La risata è la miglior medicina

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Quella sera Jiyong era particolarmente stanco, ma più leggero, come se stare in compagnia dei suoi amici gli avesse scaricato le pile, ma allo stesso tempo caricato l'umore. Nonostante nel suo account twitter stesse ricevendo molte critiche, cercava di farsi forza, non voleva rovinarsi la serata.
Stravaccato sul divano con in mano il suo cellulare il grande rapper stava facendo scorrere il dito tra le varie immagini presenti su Pinterest, tra le milioni di immagini, qualcosa sicuramente lo avrebbe ispirato per qualche nuovo lavoro. Se non fosse stato il Campello a svegliarlo dal suo trans, si sarebbe perso in quell'applicazione. Sbuffando e cercando di tornare il più umano possibile, raggiunse la porta e rimase sorpreso nel ritrovarsi di fronte i suoi amici.
Seungri e Taeyang con in mano dei sacchetti pieni di quello che sembrava essere cibo, probabilmente ramen o del kimchi.
Al notare lo stupore e sorpresa del leader i quattro ragazzi si affrettarono a dire qualcosa
-Hyung non potevamo di certo lasciarti cenare da solo!- Daesung fu il primo a parlare seguito dagli altri membri
-Si Hyung, Seungri ci ha detto ultimamente non stai molto bene...- Taeyang stava per finire la frase quando Top completò ciò che Tae voleva dire
-Non possiamo certamente lasciarti ad affrontare questo problema da solo- Jiyong non sapeva se piangere per la felicita o se nascondersi per l'imbarazzo, negli ultimi mesi aveva pensato che a loro non gli importasse granchè di quello che era successo, o meglio non aveva mai voluto dire nulla per non disturbare, Gd non era mai stato bravo a chiedere aiuto.
- Ragazzi... Grazie- quelle furono le uniche parole che Ji Yong riuscì a dire e mentre i ragazzi si incamminarono verso il salone lasciano indietro JI e Riri, il minore diede una spallata amichevole al maggiore, aveva capito che era nervoso: tendeva sempre a girarsi gli anelli compulsivamente quando qualcosa gli metteva anche solo una leggera ansia.
I ragazzi passarono le due ore successive a ridere senza ritegno ricordando ogni minima figuaraccia avuta in passato oppure ricordando il periodo in dormitorio, ma i fan meeting erano forse il ricordo più esilerante che avevano, una serie di scherzi e risate che si sarebbero ricordati per una vita intera. C'erano stati anche momenti tesi e preoccupanti durante i concerti, questo sicuramente li aveva aiutati ad avvicinarsi non solo come gruppo ma come una famiglia.
-Hyung ti ricordi quando sei stato male, ma nonostante tutto continuavi a salire sul palco a cantare?- Daesung si era ricordato di un episodio capitato a Jiyong durante un tour, al maggiore girava terribilmente la testa e non riusciva a respirare molto bene, gli era venuto un abbassamento di pressione improvvisa, ma da buon leader non aveva voluto fermare lo spettacolo.
Una cosa simile era capitata anche qualche tempo dopo, ma il soggetto era cambiato: Seungri, il più piccolo del gruppo, aveva avuto la brutta sfortuna la mattina dello spettacolo di slogarsi la caviglia durante le prove e succesivamente alla sera durante il converto, oltre a sopportare il dolore si era ritrovato a combattere con un improvviso giramento di testa, testardo però come un ciuco, quando era uscito un momento dal palco aveva semplicemente chieso un antidolorifico.
Sfortuna volle che il giramento di testa era mutato molto velocemente in un abbassamento di pressione, facendo cadere in terra il povero Panda come un sacco di frolla, la cosa divertente, nonostane fosse svenuto continuava a ripetere come in un infinito loop " ce la faccio, datemi un antidolorifero e rientro" inutile dire che fu trasportato in ospedale, ancora delirante.
Per quanto i membri di bigbang singolarmente potessero apparire normali, insieme erano un vero gruppo scalmanato e chi non li conosceva poteva pure dire che fossero un po' pazzi.
Ogni membro aveva le sue manie, le proprie ossessioni; un esempio poteva essere Top e la sua casa: il ragazzo non faceva entrare in casa nessuno in particolar modo Seungri, aveva la costante paura che potesse rompergli qualcosa, praticamente era un museo più che un luogo in cui vivere, il maggiore, aveva sempre avuto una passione per l'arte, e quando poteva e visto che se lo poteva permettere, un acquisto alla volta aveva riempito la sua grande casa di quadri e ogni tipo di oggetto, la cosa singolare era però il numero incredibile di sedie di ogni stile, una vera propria amirazione per quei semplici oggetti.
Taeyang invece non aveva una particolare ossessione, forse aveva una piccola stranezza, quando rimaneva a casa, per quelle rare volte in cui poteva chiudersi nella sua abitazione il ragazzo cambiava spesso il pigiama: uno per ogni fase della giornata. Praticamente la sua cabina armadio era formata per lo piùdi piagiami di ogni genere e di ogni colore e fantasia.
Ma si divertiva anche a fare arrabbiare JIyong, il ragazzo era particolarmente permaloso ed era davvero spassoso quando faceva l'offeso per situazini stupide.
Daesung era il più minimalista dei cinque ragazzi, si poteva pure affermare che Dae fosse la persona più vicina ad avere una vita normale, macchina normale, appartamento normale, insomma non esagerava mai in oggetti. Per il ragazzo si parla di normalità fino a che non c'era di mezzo qualche donna, perchè in quel caso Dae riusciva ad essere particolarmente farfallone, come appariva una bella ragazza, gli s' illuminavano gli occhi e il caro Dae apriva la coda come un pavone nella stagione dell'amore.
I ragazzi trascorsero la serata tra una risata all'altra ripercorrendo tutti i ricordi più divertenti e uno in particolare si fece largo nella mente di Jiyong.
-Che ne dite dopo il lancio dell'album scappiamo di nuovo?- un altra rista che era solo l'ennesima delle serata scoppio più forte delle altre
-Però questa volta non fare la spia Seungri- Il minore rise nervosamente
-Capitemi io ero già al mio terzio errore, lo sapevate che ero sul filo di un rasoio-
-vero, dai questa volta lo rapiamo mentre dorme- rise Top escogitando un un piano destinato al fallimento già dal principio, si sapeva che il minore non veniva chiamato Panda a caso, e le occhiaie ne erano la prova evidente che si portava a presso.
Ji ricordava come se fosse ieri quel viaggio, erano così stanchi per il tanto lavoro che avevano deciso di scappare, avevano tutto programmato per non far notare alla agenzia i loro spostamenti, non gli interessava nemmeno delle conseguenze.

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