Cap 5

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Siamo quasi arrivati alla fine della storia, ancora tre capitoli! Mi farebbe piacere leggervi nei commenti! Un abbraccio e buona lettura!

Merlino era troppo infuriato e iniziò a camminare velocemente. Aveva bisogno di aria! Decise di uscire fuori. Vide le sentinelle addormentate. Meno male che dovevano fare la guardia al castello! Le guardò indeciso se svegliarle. "Ma chi se ne importa! "Pensò lanciando una pietra con il piede. Arrivò alla casa di Gaius. Forse parlare con lui gli avrebbe fatto bene. Questa volta aprì la porta lentamente, se dormiva non gli andava di svegliarlo. Dentro solo una candela faceva luce. Il suo maestro russava sonoramente. Non aveva bisogno di vedere bene per capire che dormiva alla grande! Salì nella sua stanza, era da un bel po' di giorni che non ci andava. Si sdraiò sul letto. Voleva stare un attimo da solo, prima di tornare da Morgana. Si chiese cosa stesse facendo. Come minimo si era addormentata, mentre lo aspettava. Cosa le avrebbe detto? Che aveva trovato il bel principino a letto con la serva? Non sarebbe servito a niente. Parlare con il principe non era servito a niente! Avevano solo discusso! Discussioni, su discussioni che non avevano portato a nulla di buono. Ma se Artù aveva chiesto a Gin di stare con lui, forse provava qualcosa per lei. E se provava qualcosa per lei magari capiva. Era triste quando gli aveva ordinato di tornare da lui e di stare lontano da Morgana. Forse capiva. Forse in fondo in fondo non era proprio un asino. Non poteva che sperare. Il fatto che Gin si fosse infuriata non sapeva se poteva aiutare o peggiorare le cose, ma il principe aveva lo sguardo ferito quando lei era andata via. Forse doveva parlarle e dirgli di convincere il principe a non mettersi in mezzo. Un sacco di pensieri vorticavano nella sua testa. Si sistemò meglio nel letto.
Merlino sentiva le palpebre pesanti. Si lasciò andare per un attimo, un attimo di troppo, chiuse gli occhi e si addormentò profondamente.

" " "

Morgana correva, era terrorizzata non sapeva dove nascondersi. Le stavano dietro e presto l'avrebbero raggiunta. Mise i piedi in una pozzanghera. Abbassò lo sguardo e le venne il voltastomaco. Aveva messo i piedi su una pozza di sangue! Si mise una mano sulla bocca e continuò a correre. Si guardò indietro, Camelot era in fiamme. Raggiunse la piazza, c'erano corpi ovunque, più in là c'erano uomini che ancora lottavano. Inciampò su qualcosa, si voltò e vide il corpo di Uther. Aveva la gola squarciata, Morgana urlò con tutto il fiato che aveva in gola. O almeno ci provò. Quando aprì gli occhi, aveva un fazzoletto legato sulla bocca. Si guardò intorno disorientata. L'immagine del re morto era ancora troppo nitida nella sua mente, il cuore le batteva all'impazzata. Era sembrato tutto così reale, aveva ancora i brividi. Mise meglio a fuoco ciò che aveva intorno, non era la sua stanza però. Le tornò in mente la vista dei due uomini nella sua camera. Cercò di muoversi, ma aveva le mani e le i piedi legati. Era coricata per terra dentro una tenda bianca, fuori la luce era ancora debole. Il sole stava sorgendo, doveva aver dormito per ore. Aveva di nuovo fatto quell'incubo.
Quando Merlino non c'era lei tornava a stare male e ora la situazione era anche peggiorata, quegli uomini l'avevano rapita.
Fortuna che il maghetto doveva tornare da lei. Sicuramente la stavano già cercando per tutto il castello e presto si sarebbero accorti che qualcosa non andava.
Cercò di liberarsi i polsi, le corde la strinsero di più ferendole la pelle. Sospirò per il dolore.
Sentì dei passi fuori. Uno degli uomini aprì la tenda. La luce entrò ferendole gli occhi. Strizzò le palpebre cercando di vedere chi era.
"Buongiorno Morgana, vedo che siete già sveglia! Meglio così, almeno camminerete da sola!" disse l'uomo maligno.
Aveva i capelli biondi. E un enorme cicatrice gli spaccava il sopracciglio. Era troppo alto e muscoloso. Non avrebbe potuto combattere contro di lui.
Cercò di parlare. Ma il fazzoletto glielo impedì.
Il biondo si avvicinò togliendolo.
"Cosa volete da me?" chiese terrorizzata. Allontanandosi da lui quanto poteva.
"Da voi nulla mia cara. Noi vogliamo il re!" esclamò con perfidia lui.
La ragazza spalancò gli occhi ripensando al suo sogno.
"Il re non verrà mai a cercarmi manderà i cavalieri, non può lasciare il castello!" disse facendo finta di essere sicura.
"Oh, ma noi non vogliamo che ti cerchi! Noi fingeremo di chiedere un riscatto, ma non ti restituiremo, faremo in modo che Uther dichiari guerra al nostro re e poi.." non finì il racconto perchè venne interrotto dall' altro uomo.
"Sta zitto! Il piano deve restare segreto stupidio idiota!"
Detto questo riuscì fuori, ma Morgana aveva visto abbastanza. Quello era moro ed era molto più basso dell' altro. Forse con lui avrebbe avuto qualche possibilità.
"Muoviti dobbiamo mangiare, poi ci rimetteremo in viaggio!" esclamò da fuori quello.

