capitolo 4

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- Com'è tardi! - esclamai guardando lo schermo del mio cellulare illuminarmi il viso; erano ormai le sette inoltrate, il sole stava per tramontare e il palazzetto sarebbe chiuso in meno di mezz'ora, mi ero dilungata troppo con le faccende per il locale.
Victor e Yuri mi avevano detto che ci saremmo visti e avendo già rifiutato la prima volta mi sembra scortese rifiutare una seconda.
Dopo aver varcato la porta d'ingresso iniziai a correre, l'aria era più gelida che di mattina e dalla bocca mi uscivano nuvolette di vapore. Con tutti i giorni in cui potevo fare tardi proprio questo doveva capitarmi.

Attraversai di corsa le viuzze costeggiate dalle locande per poi percorrere il largo ponte dal quale si vedeva il castello di Hasetsu stagliarsi dall'alto della collina; quella strada la conoscevo a memoria ma non smettevo mai di meravigliarmi davanti a quella struttura.
Raggiunsi finalmente lo stadio del ghiaccio, ripresi fiato proprio ai piedi della scalinata che precedeva l'entrata.
- (T/n)-chan! -
Alzai istintivamente lo sguardo verso la scalinata e vidi due figure venirmi incontro, a prima vista non riconobbi Yuri e Victor, forse per la condensa che mi appannava la vista, successivamente però li salutai, dopotutto ero riuscita a rivederli anche se con largo ritardo.
- Pensavamo non saresti venuta oggi. -
- Scusatemi tanto... il ristorante... stavo aiutando... - annaspai.
- Tranquilla, tranquilla! Sarà per un'altra volta! - mi sorrise calorosamente Yuri.
Riuscii a riprendere il controllo del mio respiraro e mi accorsi della mancanza di qualcuno.
- Yuri? Cioè... l'altro Yuri? -
- Ah, parli di Yurio? È andato a farsi un giro poco fa, non era dell'umore giusto e... a tal proposito, volevo parlarti di una cosa, è solo un idea ma è tutta la notte che ci penso! Ti riaccompagniamo a casa eh! -
I due ragazzi si affiancarono pronti a riportarmi a casa, entrambi sospetti. Victor con quelle parole mi incuriosì tanto da farmi dimenticare la maratona appena corsa per arrivare fin lì.

- Allora, (t/n)... con il pattinaggio te la cavi parecchio bene, no? -
- Diciamo che me la cavo ma...  -
- Inoltre, grazie alle tue precedenti competizioni, sei già classificata come pattinatrice. -
- Sì... -
- Dunque aspetti solo di brillare! -
- Sì ma la vedo diffi|-
- È un peccato che un talento come il tuo non sia mostrato al mondo intero eh?! -
- Vai al punto, Victor! - esclamò Yuri al mio fianco.
L'agitazione del momento mi impediva di dare risposte sensate e Victor non mi aiutava affatto.
Prese un bel respiro per poi guardarmi serio negli occhi.
- Il Grand Prix di quest'anno. Ti va di partecipare in coppia insieme a Yurio? -

Smisi di camminare bloccandomi a metà strada, non potevo credere a ciò che avevo appena sentito.
- So bene che una proposta del genere di punto in bianco sia esagerata, ma la delicatezza dei tuoi movimenti sul ghiaccio si sposa alla prefezione con quella di Yurio... lui aveva intenzione di partecipare alle olimpiadi dell'anno prossimo, io gli ho detto che secondo me non era pronto e ho colto la palla al balzo! Una competizione in due lo aiuterebbe a crescere anche se dopo avergli proposto la mia idea... beh diciamo che non l'ha presa bene... - si massaggiò il retro della testa imbarazzato - ... e gli ho pure fatto presente che mi sarei preso io la responsabilità della coreografia! Se n'è andato via senza nemmeno rispondermi, proprio il suo tipo! - ridacchiò lui, io, dal mio canto, riuscivo a malapena a prestare attenzione alle sue parole, avevo la testa piena di domande, era la mia occasione. Forse la mia unica opportunità di diventare qualcuno. E mia madre? Come l'avrebbe presa? Sarebbe come confessarle di averle mentito per tutto questo tempo, di aver giocato sulla sua più grande fragilità. Solo ora mi rendevo conto del peso effettivo delle mie azioni, ma non potevo rifiutare, sarebbe stato ingiusto.

- Che cosa ne pensi, (t/n)? - chiese piano Yuri risvegliandomi dai miei pensieri.
- Io... non so davvero che dire... non potrei mai dire di no ad una proposta del genere... -
Ricevetti in risposta due enormi sorrisi a trentadue denti.
- ... però... c'è un problema... mia madre. -
- Di che parli? - quei bei sorrisi si spensero in un attimo e io ricordai di chi ero figlia.
- Penso... di aver tralasciato la parte in cui vi dico che mia madre è Ida Raynova... - ammisi sotto voce.
- Tua madre è chi?! -
- Victor! -
- Non è possibile! Ecco da chi hai preso! Ma che ci fate qui ad Hasetsu?! - lui era completamente scioccato e il moro tentava di calmarlo. - Yuri! Perchè non ne sapevi nulla! -
- Cosa potevo saperne io?! -
- Ma tu qui ci abiti! -
La situazione era tragicomica e provai ad intrufolarmi nel discorso.
- E-effettivamente nessuno è venuto a sapere del trasferimento di mia madre qui ad Hasetsu dopo essersi ritirata a causa di..." -
L'aria divenne più pesante.
- A causa di quel brutto incidente, immaginavo. - disse Victor finalmente calmatosi. - C'ero anche io durante quella gara, spero si sia ripresa... - infilò le mani nelle tasche del suo lungo giaccone.
- Effettivamente è cambiata tanto... non ricordo più l'ultima volta che sorrise, è diventata cupa e rigida come il bastone che utilizza per spostarsi. -
- Ma è terribile... - esordì Yuri.
- Una bruttissima caduta, proprio su uno degl'ultimi salti in gara, non pensavo potesse giocarsi così la carriera, una donna così forte ed elegante... -
Ci fu un momento di interminabile silenzio, poi fu Victor a rompere nuovamente quell'angosciante atmosfera.
- ... perchè tua madre è un problema? -
- Non vuole che io pattini... - sintetizzai. - ... e non mi da ascolto.- aggiunsi sottovoce.
- Capisco. - l'uomo si voltò dandomi le spalle - In questo caso credo sia il momento di andare a parlarle. - mi sorrise per poi riprendere a camminare.

"Non se ne parla."
Quelle parole rimbombavano incessantemente nella mia testa come martelli. Mia madre restò di sasso quando vide il volto mio e dei due pattinatori giungere al ristorante, le spiegammo tutto e nonostante questo a lei non importava.
"Non se ne parla."
Gli occhi iniziarono a bruciarmi e la mia vista si fece sempre più sfocata, poi una lacrima mi graffiò il viso.
Ricordo il volto severo di mia madre fissarmi con disapprovazione, umiliata dal mio comportamento.
E di nuovo "Non se ne parla."
Non riuscii a ribattere, non provai nemmeno a spiegare come mi sono sentita in tutti quegli anni a doverle mentire per sentirmi viva, riuscii solo a correre via, via da lei e dalla sua dannata voglia di proteggermi, il più lontano possibile dalla sua stupida campana di vetro.

"Non se ne parla."

Senza accorgermene mi ritrovai sul molo di pietra, con le gambe strette contro il petto e il viso nascosto, da sola.
Sentivo il verso dei gabbiani, il suono delle onde che si schiantano contro la roccia, il fischio del vento tra i capelli, ma nonostante tutto, questi erano solo rumori di fondo e non coprivano il fracasso dei miei pensieri.

"Ci speravi per caso (t/n)?"
Forse sì, forse un po' ci speravo nella sua approvazione, forse col tempo aveva già capito da sè cosa facessi quando sgattaiolavo fuori di casa e sparivo per ore e, forse, aveva finalmente deciso di non badarci e lasciarmi vivere.
E invece no.
E invece...

- Piangi ora? -
Sentii alle mie spalle una voce maschile, il suono dei suoi passi farsi sempre più vicino.
Non alzai nemmeno il viso, ero sicura di chi fosse.
- Non sto piangendo. -
- Sicuro. -
Con la coda dell'occhio lo vidi accasciarsi qualche metro alla mia destra, distante quanto basta; giocava a tirare dei ciottoli in mare.
- Per caso io ti sembro felice all'idea di un Grand Prix di coppia? - chiese serio.
- Non capisci proprio niente tu. -
- Fammi indovinare allora: tua madre non vuole che tu partecipi alla gara. -
Alzai di poco la testa e vidi il suo delicato e lineare profilo concentrato sul mare, con un espressione seria a marcargli il viso.
- Passavo di lì per caso. -
Sbuffai e tornai col capo chino.
- Dovresti essere felice allora. -
- Come ho già detto l'idea di Victor mi fa vomitare, ma mi basta vincere questa stupida competizione per poi concentrarmi sulle olimpiadi, avrò inoltre il mio meritato programma. - fece una pausa, poi proseguì. - Toglimi una curiosità, com'è che non puoi pattinare? -
Scagliò con violenza un sassolino in acqua.
- Teme che io possa cadere e farmi del male, in poche parole non crede nelle mie capacità. -
Tutto tacque. Per un istante tutto si fece silenzioso, poi una risata soffocata si fece spazio nell'aria.
Alzai ancora una volta il viso aspettandomi la sua solita espressione minacciosa ma, al contrario, mi scontrai con un paio di occhi verdi che mi fissavano sereni, con un velo di rimprovero.
- Hai mai almeno provato a parlarle? Le hai mai detto ciò che senti? Se la risposta è no allora domandati perchè sei ancora qui a piangere, non può tenerti con lei per sempre; se devi cadere, cadrai a causa tua e sarai tu a rialzarti. Questa non è la sua vita, ma la tua. -
Mi sentii piccola di fronte a quelle parole, a quello sguardo.
Come poteva una cosa così ovvia essermi sfuggita in maniera così stupida? Proprio lui doveva aprirmi gli occhi?
Rimasi incantata, incapace di spiccicare una parola e inconsapevolmente i miei occhi si riempirono di lacrime calde.
Mi rialzai con convinzione passandomi il dorso della mano sugl'occhi.
Yuri dal basso mi guardava come a volermi dire che era compito mio parlarle e farlo da sola.

Se anche mia madre non avesse cambiato idea dovevo comunque dirle ciò che provavo.l

"Questa non è la sua vita, ma la mia."

Nota autrice:
Sono vivaaa,
sto bene, lo giuro.
Il mio obbiettivo era quello di aggiornare in settimana e invece mi ritrovo a mezza notte di domenica, e vabbè :DDD
in ogni caso spero che il capitolino vi sia piaciuto, magari può sembrare un po' noioso ma LO GIURO che da qui in poi diventa tutto più carino semplice divertentesimpaticoallegrofelice kzjkskxjlskx
Al prossimo capitolo :3

P.S. È INIZIATO IL GRAND PRIX letteralmente, giusto questo weekend dal 23 al 25 c'è stato lo Skate Canada e non sono io quella che si è guardata l'intera competizione maschile e di coppia per prendere spunto, proprio no... :)
Per chi fosse interessato a vedere qualcosa (anche perchè ci sono esibizioni che ti tengono incollata alla schermo da quanto sono belle) sul canale YouTube Isu skating trovate le gare in diretta, categorie maschili, femminili e di coppia e, se la memoria non mi inganna, le prossime competizioni saranno dal 6 all'8 novembre (credo-) vi consiglio comunque di controllare ogni weekend sul canale, le live vengono prefissate in alto anche 12 ore prima dell'inizio.

《CIÒ CHE SIAMO》yuri x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora