capitolo 4

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<Sono arrivata> dico mentre chiudo la porta di casa

Come previsto trovo mio padre sul divano intendo a guardare un partita di calcio sulla televisione e come sempre mi risponde con un ciao secco. Mo tolgo le scarpe, le metto nella scarpiera per poi andare in camera mia. Mi tolgo lo zaino e la giacca per poi posarli sulla sedia.
Mi incammino verso la cucina ma ad un tratto sento:

<JOSEPHINE> mi pareva strano che quelle due pesti non mi avessero sentita arrivare e mi avessero lasciata in pace

Apro la porta della loro stanza e rimango all'entrata appoggiandomi allo stipite della porta, li guardo e mi rendo conto che stanno studiando, strano. Vado a controllare e dopo neanche un passo tiro una piccola corda che mi fa cadere in testa un secchio pieno di coriandoli. Iniziano a ridere a crepapelle iniziando a correre per tutta casa. Mi levo il secchio dalla testa, per poi togliermi i coriandoli e nel frattempo penso a come uccidere i gemelli Zarra.
Dopo aver finito la mia operazione vado in cucina ed è lì che trovo Olga, intenta a cucinare. Olga è la mia Tata da quando ho 2 anni, è l'unica che sappia tutto di me, è come una mamma dato che si è sempre presa cura di me. Inoltre è spagnola, mi ha insegnato la lingua in modo tale da parlare senza farci capire.

<Buongiorno tata> dico  per poi andare a darle un bacio sulla guancia

Sorridere per poi dirmi:
<Giorno Josephine, allora com'è andata?>

<bene tutto sommato, ho tenuto la lingua a freno e ho conosciuto una ragazza, si chiama Olivia>

<oh niña, lo sai che puoi parlarmi di ragazzi> dice con un sorriso

Scopriamo a ridere e in quel momento mio padre, Josh, e i miei fratelli, Cassandra e Lucas entrano in cucina per poi domandarci perché ridiamo. Scaccio la domanda con un cenno della mano per poi rivolgermi ad Olga.

< non te preocupes Tata hablaremos cuando estamos solo> dico srrizzandole l'occhio

< obviamente> risponde

<papà non è giusto che Olga e josephine hanno dei segreti, anch'io sono una donna e voglio sapere, non vale che quando siamo insieme loro parlano spagnolo, lo sanno che non capiamo niente> obietta Cassandra

<Allor impara lo spagnolo no?> risponde sarcastico Lucas .

Cassandra stizzita si siede a tavola seguita da Lucas, mio padre e poi me. Olga ci serve il pranzo per poi sedersi con noi a tavola. Iniziamo a mangiare ma mio padre mentre mangia mi guarda e capisco che stanno arrivando le domande.

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