Chocolate.

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La donna ripete' ai presenti le medesime parole dette in sala grande.
Eltanin Malfoy era lusingata di esser stata scelta per organizzare una delle più importanti cerimonie del mondo magico. Avrebbe chiesto sicuramente aiuto ai suoi genitori e brividi di eccitazione le percorsero il corpo per la gioia. Vi era solo un,misero ma gravissimo,problema: avrebbe dovuto lavorare con la compagnia di Hemmings.

"Mi affido a voi, confidando che siate in grado di organizzarla al meglio.
Mancano esattamente cinque mesi all'evento e, ad ogni mese, vorrei prendere atto delle vostre idee e progetti. Avete carta bianca, potrete sbizzarrirvi, a patto di organizzare qualcosa di formale. Poiché, come ben sapete, vi parteciperanno il ministro delle magia e altre figure importanti."

La ragazza, sentendo la grossa responsabilità affidata, annui' solenne. Aveva già in mente varie idee. Doveva solamente farle prendere forma.
I presenti annuirono in accordo e,dopo varie raccomandazioni, uscirono dall'ufficio.
I loro passi erano gli unici a riecheggiare nel castello, producendo un forte eco.
Poco prima che giungessero alla propria sala comune Eltanin si fermò di colpo,facendo immobilizzare i presenti. Eccetto uno, il quale, totalmente disinteressato all'argomento, si accingeva ad imboccare il corridoio per i sotterranei.

"Dove stai andando Hemmings?"

La ragazza calco' bene il cognome del biondo, tingendolo di velata acidità.

"In sala comune?" Replicò il ragazzo con fare ironico.
Era davvero insopportabile quando si comportava così.

"Dovrei farvi un annuncio riguardo quanto detto prima dalla McGranitt. Dovresti ascoltare."

"Dovrei eh? Nah." Volto' le spalle al gruppo.

"Dai Lukey resta."

Eltanin per poco non ebbe un conato di vomito al sentire la sua amica, pronunciare con voce languida e supplichevole quelle parole.
Bella roba, davvero. Doppiamente delusa da Samantha.
Luke rivervo' a quest'ultima un'occhiata maliziosa ma, ugualmente, si appresto' ad andare.

"Senti Hemmings, mi hai sinceramente stancato. Se vuoi comportarti da bambino, alla soglia dei diciassette anni, fallo pure, a me non importa. Anzi, sai che ti dico? Ora torniamo dalla McGranitt e le diciamo che non vuoi far parte del progetto."

Era veramente esasperata e quel ragazzo era proprio un immaturo.
Non gli diede il tempo per ribattere che fece dietrofront verso l'ufficio.

"State qui voi. Ci mettiamo due secondi."

"Io ti aspetto." Le sorrise Ashton e gli altri, come da noioso copione, annuirono.

"Puoi camminare più lentamente? Non riesco a starti dietro."
Supplico' il biondo che , inutilmente, tentava di seguire il passo della ragazza.

"Arrangiati." Non si degno' nemmeno di guardarlo in faccia, tanto che era irritata.

"Ragazzi che facciamo intanto?"

"Poca confidenza Grifone."

"Mmh."

"E non mugugnare Irwin." Si spazienti' la bionda.

"Altrimenti? " replico' il riccio con aria divertita.

"Su ragazzi smettetela di litigare e tu Ash lasciala in pace."

Kristen Saunders non riusciva ancora a capacitarsi di aver preso parola. Era sempre così zitta e la sua timidezza di certo non aiutava

A Michael e Calum scappò una risatina sommessa, la quale venne placata delle occhiate eloquenti dei ragazzi.

"Pardon." Risposero alzando le mani in segno di resa.

"Io propongo di organizzare un festino. Penso io agli alcoloci basta che ora vada subito a cambiarmi la mia bambina."

"La tua che?" Domando' allibita Meredith mentre alzava un sopracciglio.

"La mia pregiata camicia di lino bianco, tesoro."
Ribatte' il ragazzo, facendo arrossire la sua interlocutrice, per il nomignolo utilizzato.
Difatti, le sue gote avevano assunto una colorazione tendente al bordo'.

Samatha rise. "Si Chris si, la tua adorata bimba."

"Oh ma la smettete di fottermi?" Sbotto' irritato.

"Da quel che mi risulta nessuno ti sta fottendo, non in questo momento almeno."

Rise Calum, alludendo al doppio senso della frase.

"Vuoi averne tu l'onore, Samantha Nott?"

Quella sorrise, non rispondendo alla domanda.

"Prendetevi una stanza."

"Mh."

"Ma che ore sono?" Domando' incuriosito Michael.

"Quella di andare a cagare."

"Ma sei sempre fine tu."

"Ovvio."

"Comunque qualcuno potrebbe rispondermi?"

I ragazzi si appoggiarono alle pareti del corridoio aspettando pazientemente che tornassero i caposcuola di Serpeverde.
Era da poco passata la mezzanotte e, dopo una sfiancante giornata di studio -beh, forse per pochi- desideravano tornare tutti ai propri dormitori -ok, non tutti.-
Uno scalpitare di scarpe annunciò l'arrivo delle due Serpi.

"Ma stavate facendo un amplesso?!."

All for a stupid dance. ✿ [5SOS] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora