new beginning

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Eccomi qui, primo giorno di università in una città completamente diversa. Sono le 8 e dovrei essere al campus tra un'ora ma sono già pronta, dannata sveglia che è suonata prima.
Sono sola a casa, mia sorella e mio fratello sono già a scuola e mio padre è già a lavoro, vorrei parlare con Magnus ma non so dove sia.

Decido di uccidere il tempo prendendo il telefono e guardando istangram. In prima pagina, le prime foto che mi escono  sono quelle delle  nuove studentesse del mio stesso campus, prima vista sembrano tutte puttane, culo e tette di fuori e 80kg di trucco e sotto i post quantità infinite di hashta con scritto #sitestessa, be' se hai 80kg di trucco non sei proprio te stessa di pare? Sono tutte false, almeno mi divertirò.

Chiudo istangram e decido di giocare ad among us, gioco ch eva di moda al momento e molto efficiente per perdere tempo. Finisco di giocare alle 8:45, perfetto orario considerando che voglio fare una passeggiata. Prendo lo zaino e mi guardo allo specchio, indosso dei semplici jeans, una maglietta nera e scarpe nere della converse il tutto accompagnato da un pó di mascara e dai miei capelli ricci sciolti. Mentre cammino diretta al campus, non posso fare a meno di guardare gli edifici della mia nuova città, Seattle, città diversa dall Grande Mela, molto bella anche se con molto traffico.

Arrivo al campus e vado dritta nell'aula letterature, amo i libri  e si che sarà la mia lezione preferita. In aula sono già presenti tutti e quando apro la porta per entrare quest'ultima ovviamente fa un rumore assordante e tutti gli occhi dei presenti sono puntati su di me. Vorrei dire" che vi guardate", ma almeno il primo giorno vorrei sembrare una ragazza gentile e calma.Faccio un sorriso imbarazzato e vado a sedermi nelle file di mezzo, odionsia stre dietro che avanti.
Mi siedo si fianco ad un ragazzo vestito si tutto punto e con i capelli talmente laccati che luccicano. Noto che mi guarda in modo molto strano:

<problemi?> chiedo

Il ragazzo diventa tutto rosso e gli si spalancano gli occhi per la sorpresa, ho risposto come una camionista eh? Alla faccia della ragazza gentile e calma. Pochi minuti dopo entra una donna bassa, capelli d occhi castani, una blusa verde e dei jeans neri. Si presenta e dice di essere la nostra  professoressa di letteratura e dice di chiamarsi De Blanca. Sono emozionatissima e non vedi l'ora di iniziare, l'entusiasmo tuttavia sparisce quando la prof dice che vuole sapere qualcosa su di noi. Merda odio parlare di me e poi pensavo che queste "usanze", per così definirle,finissero al primo anno di liceo, e invece no.

Sono l'ultima dell'alfabeto e presto poca attenzione alle presentazioni dei miei compagni, non ci vuole un genio per capire che vengono da una famiglia felice e che l'unico problema sia il fatto che il rossetto non sia vino alle scarpe. Sono totalmente persa nei pensieri finora  quando la professoressa non mi chiama.

< bene l'ultima dell'elenco è...Josephine Langford>

Fantastico è il mio turno, mi alzo in piedi e faccio un respiro profondo, ho detto che non mi piace parlare di me? Nonostante ciò dico:

< ciao sono Josephine ho 18 anni, vivo a Sealltle da 3 mesi con la mia famiglia>

Concludo il mio discorso e spero che la professoressa non mi faccia domande...ma ovviamente la fortuna non è mai dalla mia parte.

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