17

437 17 4
                                    

L'ingresso della Tribeca University è imponente. Diversi studenti sono riversati nel parco che costeggia i vari edifici. Mi guardo intorno estasiata ma l'orologio mi ricorda che devo sbrigarmi, ho un appuntamento per finire le pratiche dell'iscrizione. Incamero una lunga boccata di ossigeno e faccio a pugni con la mia dannata timidezza che mi vede già spalmata a terra sul primo gradino della scalinata, la borsa rovesciata, tutto il suo interno sparso ovunque, la gente che mi guarda con un misto di pena e divertimento... Un film dell'orrore.
Non succederà.
Affronto la scalinata con disinvoltura, entro nell'edificio e seguo le varie indicazioni davanti ad alcuni sguardi incuriositi.
Brava Kat.
Dopo pochi minuti, mi ritrovo all'interno di una grande stanza dove una ragazza dai lunghi capelli biondi, sta parlando con una signora che le consegna dei documenti. Sembrano non notare la mia presenza, poi la signora guarda un foglio << Kathrine Devin? >>
<< Si >> dico avanzando in direzione del foglio che penzola dalla sua mano << Grazie>> lo afferro e lo guardo.
<< Anche lei deve compilare questo modulo >> poi ci osserva entrambe << Potete accomodarvi lì >>.
Ci voltiamo e vediamo un tavolo alle nostre spalle.
<< Dakota >> si presenta la ragazza dandomi la mano. Ha degli occhi color nocciola incredibilmente grandi, una spruzzata di lentiggini sulle guance, un grazioso nasino alla francese e una bella bocca carnosa, incorniciati da una cascata di capelli biondi magistralmente piastrati << E tu sei Kathrine... >>
<< Piacere >> le dico sorridendo << Ma chiamami Kat >>
<< Ti sei appena trasferita anche tu? >>.
Annuisco << Sei praticamente la prima persona che conosco >> dico avanzando un timido sorriso.
<< Ah beh, ti capisco benissimo, anche io non conosco nessuno >>.
E, in un attimo, non essere più "l'unica nuova della situazione", mi infonde un po' di sicurezza.
Mentre compiliamo i moduli scopriamo che abbiamo alcuni corsi in comune: storia del cinema, laboratorio di arte e quello di fotografia.

La prima giornata alla Tribeca University sembra passare velocemente, lo stomaco mi brontola e con Dakota ci avviamo alla mensa. Sono così grata al karma in questo momento per non dover affrontare tutto da sola, che mi accodo ai diversi studenti in fila muniti di vassoi con una certa spensieratezza.
<<Mmm.. >>Un lungo bancone ospita una quantità infinita di prelibatezze <<... Non so cosa scegliere >> dico stringendomi il labbro inferiore tra pollice e indice.
<< Io adoro il pollo alla cacciatora >> m'informa << Prenderò quello con le patate, e tu? >>.
Punto degli spaghetti al pomodoro, un classico, li indico alla signora dietro al bancone quando sento una voce alle mie spalle << Fossi in te non lo farei... >>.
Mi giro in direzione di un ragazzo che mi sorride. Ha i capelli un pò scompigliati che cerca di domare scrollando la testa, due occhioni azzurri come l'oceano e dalle spalle larghe vedo spuntare dei pennelli. Come se non fosse abbastanza chiaro, ha anche la maglietta imbrattata di vernice. << No, scusi >> mi affretto a dire alla signora che sbuffa. Sposto l'indice verso dei tortellini con piselli e panna e lo vedo annuire << Prendo quelli, grazie >>.
<< Grazie >> dico ancora, ma questa volta a lui.
<< Sono Rob Carton >> si presenta provando a darmi la mano, ma il suo piatto nel vassoio si sposta rapidamente così, per non farlo cadere, la ritrae immediatamente e la sigilla di nuovo al bordo del vassoio. << Ops... Stavo per fare un danno >> sorride e, per ovviare all'inconveniente con la mano, mi tocca con il gomito.
Sorrido anche io mentre tengo saldo il vassoio tra le mani, il piatto fumante al centro << Sono Kat >> mi presento << E non ci provo neanche a darti la mano >> dico ridendo e lo fa anche lui.
<< Non ti ho mai vista da queste parti >>.
<< È il mio primo giorno >> spiego mentre avanzo nella fila. Guardo i dolci indecisa, poi punto lo sguardo su di lui << Quelli al cioccolato e vai sul sicuro >>.
Annuisco e ne afferro uno.
Dakota ci guarda e ne prende uno anche lei.
<< Lei è Dakota >> dico indicandola con il mento.
La mia nuova amica sorride
<< Piacere, Rob Carton>>
<< Piacere mio, Dakota Spancer >>
<< Va bene, ci si vede >> dice avviandosi verso un tavolo con altri studenti.
Dakota ed io ci guardiamo intorno, tutti i tavoli sembrano occupati.
<< Parco? >> Diciamo all'unisono e scoppiamo a ridere.

<< Allora?! >> incrocio le sneakers e scendo giù con il sedere in un equilibrio perfetto e mi ritrovo il vassoio preciso tra le gambe << Da dove vieni ? >>
Mi racconta a grandi linee che è di Denver, che ha lasciato la famiglia fin troppo caotica perché non ne poteva più dei suoi cinque gelossissimi fratelli, che ha da sempre avuto il pallino per New York e che è una romantica, sogna il grande amore come nei film, ma che ormai ha perso le speranze << E questo è più o meno tutto >> conclude addentando un pezzo di pollo << E chfe mfi difci difi te? >> bofonchia prima di attaccarsi alla bottiglietta di acqua.
Sorrido.
Dicono che raccontarsi con uno sconosciuto sia più semplice eppure, ripensando a tutta la mia vita, faccio sempre difficoltà ad aprirmi fino in fondo << Vivevo con mia mamma a Miami, sono appassionata di foto, la mia migliore amica si chiama Mya e con l'amore ho chiuso >> le dico telegrafica stendendo poi le labbra in un sorriso e spero le possa bastare, che non voglia indagare oltre.
<< Ooookey>> dice alzando le sopracciglia << Immagino tu non voglia dirmi perché hai chiuso con l'amore, ma se è perché hai incontrato anche tu uno stronzo... >> lascia cadere la forchetta che tintinna nel piatto <<... Qua la mano >> dice invitandomi a stringerla << Fondiamo un Club AntiBastardo >>
Ripenso a quello stronzo di Kevin, al suo sorriso finto, a quegli occhi così pieni di cattiveria e a quelle labbra bugiarde << Ci sto! >> dico stringendola e scoppiamo a ridere.

Mr. SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora