un po' ora-confessai, non ne capivo il motivo ma era insolito parlare con una principessa di questi argomenti senza che ne saltasse fuori qualche pettegolezzo pieno di cattiveria
-Mi piacerebbe avere lo stesso rapporto che avete voi coi vostri fratelli con Tristan... ma sembra così indifferente alla mia presenza che alla fine sono arrivata alla conclusione che è meglio credere che sia un estraneo-fece sprezzante e a me vennero i brividi, non ero abituata a sentire tali discorsi e non mi piaceva ascoltarli
-I vostri fratelli sono completamente diversi dal mio...-continuò
-Credo sia meglio avviarsi per pulirci per bene rimetterci le scarpe prima del pranzo-dissi schiacciandole l'occhio, lei mi sorrise e ci alzammo.
Appena raggiunta l'entrata trovai Ernie
-Ernie-bisbigliai e lui con fare disinvolto si rivolse a me sussurrando
-Mia signora che state combinando-disse preoccupato guardandosi intorno percependo il fatto che ne avessi fatta una delle mie
-Io e la principessa dobbiamo ripulirci...-disse e li sbuffò leggermente
-I corridoi dell'ala ovest sono liberi, ma affrettatevi-disse aprendoci la porta mentre io e Mery entrammo come fuggiasche per non farci scoprire
-Il vostro domestico vi copre le spalle?-chiese divertita
-Ernie è come uno zio per me-le spiegai distrattamente mentre sporgevo la testa per controllare che nessuno provenisse dal corridoio dove dovevamo dirigersi.
Lei non fece altre domande anche se sembrava sempre più sconvolta da ogni frase che proveniva dalla mia bocca. Non mi reputavo affatto strana eppure ai suoi occhi dovevo esserlo eccome.

MarianneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora