Cap 7

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Si diresse dal vecchio che lo aspettava vicino alle prigioni. Sapevano entrambi che la mattina le sentinelle si davano il cambio della guardia.
Quando videro una delle guardie salire le scale e girare l' angolo scesero in fretta prima dell'arrivo dell'altra.
Le prigioni non erano di certo il posto preferito di Merlino.
C'era pure finito dentro quando aveva insultato Artù senza sapere che fosse il figlio del re. Bei tempi pensò.
Era ancora spensierato e non sapeva quanto il suo destino fosse legato a quello del biondo.
Il suo compito era quello di proteggere il principe, ed era per quel motivo che voleva domandare ai rapitori di Morgana chi si sarebbe trovato davanti di lì a poco.
Arrivarono di fronte alla cella dei due uomini.
"Ma guarda chi si vede il salvatore della donzella in pericolo!" esclamò ironico l'uomo con la cicatrice.
"Non fare tanto il sarcastico, perchè se non sbaglio Morgana e qui sana e salva e non si trova con voi in qualche posto sperduto nel mondo" rispose Merlino severo.
Il ghigno sul viso dell'uomo si spense subito.
"Cosa volete?" chiese acido.
"Vogliamo sapere di più su questa Morgouse. Chi è? Da dove viene?" domandò Gaius.
Si era messo in mezzo perchè aveva notato quanto Merlino diventasse serio quando si nominava la ragazza.
E poi da quando era diventato il suo servo l'aveva visto pochissimo, qualcosa non quadrava a parere del vecchio, che però non aveva ancora chiesto nulla al maghetto per paura di scoprire che i suoi sospetti non erano sbagliati.
"E perchè io dovrei dirvelo?" disse divertito l'uomo, aveva già capito di avere il coltello dalla parte del manico.
"Perchè io posso farti uscire" rispose Merlino tranquillamente.
Gaius lo guardò male, non voleva arrivare subito a quel punto, sperava di convincere i due uomini a parlare senza dover barattare nulla.
"Addirittura?" chiese alzando il sopracciglio, voleva fingere di non crederci, ma si alzò andando vicino alle sbarre.
Merlino capì di aver attirato la sua attenzione.
"Si allora parla. Dimmi chi è. Non abbiamo molto tempo" disse sbrigativo.
"Non so chi sia. Noi siamo uomini di Cenred. Sappiamo che è stata lei a cercare lui, voleva un alleato, l' unica cosa che ho notato è che porta un bracciale con il simbolo di Gorlois." rispose quello speranzoso di uscire subito.
Merlino aveva notato un cambiamento nell'espressione di Gaius.
"Gaius tutto bene?" chiese preoccupato.
"No andiamo via ti spiego tutto" rispose iniziando a camminare.
L'uomo dentro la cella non la prese bene.
"Hey!!!!!!!!!! E a me chi mi fa uscire di qui???? Avevamo un patto!" gridò furioso.
"Quale patto? Io ho detto che potevo farti uscire, non che l'avrei fatto." disse Merlino furbamente.
Dopo di che il vecchio gli lanciò una pozione per farl addormentare tutti coloro che si trovavano li.
"Ma che hai fatto?" domandò curioso il ragazzo.
Gaius stava per rispondere mentre uscivano dalle segrete ma si trovarono di fronte alla sentinella.
"E voi che ci facevate la sotto?" li interrogò seria la guardia.
"Il re ci aveva ordinato di dare delle pozioni soporifere agli uomini che stanno nelle celle così che nessuno li debba controllare durante l' attacco" rispose prontamente il vecchio.
"Ah capisco, potete andare allora" esclamò la guardia.
I due non se lo fecero ripetere due volte e iniziarono a camminare in fretta. Quando Merlino fu certo che erano al sicuro si rivolse all'uomo.
"Gaius che succede? Sai chi è quella maga?"
"Si Merlino. Era una bambina che il re mi aveva detto di uccidere. Ma io non ho avuto il cuore di farlo e l 'avevo affidata ad altri perchè la tenessero lontana da qui. Se il re lo scopre sono guai"disse serio.
Prima che il mago potesse chiedere una voce giunse da dietro le loro spalle.
"Se scopro che cosa?" Uther era proprio lì e li guardava alterato.
"Mio signore!" esclamò Gaius sorpreso.
"Se scopro cosa Gaius?" ripetè il re.
"Credo di aver scoperto chi è quella Morgouse." sospirò l'uomo abbassando gli occhi.
"Forse è meglio che ne parliamo nelle mie stanze." ordinò Uther.
E così fecero. Arrivarono nelle sue stanze e lui si sedette su una delle pregiate sedie di mogano che si trovavano nella camera. Più che camera, pensò il moro, quello era l' antro. Infatti al centro si trovava un grande tavolo. Una parete era occupata da grandi finestre, in un' altra si trovava un enorme caminetto, in quel momento era spento, ma il ragazzo era sicuro che riscaldasse anche la stanza affianco. Alle pareti erano appese le spade e il simbolo della casata dei Pendragon.
"Chi è?" domandò il re senza molti preamboli.
