-Ragazzi pensavo sarebbe stato utile per voi domani stare con me mentre ricevo le richieste del popolo-disse
-Certo padre, con piacere-rispose Frederick per tutti e due
-Marianne vorrei invece che domani mattina vedessi Cordelia per rifarti il guardaroba e cercare delle scarpe che ti si addicono d'accordo?-
-Avrei voluto sentire anche io il volere del popolo... se vedessi Cordelia nel pomeriggio?- chiesi
-Nel pomeriggio verrà il conte Roland e deve avere compagnia...-
-Potremmo andare a caccia nel pomeriggio e siccome a Marianne non piace la caccia potrebbe stare con Cordelia- fece Philip.
Mio padre sbuffò turbato
-Il pomeriggio voi mi aiuterete a svolgere altre funzioni-mi si chiuse lo stomaco
-Non mi è chiaro il concetto vi chiedo scusa-feci spaesata mentre uno dei nostri cani fece un verso sofferente al mio posto
-Terrai compagnia al conte Roland nel pomeriggio Marianne-disse il padre
-Quali sono le motivazioni della sua visita?-chiesi ancora mentre i miei fratelli mi fissavano
-Bontà Divina Marianne puoi fare ciò che ti chiedo per una volta senza farne una questione?!-sclerò sbattendo i pugni sul tavolo mio padre facendo sussultare me e i miei fratelli e guaire i cani.
Rimasi in silenzio per qualche secondo mentre l'aria tesissima si disperdeva
-... chiedo perdono-sussurrai a sguardo basso
-Preferirei congedarmi, questa sera non ho appetito-continuai, il re fece un leggero segno con la mano per scacciarmi via e io non me lo feci ripetere.
Mi alzai rapidamente e percorsi il corridoio con grande rapidità mentre i miei tacchi risuonavano nel corridoio.
Mio padre non alzava mai la voce, era visibilmente turbato quella sera ma mai avrei creduto che si sarebbe arrivati ad una discussione.
Ammettevo che il mio comportamento non era consono e che la mia impulsività molto spesso poteva sembrare irritante ma non vedevo le motivazioni che mio padre avesse potuto avere per farmi conoscere un uomo rozzo come il conte.
E' impreciso definirlo rozzo... egli aveva una galanteria tutta sua e su questo non ci potevano essere dubbi ma il suo sorriso talmente lascivo e impersonale mi destabilizzava sempre, tanto da non riuscire a decifrare il tipo di individuo che mi si presentava davanti.
Qualora mio padre avesse avuto problemi con il Conte Roland avrei fatto di tutto per risanarli, ero a conoscenza della potenza di quell'uomo sull'aristocrazia come ero anche a conoscenza del fatto che comunque non avesse importanza.
Aveva da sempre rappresentato, ai miei occhi, un uomo con grandi capacità espressive e organizzative, qualità importanti per regnare e lui lo sapeva bene forse da ciò nasceva una certa acidità nei confronti di tutti i reali dei regni vicini come se volesse vendicare su di loro la sua sfortuna di non nascere in una famiglia regnante.
Un uomo buono infondo ma con amarezza nel cuore, forse per questo era tanto caro ai nobili usurpatori.
Le sue visite da solo però erano decisamente nuove e questa novità mi metteva agitazione.
Quella sera non volli vedere nessuno, nemmeno i mei fratelli e preferii rimanere a pettinarmi i lunghi capelli pensierosa come ero solita fare quando ero particolarmente triste.
Nel silenzio della notte riuscii a prendere sonno, infondo non dovevo preoccuparmi più di tanto, all'interno delle mura del mio castello ero al sicuro e nulla mi sarebbe potuto accadere.
-Buongiorno Cordelia-dissi entrando nel suo studio
-Principessa-disse inchinandosi in modo composto.
Era una donna ormai anziana, dai capelli argentati raccolti in una crocchia tirata e dai graziosi occhi castani
-Come vi sentite oggi mia signora?-chiese
-Rigenerata, il re...-
-Sono stata informata di tutto principessa Marianne, vostro padre è stato molto chiaro- disse decisa come al solito.
Vi era una grazia nella sua voce che mi metteva tranquillità e che allo stesso tempo le dava un aspetto regale.
Passai l'intera mattinata a provare abiti su abiti senza mai fermarmi mentre Cordelia si complimentava con me di essere riuscita ad ottenere la siluette adeguata ad una principessa.
Aveva passato ore a descrivermi come fosse essenziale che una giovane come me avesse lunghi capelli curati da poter acconciare in ogni modo, una carnagione chiara e luminosa e un petto quasi ossuto e liscio da mettere in mostra con abiti dalle spalle basse.
Per la visita del conte Roland che sarebbe avvenuta nel pomeriggio scelsi un abito verde con delle balze bianche, anche le scarpe erano molto alte e di un bianco candido, mi raccolse solo qualche ciocca di capelli con dei nastri verde chiaro che li gonfiavano un po'.
-Cosa ne pensate mia signora?-chiese Cordelia cercando di nascondere una nota soddisfatta nella sua voce
-E' veramente incredibile come riusciate a farmi sembrare una reale a tutti gli effetti-commentai e lui fece un mezzo sorriso per poi scostarmi delle ciocche dalle spalle
-Voi siete una reale... nulla, nemmeno il vostro temperamento un poco inusuale potrà cambiare questa verità, e io sono orgogliosa di far parte dei vostri sudditi-disse dolcemente mentre mi stringeva teneramente la spalla
-Ti ringrazio-sussurrai quasi commossa
Durante il pranzo quando i miei fratelli mi videro rimasero sconvolti e notai una vena di preoccupazione nel loro sguardo
-Sei stupenda Marianne... ma non è un po' eccessivo?-chiese Philip
-E' bene imparare, mio caro Philip, che è meglio non pronunciarsi su cose che non vi riguardano- rispose mio padre con serietà.
Entrambi i miei fratelli rimasero piuttosto scossi da quella riposta ma non ribatterono più.
Il pranzo fu piuttosto gelido e nessun membro della mia famiglia aveva più voglia di parlare e nemmeno di mangiare quindi il pasto fu molto rapido e ognuno tornò alle proprie faccende.
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Marianne
FantasyMarianne è una principessa di un piccolo regno intrappolata in accordi burocratici da cui non riesce ad uscire. La protagonista dovrà combattere con vari pregiudizi dovuti alla sua età e al suo sesso per cercare di togliersi dai guai.