Il biondo uscì e lei rimase da sola.

**

Merlino aprì gli occhi infastidito. Il sole che entrava dalla sua finestra lo stava accecando. Si rese conto di trovarsi ancora in camera sua. Oh cavolo! Si era completamente addormentato! Subito corse fuori dalla porta, Gaius dormiva ancora. Non voleva aspettare che si svegliasse, voleva tornare da lei. Chiuse piano la porta e si diresse al castello. Il sole stava sorgendo, le sentinelle dormivano ancora! Non poteva crederci. Prese dei fiori dal giardino. Voleva farsi perdonare per non essere tornato la notte prima. Arrivò di fronte alla camera di Morgana, ma capì subito che qualcosa non andava. Si avvicinò alla porta e guardò dentro. Il tavolo e le sedie che si trovavano all' interno della stanza erano rovesciati. Il vaso che gli aveva portato il secondo giorno era rotto per terra, le margherite sparse per terra.
"Morgana?" chiamò nella speranza di sentirla rispondere.
 I fiori appena raccolti gli caddero di mano. La stanza della principessa era stata completamente messa a soqquadro. Cosa poteva essere successo? Nessuno si era accorto di nulla? Com'era possibile? Preso dal panico iniziò a correre. Per la seconda volta in meno di 24 ore aprì la porta del principe senza bussare.
"Artù!" urlò riprendendo fiato, quello balzò nel letto spaventato.
"Merlino devi smetterla accidenti!" iniziò il biondo, ma a lui non interessava nulla.
"Morgana è stata rapita!" gli sbraitò sopra.
"Cosa?" Artù saltò dal letto.
Prese dei vestiti, in caso avesse dovuto uccidere Merlino per averlo svegliato di nuovo, o in caso avesse dovuto cercare seriamente Morgana.
"Sono andato in camera sua, lei non si trova, i mobili sono tutti rovesciati sul pavimento! Artù vi dico che l hanno rapita!" esclamò in crisi il ragazzo.
Il principe capì che era serio.
"Andiamo" rispose preoccupato.
Tornarono alla stanza. I mobili erano seriamente sul pavimento. Artù aveva pensato per un attimo che la ragazza potesse essere scappata per le sue parole, la sera prima era stato davvero severo. In cuor suo sapeva di essersi sfogato con loro, perchè si sentiva frustrato dal fatto che anche la sua storia con Ginevra non avrebbe potuto funzionare, ma Morgana era stata sicuramente rapita.
"Dovremmo chiamare mio padre" disse preoccupato.
"Si lo credo anche io! Spero che non gli abbiano fatto del male" rispose il mago in ansia.
Guardando meglio Merlino notò pezzetti di vetro rotto. Trovò il tappo di una fiala. Sentì un odore strano. Non capiva di cosa fosse.
"Artù dobbiamo chiamare Gaius!" esclamò confuso. Era sicuro che quella fosse una pozione.
"Prima dobbiamo andare da mio padre! Dobbiamo chiedere a tutte le guardie se hanno visto qualcosa" ordinò il biondo.
Al sentir parlare delle guardie le vennero in mente quelle che aveva visto dormire e non aveva svegliato. Forse Morgana era stata rapita per colpa sua, non poteva crederci. Non sapeva se arrabbiarsi con loro o con se stesso per non averle prese a calci svegliandole.
Arrivarono dal re e gli raccontarono tutto.
Subito vennero chiamate le sentinelle e Gaius. Il vecchio arrivò confuso.
"Che succede mio signore?" domandò curioso. L' avevano svegliato all'alba, ciò significava che non era successo niente di buono.
"Gaius ho trovato questo nella stanza di Morgana! Crediamo che sia stata rapita!" rispose Merlino al suo posto. Il re lo guardò male, ma non disse nulla.
Il maestro prese il tappo e lo mise vicino al naso.
"Mmm... Questa è una pozione soporifera" disse al re.
"Niente di buono. Se l' hanno addormentata significa che avevano qualcosa in mente" sospirò preoccupato Uther.
"Mio signore!" esclamò una delle sentinelle che era appena arrivata.
"Anche vicino a noi c erano pezzi di vetro e quel tappo!"
"Hanno addormentato le guardie e Morgana. Un bel piano non c'è che dire!" rispose Gaius.
"Dobbiamo ritrovarla!" disse Artù guardando il padre.
"Non sarà lontano, dobbiamo muoverci!" aggiunse deciso.
"Si, si hai ragione. Ma per ora è meglio che vai solo tu Artù" ordinò il re.
"Cosa? Ma perchè?" disse sconvolto il principe. Anche Merlino era scioccato, ma non poteva permettersi di fare nulla davanti al re.
"Perchè se hanno rapito Morgana vorranno chiedere qualcosa. Ci hanno già provato in passato. Per cui se sarai da solo forse li raggiungerai prima. Porta Merlino con te. Se non li troverai, arriveranno loro a chiedere" spiegò il padre.
"Come desiderate padre" ubbidì Artù. Non era esattamente d'accordo, per lui dovevano mettere tutti i cavalieri alla ricerca della ragazza, ma non disse nulla.
"Andiamo Merlino" disse, mentre iniziava a uscire dalla stanza.
Merlino subito lo seguì, sarebbe andato in capo al mondo per trovarla.

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