᪥10.Tʜᴇ ʀɪɢʜᴛ ᴍᴏᴍᴇɴᴛ᪥

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Kuroo's POV

Arrivati a casa di Kenma, ancora non c'era nessuno. Era buio e le luci erano tutte spente.
Kenma era ancora abbastanza scosso per l'accaduto. Gli dissi di andare in camera sua, mentre io prendevo una bottiglietta d'acqua.

Salgo le scale e apro la porta entrando in camera del gattino.
Lo vedo rannicchiato sul letto, sopra le coperte. Tremava più dal freddo che dalla paura, quindi decisi di dargli la felpa della scuola che avevo in dosso. Dovrò pur approfittarne, no?

Lui la prende in mano senza far incrociare i nostri sguardi.
Allora gli alzo il mento chiedendo se vada tutto bene, non risponde infilandosi lentamente l'indumento.

Mi siedo vicino a lui allargando le gambe facendogli segno di sedersi lì. Mi squadra con uno sguardo di disapprovazione, ma giurerei di averlo visto arrossire almeno un pochino.

Mi avvicino lentamente a lui mettendogli un braccio attorno alle spalle. Si gratta impulsivamente il dorso della mano, a causa del disagio, cercando di allontanarsi un pochino.

Lo stringo a me, facendo finta di nulla e parlando della partita giocata il giorno stesso.

Sento che inizia a rilassarsi tra le mie braccia. La sua testa ciondola lentamente fino ad appoggiarsi sulla mia spalla a causa della stanchezza. Gli sposto i capelli da viso con un tocco gentile al quale rispondo con un piccolo mugugnio.

Era così tenero. Sembrava proprio un piccolo gattino assonnato.
Il suo respiro si faceva pesante e colsi l'occasione della stanchezza per dichiarare finalmente i miei sentimenti tanto repressi e nascosti.

"Sei veramente la persona più bella che io abbia mai visto. Vederti dormire così, tra le mie braccia, con tutta questa fiducia nei miei confronti, mi sembra un sogno. È da tanto tempo che volevo dirti quanto tu sia speciale per me. Ogni singolo secondo che trascorro con te lo vivo come se fosse l'ultimo. Quando abbiamo avuto quella lite per colpa del pezzo di- cioè di Kusoi, credevo di averti perso per sempre e questo mi rendeva triste. Ero triste al solo pensiero di essermi allontanato anche sono di qualche metro da te." Dissi piano.

Gli sussurrai all'orecchio tutto ciò che provavo per lui, da come erano iniziati i sentimenti e quanto fosse stato difficile avvicinarlo.

"Perciò mi sono innamorato di te e non è solo una cotta delle superiori, sento che il mio cuore batte per te anche se non lo dimostro. Non sono il tipo di persona a cui si materializzano le farfalle nello stomaco e anche se non le sento, so che ci sono e sono migliardi."

A ogni parola lo stringevo con forza delicata a me, per paura che mi rifiutasse o che se ne andasse schifato.

"Ti amo da morire micetto mio"

Un leggero sorriso era sulle mie labbra. Finalmente ero libero di tutto ciò che non avevo detto.
Riporto lo sguardo al piccolo ragazzo dalla pelle pallida che giaceva seduto con me.

Era rosso, incandescente, con gli occhi spalancanti e increduli.
"Tu...sei sicuro di star parlando di me?" Con tono indeciso fece uscire queste parole che per me non avevano significato.

"E di chi altri se non tu? Sei tutto per me, ma se non ricambi capisco perfettamente. Non ti obbligo a-"

Vengo interrotto da due soffici, calde labbra rosee che si posano sulle mie. Bramose di un bacio tanto atteso e desiderato che finalmente aveva avuto luogo.

Approfondisco il bacio con il suo consenso e ci staccammo con un filo di saliva che ci univa.

Subito Kenma si affrettò a nascondersi nell'incavo del mio collo. Lo fermai dicendo che non aveva alcun motivo di vergognarsi.

In imbarazzo mi disse dolci parole, come se il bacio non avesse già spiegato tutto.

"Sai...Kuroo...ho sempre negato qualsiasi sentimento che provavo per te per paura di essere giudicato o odiato. Non credevo che a te potessi piacere io. Per me eri come un miraggio lontano e impossibile da raggiungere." Dice con un fil di voce cercando di non arrossire troppo.

"E poi...ho sempre pensato che chiamarti per nome sarebbe stato bellissimo..." continua imbarazzato il piccolo.

"Puoi farlo, ora che stiamo insieme, non è vero gattino?"
"Quindi ora-"
"Sempre che tu voglia"
Mentre Kozume realizzava ciò che stava accadendo gli stampo un altro piccolo bacio sulle labbra, per poi lasciarlo continuare a parlare, sperando che accetti la mia richiesta velata.

"Sì, è ovvio, Tetsuro anche io ti amo" risponde con una vocina dolce e a dir poco ansiosa di sapere che cosa avrei detto dopo.

"Magari prima o poi prenderai anche qualcos'altro da me oltre alla felpa" dico guardando lo splendido ragazzino davanti a me.
"...tipo il cognome" continuai con un sorriso sornione sul viso.
"Non correre troppo" ridacchiò lui, iniziando un altro dolce bacio.

Ci addormentammo abbracciati, come una vera coppia, nel buoi della notte a sognare il nostro futuro insieme.

*𝕤𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕡𝕠𝕔𝕠 𝕚𝕟 𝕣𝕚𝕥𝕒𝕣𝕕𝕠*

𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐢𝐧𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐂𝐈𝐀𝐎 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐔𝐎𝐋𝐈

𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐚 𝐭𝐢𝐩𝐨...𝐮𝐧 𝐦𝐞𝐬𝐞, 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐯𝐨 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐧𝐨.

𝐒𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚.

𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐫𝐨𝐛𝐛𝐛𝐛𝐛𝐞𝐭𝐭𝐚.
𝐕𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 ( ˘ ³˘)♥︎

🌸sᴛʀᴀɴɢᴇ ғᴇᴇʟɪɴɢs🌸      Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora