Cap 3

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Spero tanto che la storia possa piacervi, la scrissi durante le ore di chimica alle superiori. Sono passati parecchi anni, ma resta sempre nel mio cuore.

L indomani mattina, Merlino si svegliò per primo. Tornando alla realtà si accorse che gli faceva male tutto.
Dormire seduto, non era stata la migliore delle idee. Morgana dormiva ancora e allora decise di andare a prenderle l' acqua e la colazione.
Mentre camminava fuori nel prato, notò dei fiori bellissimi e decide di coglierli per lei. Quando tornò dalla sua padrona lei era già sveglia. 

"Buongiorno mia signora."

"Buongiorno Merlino."
"Questi sono per voi" disse allungandole i fiori.
Lei sorrise radiosa prendendoli.
"Sono bellissimi Merlino! Grazie!"  Il ragazzo si mise a lavoro rammendando la stanza.
Era più lento del solito e Morgana guardandolo si accorse che era davvero stanco.
"Merlino...io ti volevo ringraziare per quello che hai fatto per me" sussurrò rossa.
Lui si voltò meravigliato, non si aspettava affatto che lei lo ringraziasse.
"Di nulla lady Morgana, è sempre un piacere rendermi utile" rispose timido.
"Sei stanco vero?" domandò.
"No, no mia signora, sto bene" disse cercando di convincerla, ma le borse che aveva sotto gli occhi non erano altrettanto convincenti.
Lei però si avvicinò alzandogli il mento con la mano e guardandolo negli occhi. Al suo tocco il cuore di Merlino iniziò a battere forte.
"Lo vedo che sei stanco, lascia stare qui, vai a dormire" ordinò.
" No, state tranquilla, non sono stanco devo finire le mie faccende" disse abbassando gli occhi.
"Merlino è un ordine, vai a dormire e non voglio nessuna discussione su! Vai!" detto questo lo spinse verso la sua camera.
"Ma...." provò a dire lui.
"No niente ma!vai!" comandò lei.
Alla fine il mago si arrese, si lasciò spingere da lei fino al letto inspirando il suo profumo delicato.
"Buonanotte Merlino" le augurò lei. Quello non rispose ma sorrise contento.

Morgana uscì chiudendo la porta. Appena l aveva toccato il suo cuore aveva iniziato a battere forte e ancora adesso non riusciva a calmarsi.
I suoi occhi poi erano bellissimi, di un blu così intenso che ogni volta che incontrava il suo sguardo si sentiva scrutare nell anima.

A pensarci bene era davvero bello, alto con i capelli scuri, le spalle muscolose, era migliore di certi principi che aveva visto. Ma era il suo servo, non poteva pensare a lui in modo diverso. Sospirò, e decise di passare la mattina in giardino, godendosi il sole autunnale. Nel pomeriggio Morgana andò a svegliarlo.