"Ricordate quella bambina che mi avevate ordinato di uccidere tanto tempo fa? Ecco mio signore io non ho avuto il coraggio. L'ho data via, l'ho fatta portare lontano da qui. Non so perchè sia tornata. Era troppo piccola per ricordare. Mi dispiace mio signore." rispose il vecchio preoccupato.
"Non importa Gaius. Ma io credo di sapere come ha fatto. Avrà saputo tutto da sua madre. Questo significa che sono nei guai." esclamò il re preoccupato.
"Perchè mio signore?" domandò Gaius.
"Perchè la madre di quella ragazza era la mia serva a quel tempo. E da lei io ho avuto una figlia." disse mesto l'uomo.
Merlino strabuzzò gli occhi. Non poteva crederci! Uther il grande odiatore della magia aveva avuto una figlia magica! Ora sua figlia stava tornando a vendicarsi. Fantastico proprio. Come poteva biasimare quella ragazza che stava tornando a vendicarsi del padre che l'aveva quasi fatta ammazzare!
"Morgouse è vostra figlia?" disse sorpreso Gaius. Molto probabilmente anche lui aveva pensato le stesse cose di Merlino.
"No non lei." disse il re guardando per terra.
Ora Merlino era seriamente confuso.
"Morgana è mia figlia. Io sono il suo vero padre. In tutti questi anni ho mentito, perchè non volevo che Artù sapesse che io avevo tradito sua madre." confessò Uther.
"Non ci posso credere!" il commento uscì dalla bocca del ragazzo come un fiume in piena.
"Merlino un po' di rispetto!" lo sgridò il suo maestro che comunque era scioccato quanto lui.
"Scusate mio signore" disse subito il moro.
"Non importa ragazzo, però è un problema, Morgana non lo deve sapere, se sapesse che per tutti questi anni ho mentito è che lei ha pianto sulla tomba di un uomo che non è suo padre impazzirà. La conosco e Artù non mi perdonerà mai per aver tradito sua madre. Nessuno deve sapere." ordinò molto severamente.
Merlino non sapeva che pensare, ora si che era un guaio, doveva mentire alla sua amata, e inoltre Morgouse magari sapeva.
"Ora ho capito!" esclamò il maghetto."Morgouse voleva rapire Morgana per farvi arrabbiare si, ma lei non voleva pagare il riscatto perchè voleva riprendersi sua sorella! Sapeva che se avesse raccontato la verità Morgana non sarebbe più tornata qui. Così avrebbe ottenuto la guerra e sua sorella." Merlino era certo di ciò che diceva, ma questo significava che le cose non andavano affatto bene. Se Morgana avesse saputo, se ne sarebbe andata, ne era certo, ma se lei andava via, lui non avrebbe potuto seguirla, il suo compito era quello di vegliare su Artù. Non voleva assolutamente perderla. Il ragazzo iniziò a sentire crescere l' ansia dentro di se.
"Credo che tu abbia ragione" confermò il re.
In quel momento qualcuno bussò alla sua porta.
"Avanti" disse Uther.
La porta si aprì, era Artù. Li fissò sorpreso che si trovassero li.
"Papà devi venire a vedere." esclamò il principe serio.
"Cosa?" chiese curioso il padre.
"Devi vedere" rispose già uscendo dalla porta.
Tutti quanti lo seguirono, salirono le scale fino a una delle torrette del castello.
Rimasero tutti esterrefatti, da lontano si vedeva un enorme striscia nera.
All'inizio Merlino non capì cosa fosse, quando ci arrivò spalancò gli occhi.
Quelli erano cavalieri! Un esercito stava arrivando per attaccare Camelot!
"Quanti sono?" chiese il re.
"Ad occhio e croce dovrebbero essere tremila soldati, arriveranno per il tramonto." rispose Artù.
"Bene, allora saremo pronti ad aspettarli." detto questo il re andò a prepararsi.
Se ne stavano tutti andando ma il principe prese Merlino per un braccio.
"Dobbiamo parlare." disse portandolo da parte.
Il moro si aspettava un'imboscata del genere.
"Ditemi mio signore cosa posso fare per voi?" chiese unpò troppo gentile Merlino.
"Non fare quella voce, non ci casco, hai dormito con Morgana?" domandò senza fare molti giri di parole.
"E voi avete fatto pace con Gin?" lo prese in contropiede il maghetto.
"Non sei simpatico Merlino. Comunque si abbiamo fatto pace. Ma rispondi alla domanda" ribattè Artù.
"Voi l'amate?" ci riprovò Merlino.
"Merlino lo so dove vuoi arrivare." il principe si stava già allontanando.
"Voi mi capite so che è così! Volete ostacolare il nostro rapporto perchè il vostro con Gin non può avere successo! Ma io ci tengo davvero a lei non le farei mai del male lo capite questo?" sospirò il moro.
"Si che capisco!!! Ma tu riesci a capire che se mio padre lo scopre ti taglia la testa! Maledizione Merlino!" imprecò a voce alta il biondo.
"Si lo capisco e sono pronto a rischiare! Voi invece? Siete pronto a rischiare di andare contro vostro padre per il vostro amore?" detto questo Merlino se ne andò. Non aveva intenzione di discutere. Era sicuro che Artù avrebbe riflettuto sulle sue parole. Era probabile che gli avrebbe lasciati stare. Sarebbe rimasto al fianco di Morgana. A costo di aspettare fino all' incoronazione di Artù e alla morte del re per sposarsi. Ora aveva altri problemi. Aveva un solo pomeriggio per allenarsi su diversi incantesimi. Ma prima voleva almeno pranzare con Morgana.
Arrivò alla sua stanza con il cibo e lei era seduta guardando fuori dalla finestra.
Neanche si voltò a vedere chi era. Adesso riconosceva i suoi passi.
"Stanno arrivando vero?" domandò mesta.
"Si. Ti ho portato il pranzo. Ti va se mangiamo assieme? Dopo devo aiutare Gaius."
Morgana lo guardò. Aveva gli occhi lucidi.
"Sono preoccupata Merlino." Lui si avvicinò inginocchiandosi per terra. Le accarezzò la guancia e la baciò sulle labbra.
"Non ti devi preoccupare, noi ce la faremo, come sempre. Camelot non è mica famosa per niente giusto?" sorrise cercando di incoraggiarla.
"Lo so, hai ragione. Quando saranno qui?" chiese stringendogli la mano.
"Al tramonto"sospirò lui.
Lei rimase sorpresa ma non disse nulla. Come faceva a dirgli che aveva paura che il suo sogno si avverasse? Era una cosa stupida però anche prima si era svegliata urlando per la gola squarciata del re. Se glielo avesse detto Merlino l avrebbe presa per pazza. Lo guardò e notò che aveva uno sguardo strano.
"Ma stai bene?" domandò preoccupata anche per lui.
Bella domanda, pensò lui. Come faceva a dirle che avrebbe dovuto affrontare sua sorella, che il re aveva mentito, e ora che ci pensava che forse anche lei poteva avere dei poteri. Era troppo da sopportare. Merlino non aveva fatto caso se lei aveva poteri, ma se li avesse avuti era in pericolo. Anche se era sua figlia, non sapeva fino a che punto Uther avrebbe tollerato i suoi poteri.
"Si sto bene. Sono solo preoccupato per la battaglia. Ma so già che Artù e i cavalieri vinceranno" disse cercando di essere convincente. Non voleva mentirle. Ma non era pronta per certe verità. Mangiarono in silenzio. Dopo di che Merlino la salutò e andò ad allenarsi nella torre più alta del castello. Doveva cercare di potenziare i suoi incantesimi oltre le mura del castello. Poco prima del tramonto i soldati erano già vicini alle mura. Merlino scese nelle stanze di Morgana.
Come lo vide lei gli corse incontro ad abbracciarlo. C'era Gin con lei.
"Ciao" salutò educato.
"Ciao Merlino, Artù mi ha chiesto di venire da Morgana durante la guerra, così non saremo sole." spiegò la serva.
"Certo, ha ragione, ogni tanto ha delle belle idee per essere un asino" scherzò il mago.
Le ragazze si misero a ridere ma tornarono subito serie.
"Non te ne andare" disse Morgana stringendolo più forte.
"Devo purtroppo, Gaius ha bisogno di me. Ma non sei sola stai con Gwen, appena finisce tutto torno. Promesso."esclamò baciandola sulle labbra. Restarono abbracciati per un po'. Merlino stava per lasciarla quando sentirono un enorme boato. Le mura del castello tremarono e loro caddero a terra.
"Morgana stai bene?" chiese aiutandola ad alzarsi.
"Si"rispose aggiustandosi il vestito.
Gin corse da loro "State bene?" domandò preoccupata .
"Si stiamo bene, ma cosa è stato?" disse perplessa la principessa.
Merlino si avvicinò alla finestra, il grande cancello era in fiamme. Vide un enorme palla di fuoco alzarsi nel cielo e scagliarsi contro le mura.
"TENETEVI FORTE!" fece appena in tempo ad avvertire le ragazze che un' altra esplosione rimbombò per tutto il castello.
Il ragazzo capì che quella era magia. Doveva fermarla o avrebbe buttato giù tutto il castello. Mentre si avviava alla porta una terza esplosione lo fece quasi cadere. Sentì il rumore di qualcosa che cadeva. Si affacciò ancora alla finestra e vide l'enorme cancello principale per terra. I soldati iniziarono a entrare. La guerra era cominciata.
"Morgana ascoltami bene! State qui! Non vi muovete! Chiudetevi a chiave! Io devo andare ora!" ordinò serio.
"Ma Merlino?" esclamò in segno di protesta la fidanzata.
"Niente ma! Sono serio! Guardate fuori dalla finestra ogni tanto. Se vedete che gli uomini stanno per entrare salite più su! Se no non uscite! Chiaro?" ribattè tesissimo.
"Va bene." acconsentì la ragazza. Si abbracciarono forte. Dopo di che Merlino uscì in tutta velocità.

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