-mmh la tua pizza Rosalie, é buonissima.- commenta mia zia.
-oh, grazie. Em, vai in taverna a prendere una bibita.-
-e..emh..ok..- in realtà..ho paura. Mi alzo lentamente e apro la porta della taverna. É buio e i brividi mi percorrono il corpo. Sento un "vado io con lei" e mi rassereno. Cameron ha sempre saputo di questa mia paura. Lui sa tutto, lui é come se fosse mio fratello. -grazie, Cam.-
-prego, cagasotto.-
-stronzo.-
Mi attacco al suo braccio, anche se ha acceso la luce e scendiamo. Scese le scale, nel giro di due secondi, mi ritrovo in braccio a mio cugino. -AAAAH. UN RAGNOOOO!! AMMAZZALO, ORA!- lui scoppia a ridere. -ehii che succede lì sotto?- sentiamo mio padre che si sporge dalla scala. Cam dice -zio, niente, piccolo ragnetto.- sento mio padre ridere. Tra poco mi sale il nazismo. Cam mi poggia a terra e va a prendere uno scottex.
-ma é un piccolo ragnetto minuscolo, Em! E quanti anni dovresti avere? 16? Pff.-
-é il mio incubo peggiore, Cam! E lo sai. Ora prendilo e smettila di parlare per niente!- si avvicina al ragno e lo prende, portandolo verso la finestra, dicendo -vai, piccolino. E non ritornare, c'é un'assassina.- roteo gli occhi.
-ma ora parli pure con gli animali?!- detto questo, prendo la coca cola e corro su.
-mezz'ora, che é successo?-
-niente mamma..-
-C'ERA UN RAGNO E MI É SALTATA IN BRACCIO.- gli do uno schiaffo sul collo, arrossendo leggermente.
-stai.zitto.- dico tra i denti.
-va beh, chi vuole il gelato?-
-io no ma, vado un attimo su.- salgo in camera mia e prendo il telefono per chiamare James. Anzi prima Sarah.
*al telefono* -pronto?-
-Sarah! Non ti fai più sentire, anche se va beh, ci siamo viste oggi.. ma di solito mi chiami..che succede?-
-umh..no nulla! Sono impegnata con la scuola. Scusami! Ora vado, a domani!-
-ciao..- e attacca la telefonata. Ma quella ragazza é sul serio parecchio strana. Chiarirò domani. Decido di chiamare Jamy che, dopo vari squilli, risponde. -pronto Em? Che succede?-
-succede che sono le 21 e non ti sei fatto sentire! Che é, vi siete messi d'accordo? "Dopo ti chiamo" disse Mr. Vadosemprevia.-
-wo wo wo, calma. Ma chi si é messo d'accordo? Va beh, comunque, ti stavo per chiamare.-
-se, certo.- dico, sbuffando.
-non ci credi? Allora affacciati dalla finestra.- cammino verso la finestra e lo vedo che mi saluta con la mano. Io rimetto la tendina a posto, senza salutarlo. -stronzetta, perché non mi hai salutato?-
-io sono stronzetta, tu sei stronzone.- e chiudo. Scoppio a ridere, immaginandomi la sua faccia. Mi metto giacca e scarpe per uscire di casa. -arrivo, non torno tardi.-
Esco dal cancelletto e vado verso di lui. -mi hai fatto rimanere di merda.-
-lo so.- e sorrido. Mi fa la linguaccia e mi prende a stile "sacco di patate" portandomi non so dove. Visto che ha corso tutto il tempo, non so dove siamo. Mi mette a terra e, davanti a me, c'é il London eye. No. Non può portarmi lì sopra. Nemmeno per sogno. Nemmeno per scherzo. Il sorriso svanisce. -ehi, tutto ok? Ti devo parlare e ho pensato di andare lì sopra, così non ci sente nessuno.-
-bella idea James. Del cazzo però. Nonono. Tu non puoi.-
-che c'é, hai paura?- ride e mi riprende a sacco di patate verso la fila della ruota panoramica. Paga e, con me ancora in braccio che gli tiro calci e pugni per farmi mettere giù, saliamo.
Spazio autrice
*fa i salti mortali e fa un altro capitolo*
Evvaaai❤
Okay, non ho nulla da dire stavolta. Quindi, buonanotte per dopo e..al prossimo capitolo!~giohoran~