Era addormentato profondamente. Si sedette al suo fianco, accarezzandogli il viso. Era così dolce e spensierato, le labbra leggermente socchiuse. Le venne voglia di baciarlo. Quando quell'immagine si stampò nella sua testa indietreggiò con un sussulto. Ma che diavolo pensava? Quel ragazzo la stava mandando fuori di testa!
"Merlino svegliati" sussurrò piano per non spaventarlo. Quello aprì gli occhi, sorridendo alla sua vista. Non c' era cosa migliore che essere svegliati da lei. Di certo quando serviva Artù lui, non lo svegliava con quel sorriso gentile.
"Mia signora, ma che ore sono?" domandò confuso.
"E' pomeriggio, ti ho svegliato per chiederti se volevi venire con me a fare una passeggiata nel parco" rispose dolcemente. Voleva la sua compagnia, per tutta la mattina, non aveva fatto altro che pensare a lui. 
Quello si sedette sul letto veloce, per niente al mondo avrebbe rinunciato a passare un pò di tempo con lei.
"Si certo!" disse contento. Dopo aver mangiato si diressero al parco del castello.
A Merlino piaceva sempre andare lì, era tutto così verde, pieno di fiori colorati, di alberi e gli uccellini che cinguettavano davano quasi un senso di pace interiore.
I due camminavano l' uno affianco all' altra, guardandosi ogni tanto di nascosto.
Il mago avrebbe voluto prenderla per mano, era così bella sotto la luce del sole. I suoi capelli riflettevano i raggi e i suoi occhi sembravano ancora più chiari. Arrivarono di fronte a degli alberi e Morgana si sedette sotto uno di essi.
"Questo è il mio posto preferito sai?" annunciò felice.
"Davvero? Perchè?" chiese lui sedendosi al suo fianco.
Le loro mani si sfiorarono, ma subito le ritrassero imbarazzati.
"Perchè mi sento in pace e perchè qui non viene nessuno e posso stare sola" sorrise.
"Si è vero sono d accordo con voi" disse voltandosi da lei.
Era ancora rosso da poco prima. I loro visi di nuovo vicini, troppo vicini. Provarono entrambi la voglia di baciarsi, di sapere come sarebbe stato. Era giusto farlo? la guardò negli occhi e notò che si mordeva il labbro, indecisa sul da farsi. Nei suoi occhi però lesse desiderio, si avvicinò ancora di più, la punta del naso che si sfiorava. Si sarebbe fermato, se lei avesse detto di no, si sarebbe fermato. Gli sarebbe costato, ma lo avrebbe fatto. Morgana però avanzò e le loro labbra finalmente si toccarono in un bacio tanto desiderato. All inizio delicato e poi sempre più vorace.
Merlino alzò il braccio per sfiorarle la guancia, quando all 'improvviso quella si alzò di colpo.
"Io.... io non posso!!! Noi non possiamo! Scusa!" dopo di che corse via.
Il ragazzo non riusciva nemmeno a capire cosa fosse successo.
Era sicuro che lei quel bacio lo volesse. Non aveva mai sentito il desiderio così ardente di baciare qualcuno. Ma poi tornò bruscamente alla realtà.
Lei era una principessa. Una principessa bellissima. Troppo bella per lui, che diavolo gli era saltato in mente? Se qualcuno gli avesse visti e lo avesse detto al re, Uther gli avrebbe fatto tagliare la testa, o qualcosa di peggio.
Rimase tutta la sera seduto sul prato, pensando a quello che era successo. Continuava a rivivere quel momento.
Non aveva il coraggio di tornare da lei, e sapeva per certo che avrebbe voluto stare da sola lontano da lui.
Quando scese il buio decise di alzarsi, doveva tornare alla sua stanza.
Camminando per i corridoi si accorse di non avere sonno, anzi aveva ancora l adrenalina che gli scorreva in corpo per quel bacio.
Si fermò davanti alla porta di Morgana bussando.
"Avanti" sentì dall interno. Prese coraggio entrando dentro.
"Buonasera mia signora" disse fissandosi i piedi.
"Ciao" rispose lei sulle spine.
"Posso fare qualcosa?" domandò freddo.
"No, grazie Merlino" sussurrò.
"Bene allora vado nelle mie stanze."
Non sapeva perchè rispondeva così scontroso, però si sentiva frustato da quella situazione.
Arrivato alla porta quella lo fermò.
"Merlino ti prego non essere freddo con me, mi dispiace per prima." implorò triste.
Il mago rimase fermo dandogli le spalle. Avrebbe voluto tanto stringerla, sentiva che era dispiaciuta, ma non mollò.
" Non sono freddo voglio solo andare a dormire, se a voi sta bene ovviamente." replicò.
"Io...ti prego.. non so cosa dire..." disse sconcertata.
Lui si sentì infastidito dalla sua indecisione. Non capiva cosa voleva.
"Non mi dovete dire nulla Morgana! In questo momento mi sento tanto stupido ecco tutto!" rispose voltandosi da lei.
"Stupido e illuso! E sapete perchè? Perchè ho creduto per un istante a qualcosa che non esiste" ora erano in ballo i suoi sentimenti, si sentiva ferito nell' orgoglio non poteva negarlo.
"Ero sicuro che ci fosse stato un momento, un momento magico, ma mi sbagliavo e ora mi vergogno scusatemi!" detto questo scappò in camera sbattendo la porta e buttandosi sul letto.
Si sentiva talmente umiliato, che avrebbe voluto sprofondare dentro il materasso.
Aveva parlato male alla sua padrona, non andava bene, ma in quel momento non gli importava delle conseguenze, voleva che lei capisse quanto si trovava in imbarazzo e forse avrebbe dovuto tornare da Artù. Il solo pensiero di non vederla, gli faceva male.
Dopo poco sentì qualcuno entrare, sapeva chi era, riconosceva i suoi passi, ma non osò voltarsi era troppo imbarazzato.
Le aveva urlato in faccia e aveva urlato i suoi sentimenti verso di lei!
"Quel momento c è stato, quel momento c è stato anche per me, e ho creduto anche io come te che esisteva qualcosa" sussurrò imbarazzata, sedendosi affianco a lui.
Merlino la guardò in silenzio.
"Ma noi non possiamo, se il re sapesse quello che c è stato tra di noi, ti farebbe tagliare la testa" continuò.
"Lo so" rispose il ragazzo.
"Volevo baciarti, volevo stare li con te come voglio starti vicino ora ma..."
Morgana non finì nemmeno la frase, che il mago la baciò, prendendola tra le sue braccia e stringendola a se.
Le loro lingue si attorcigliarono vogliose. Lei circondò il suo collo con le braccia, mentre lui le accarezzava la schiena.
Si staccarono per riprendere fiato fissandosi sorridendo.
" Sentite" sospirò infine il ragazzo: "So i rischi che corro, ma so anche che vi voglio, provo affetto per voi, e non mi importa del resto, viviamo giorno per giorno, senza pensare subito al futuro, cosa ne pensate?" chiese speranzoso.
" Penso che dovresti iniziare a darmi del tu Merlino" dichiarò radiosa.
Entrambi si abbracciarono stretti l' uno all'altra felici. Baciandosi fino ad addormentarsi.

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