𝐔𝐑𝐈𝐄𝐋. Lɪʙʀᴀ Pʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀ

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Credo di aver capito che cosa intendessi quando parlavi del "ruolo del tuo cuore" e del dolore provato per averlo dovuto cedere ai partecipanti, perché anche io, solo scrivendolo, mi ci sono affezionata. Ovviamente non potrò mai esserci attaccata come lo sei tu, visto che è un personaggio che conservi da anni.
Emozioni a parte, questa è la mia versione del Servitore di El, anche ascoltando gli audio che mi hai mandato, me lo sono immaginata sin da subito come un bimbo dolce e precious da amare e proteggere. Lo so, non sto bene-, ma mi ha fatto subito troppa tenerezza quindi mi auguro che sia scritto bene. Dato che è un ruolo abbastanza complesso, spero che non sia venuto fuori un personaggio troppo banale o fatto con i piedi, sono rare le volte in cui mi viene in mente di fare un oc buono e di desiderare di farlo quindi sì, mi auguro ti possa piacere e spero di non aver dimenticato nulla. In questi giorni la mia testa sta migrando verso l'esasperazione quindi è molto probabile che io abbia fatto qualche stupidaggine, saltato qualche passaggio o fatto un volo pindarico di grandezze estreme ma mi auguro che non sia così, lasciando perdere che alcune mie parti dell'interpretazione del personaggio mi sembrino o cringe o troppo complesse, quindi se c'è qualcosa che non va, menami. Mi sono anche messa a cercare informazioni sulla Razza quindi se ho sbagliato qualcosa pure con gli "appunti" davanti ammazzami.

Dangershindoulover

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𝐎𝐂 𝐟𝐨𝐫: ITSxMExBITCH PrincessHatake
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲: La Fonte dell'Equilibrio

°•--𝑹𝑢𝑜𝑙𝑜--•°
,꧁𝑺𝐸𝑅𝑉𝐼𝑇𝑂𝑅𝐸 𝐷𝐸𝐿𝐿𝐴 𝐵𝐼𝐿𝐴𝑁𝐶𝐼𝐴꧂,

Ruolo al quale si è approcciato con i piedi di piombo, da una parte avendo tutto il tempo del mondo per potervi riflettere e dall'altra trovandosi immerso in qualcosa che gli apparteneva solo di nome. Abituato prima ad essere "solo" un Guardiano e trovandosi poi dentro ad un cristallo, vedendo il mondo passargli davanti, Uriel vive dentro ad un limbo di indecisione e incertezza compensati da un'onniscienza troppo grande per la sua sola testa. Uriel non ha mai posto grandi riflessioni riguardo al suo ruolo, non si è mai domandato se questo fosse giusto, sbagliato o stesse nel mezzo, ma si è sempre e solo limitato ad agire come mosso da una volontà esterna, però mossa da lui stesso. È strano il rapporto che incorre tra lui e lui stesso, in quanto si sente parte di sé stesso ma vede le sue azioni come se queste fossero decise da qualcun altro, pur essendo lui d'accordo su quello che fa. Come una persona che guarda una determinata scena da uno schermo può dire di conoscere cosa stia accadendo ma non può dire di provare ciò che sentono i personaggi in quanto ente esterno, anche lui vede tutto il mondo come se fosse qualcosa che non gli riguarda, ma non in fatto di interesse. Uriel ha vissuto anni in un secondo e un secondo in anni, come se lui stesso non facesse parte del pianeta in cui viveva e come se potesse decidere quando mettere una scena a rallentatore, lui conosce ogni determinata situazione ma non sa come possano essersi sentite le persone che hanno vissuto quel periodo perché di fatto lui è sempre stato solo e soltanto un ente esterno.
Come citano alcuni filosofi, l'essenza è la forma e la materia di un essere mentre l'esistenza è l'atto secondo il quale ciò che ha l'essere solo in potenza esista. Questo è in parte ciò che prova Uriel in rapporto al suo ruolo: come l'essenza e l'esistenza stanno in un rapporto di potenza ed atto, e l'essenza non comprenda per forza l'esistenza, Uriel è vissuto e ha visto vivere ogni avvenimento, quindi di fatto era essenza, ma non era stato presente, quindi non era di fatto esistito, quando questi stavano accadendo.
La sua visione del mondo è simile a quella di uno scrittore che ha già ideato totalmente la sua trama, che la vede svolgersi nella sua testa ma ancora la deve scrivere, senza sapere se nel corso della stesura modificherà qualcosa o senza sapere se la sua stessa interpretazione sia giusta. Il ruolo di Servitore di El è nato di fatto con la sua quasi morte, rendendo il tutto un equilibrio quasi involontario del "solo la morte può ripagare una vita", dove un estremo viene compensato dall'altro ma, nel caso di Uriel, egli è diventato il terzo elemento dell'equilibrio, andando in parte a formare l'equilibrio stesso, pur rischiando di distruggerlo con il furto del cristallo che era stato tentato ai suoi danni. Si può dire che Uriel attualmente segua un solo ruolo ma sia di fatto diviso in due: dopo essere stato un guardiano e aver risvegliato quella parte di lui che teneva assopita, ogni dubbio su qualsiasi questione, umana o divina che fosse, gli si risolse davanti agli occhi come se fosse il più semplice dei problemi e dopo venne rinchiuso dentro al Cristallo. Con il senso del tempo che scemava e l'onniscienza e che gli spaccava il cranio sia per la quantità di informazioni sia per tutto ciò che c'era in ballo, Uriel ha vissuto secoli come se fossero un paio di secondi, quindi il suo sé stesso come "anima" ha passato anni e anni di vita, mentre il suo sé stesso terreno, con un corpo umano, una forma, una sostanza e un atto e non solo potenza, ha "interrotto" la sua vita sulla terra senza farlo davvero, perché dentro ad un oggetto che si trovava in essa ma non calpestandone il terreno in senso letterale. È quindi strano il modo in cui lui si pone davanti alla realtà, sapendo tutto ma allo stesso tempo non sapendo nulla, conoscendo tutto dal punto di vista oggettivo ma niente da quello soggettivo, vive dunque in un perenne stato di inadeguatezza o di sensazione di essere "fuori luogo", come se conoscesse a memoria costumi e tradizioni ma non le sapesse applicare alle altre persone.

𝐂𝐇𝐈𝐌𝐄𝐑𝐀'𝐒 𝐖𝐎𝐑𝐋𝐃- O.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora