Cap 4

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Quando il sole spuntò all' alba, Morgana si svegliò tutta indolenzita. Era ancora abbracciata a Merlino.
Girò il viso per guardarlo. Non poteva ancora credere a quello che era successo. Di certo non si pentiva di nulla.
Era stato bellissimo. Aveva vissuto emozioni intensissime e cercava ancora di ricapitolare tutto.
Si sedette ripensando alla sera precedente. Sentiva ancora le sue mani, i suoi baci, le sue labbra.
Si era sentita completa. Lui stava diventando più importante di quanto potesse immaginare.
"Buongiorno mia principessa!" disse il mago spaventandola.
Quella saltò nel letto.
"Merlino! Mi hai spaventato!" 
"Scusami non volevo! Pensavo mi avessi sentito!" rispose scusandosi.
"No stavo pensando" disse tornando tra le sue braccia e baciandolo dolcemente.
"A che pensavi?" disse incuriosito.
"Nulla di che" lo strinse per cercare di distrarlo.
"Come stai?" domando lui.
"Un po' indolenzita e tu?" rispose baciandolo sulle labbra.
" Bene. Un bel bagno caldo e vedi che ti passa tutto. Vuoi che lo facciamo insieme?" chiese malizioso.
Lei rise felice come una ragazzina. Lo baciò con amore facendosi coccolare.
"Stai qui un attimo" aggiunse Merlino dopo averla baciata. Si alzò andando a prendere l acqua, riempì la vasca riscaldandola.
"é pronta, vieni?" chiese dolcemente.
Morgana si alzò dal letto, era ancora tutta nuda e fece finta di nulla, entrò nell' acqua sentendosi subito meglio seguita dal ragazzo. Merlino si mise dietro di lei stringendola a se e baciandole il collo.
"Sei stata davvero bene ieri?" sussurrò al suo orecchio.
"Si sono stata benissimo!" sorrise contenta, si baciarono dolcemente sulle labbra.
"Credo che questa idea dello scambio sia stata fantastica sai?" esclamò lui.
"Lo penso anche io" rispose maliziosa lei.
Si sentiva davvero bene e davvero felice, appoggiò la testa al suo petto e sentì il suo cuore battere, sapeva che lui l avrebbe protetta.
Si lasciò abbracciare e accarezzare tranquilla come non lo era da un bel po'.
A pensarci bene ogni volta che dormiva con lui non aveva nemmeno i suoi incubi.
Lui le accarezzò il seno e un brivido la percorse tutta.
"Ti voglio ancora" sospirò eccitato merlino.
Lei voltò il viso baciandolo con passione, mentre gli accarezzava il braccio stringendoselo addosso.
Lui scese con le mani sui suoi fianchi sfiorandole le cosce arrivando più giù.
Appena la sfiorò con le dita, subito la senti sospirare sulla sua bocca.
Giocò con le mani muovendo velocemente le dita entrando e uscendo da lei.
La ragazza gemeva sempre di più, quando si accorse che stava per venire smise di toccarla.
Morgana si mosse lamentandosi. Il mago la prese per i fianchi sollevandola leggermente fino a penetrarla.
Quella spalancò gli occhi per la sorpresa. Iniziò a muoversi su e giù mentre lui le baciava tutta la schiena.
Continuò a salire e a scendere, lo sentiva tutto, lo sentiva muoversi dentro di lei.
"Ah!!" esclamò tutto eccitato. Le strinse forte il seno con entrambe le mani.
Lo stava facendo impazzire, la voleva, la voleva da morire, le morse la spalla.
Sentiva il piacere ovunque e sentirla gemere era una cosa che lo faceva morire.
Le prese di nuovo i fianchi cercando di aiutarla ad andare più veloce.
"Mmm! Merlino!" gridò lei.
Il ragazzo capì subito e questa volta non la trattenne anzi la fece muovere più in fretta per farle godere tutto fino a sentirla irrigidirsi.
"Ah!!!" venne gemendo Morgana, seguita dal mago che si liberò al suo interno gridando.
Per tutta la mattina Morgana dormì profondamente, mentre Merlino svolgeva le sue mansioni. Andò in lavanderia a lavare i vestiti della principessa. Fu lì che Artù lo trovò, per dirgli che doveva andare alle stalle a pulirle, perchè Gin non poteva. Merlino cercò delle scuse per andare ad avvisare Morgana, ma il principe non gli diede nemmeno il tempo. La cosa gli dispiaceva perchè sapeva già che avrebbe perso tutto il pomeriggio e non l'avrebbe vista. Non fece altro che spalare fieno ed escrementi di cavallo e più lo faceva e più si irritava. Voleva tornare da lei. Se l'avesse visto in quel momento chissà che avrebbe pensato? Forse non avrebbe fatto l'amore con lui di nuovo. In quei due giorni si era illuso, ma tornando alla realtà lui era un servo. La tristezza lo pervase.

Morgana si svegliò per la fame.
"Merlino?" lo chiamò ancora addormentata. Non sentendo alcuna risposta aprì gli occhi. Lui non c'era, era da sola. Che strano, non aveva detto che doveva uscire dalla stanza quel giorno. Decise di alzarsi e di andare a mangiare con il re, più la vedeva meno andava a farle visita nella sua stanza.
Si preparò e si diresse verso la sala da pranzo. Nei corridoi lo cercò ovunque, ma di Merlino non c'era traccia. Aprì le porte e con delusione notò che non si trovava nemmeno lì.
"Morgana!" esclamò Uther contento di vederla.
"Uther!" rispose delusa quella.
"Eravamo preoccupati, sta mattina non ti abbiamo visto a colazione. Dov'eri?" indagò lui.
"Oh sta mattina ero stanca e allora sono rimasta a letto. Merlino mi ha portato la colazione in camera. " rispose sedendosi al fianco del re.
"A proposito" s'intromise Artù: "Ho detto a Merlino di andare a pulire le stalle."
Ora si spiegava perchè Merlino non c'era da nessuna parte.
"Scusa non dovevi chiedere prima a me?" rispose irritata la ragazza. D'altronde era il suo servo! Doveva chiedere a lei il permesso.
Forse dire che era il suo servo era brutto, ma in ogni caso non poteva nemmeno definirlo il suo fidanzato.
"Ti ricordo che è il mio servo Morgana e in ogni caso Gin non può svolgere quel compito non credi?" disse irritato il principe.
"Non è il caso di finirla con questa scemenza?" esplose il re interrompendoli.
"Che vuoi dire Uther?" si allarmò subito lei.
"Voglio dire che questa storia della settimana dovrebbe finire qui, non mi pare il caso che sia un ragazzo a servirti, come non va bene che sia una donna a servire te Artù!" esclamò convinto l'uomo. Il figlio fu il primo a rispondere.
"Senza offesa papà, ma questa è una cosa tra me e lei, lascia perdere" rispose convinto.
Uther rimase zitto e Morgana non aggiunse nulla. L'ansia l'aveva assalita all'idea che lui andasse via.
Da quando aveva dormito con il mago, non aveva più avuto incubi. Si stava illudendo lo sapeva benissimo, ma sapeva anche che il re, non l'avrebbe mai costretta a sposare qualcuno che non voleva. Forse l'avrebbe fatto fare ad Artù, ma non a lei, lei non sarebbe mai diventata una regina, quindi per ora era al sicuro. Per ora Merlino era al sicuro. Finito il pranzo cercò di andarsene, ma subito Uther la fermò.
"Morgana dove vai?" Quella si voltò visibilmente irritata, nonostante il suo sorriso finto.
"Speravo di andare fuori a leggere" mentì spudoratamente.
"Resti qui per favore? Dovranno venire degli amici e vorrei che tu restassi qui con noi."
Quando Uther chiedeva, in realtà stava ordinando, la ragazza capì che sarebbe rimasta lì per un pò.

Al calare del sole, finalmente, il povero mago finì di lavorare. Stava letteralmente puzzando, non aveva nessuna intenzione di presentarsi così da Morgana.
Si diresse verso la fontana per lavarsi, in quel momento era sicuro che non ci sarebbe stata tanta gente.
Si spogliò e si butto dentro l'acqua. Tirò un sospiro di sollievo, ci voleva davvero. Era ancora di malumore dai pensieri che aveva fatto durante il lavoro.
"Merlino?" chiese una voce.
Il maghetto saltò coprendosi i punti dove non batteva mai il sole. Si voltò e vide Gin.
"Gin? Che ci fai qui?" domandò imbarazzato. Quella rise e abbassò lo sguardo.
"Stavo tornando da Artù, ero nelle lavanderia." esclamò lei.
"Oh come va con lui?" chiese Merlino rosso in volto. Alla domanda del ragazzo, Gin si colorò anch'essa di rosso. Merlino lo trovò strano, perchè non era tipa che si imbarazzava facilmente, ma forse era per il fatto che lui era nudo.
"Bene bene! Ora scusami, ma devo andare!" detto questo, scappò via senza neanche sentire la sua risposta.
Il ragazzo rimase perplesso, ma voleva tornare da Morgana e non rimase a farsi troppe domande. Si vestì e si diresse da lei. Quando arrivò alla sua stanza, non si mise nemmeno il problema di bussare. Aprì la porta e iniziò a parlare.
"Scusami! Artù non mi ha dato nemmeno il tempo di avvisarti, voleva che andassi subit..."
Il ragazzo non finì la frase, perchè Morgana lo stava già baciando. Era appena arrivata e stava per uscire di nuovo a cercarlo, ma lui era arrivato.
Un tempismo perfetto non c'era che dire. Si separarono per riprendere fiato, restando comunque abbracciati stretti.
"Non ti devi scusare di nulla, Artù me l'aveva già detto, mi sei mancato da morire!" si baciarono ancora.
"Wow, Gaius quando torno da lavoro non mi saluta mai così bene" scherzò il maghetto accarezzandole i capelli.
"Quanto sei scemo" disse dolcemente lei. Le loro labbra si cercarono ancora, questa volta più voraci. Le loro lingue iniziarono a intrecciarsi.
"Oh non ci posso credere!" esclamò la voce del principe. I due si staccarono con un balzo.
"Artù! Che ci fai qui?" Morgana non sapeva se essere imbarazza o arrabbiata o spaventata. Forse era tutte le cose assieme.
"Ero venuto a chiederti se ti andava di cenare per parlare un pò, la porta era aperta, ma di certo non pensavo di trovare questo spettacolo" esclamò basito il biondo. Merlino a quell'affermazione quasi si diede uno schiaffo da solo. Era così contento di vederla che si era scordato di chiudere la porta. Ma poteva essere così idiota?
"Artù ascolta non è come pensi io.." ma la ragazza non finì il discorso, perchè il principe le parlò sopra.
"Non è come credo? Non è come credo? Morgana? Ma dico sei impazzita? Ma che diamine ti prende? E tu Merlino che ti è venuto in mente? Se anche non è come penso , avete idea di cosa poteva succedere se fosse stato Uther ad entrare! Ti avrebbe fatto tagliare la testa stupido idiota! Ma dico? Non ci tieni alla pelle?" il principe era davvero imbestialito.
Non poteva davvero crederci, a sua sorella seriamente piaceva quell'idiota del suo servo?
"Artù ascoltami ti prego! Non devi dire nulla a tuo padre, o farà uccidere Merlino. Ti prego non dirgli nulla! Io gli voglio bene, sono affezionata a lui, non voglio che gli accada nulla. Sono convinta che anche tu ci tieni a lui, anche se fingi il contrario, ma ti prego aiutami a proteggerlo! Ti supplico!" Morgana era quasi in lacrime.
Il solo pensiero che a Merlino succedesse qualcosa, la straziava dentro. Ci teneva a quel ragazzo più di quanto credeva.
"Si hai ragione" disse il principe.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo e andò ad abbracciare il moro. Questo la strinse più forte che potè.
"Da domani tu tornerai da me. Non vi vedrete più e faremo finta che tutto questo non sia mai successo!" ordinò Artù serio.
"No! No! No! Artù non puoi farci questo!" iniziò veramente a piangere lei.
"Sta zitta Morgana! O così oppure avviserò mio padre!" esplose il biondo infuriato.
Questa volta il maghetto non resistette e si mise in mezzo.
"Artù ascoltate!" afferrò il braccio del principe che andava via.
"No, non ascolto! Domani tornerai a lavorare da me e questo è un ordine! Godetevi queste ultime ore assieme, perchè non vi vedrete più!" detto questo se ne andò sbattendo la porta. Come Artù chiuse la porta. Le finestre si spalancarono improvvisamente.
Il vento entrò scompigliando i capelli della ragazza. Merlino si voltò a guadare Morgana.
Aveva gli occhi spalancati e le guance rigate dalle lacrime. Stava zitta e fissava il vuoto.
Sembrava che non si fosse accorta di nulla.
Il maghetto si diede la colpa pensando che non fosse riuscito a controllare bene la sua magia. Chiuse le finestre e si avvicinò a lei.
Non sapeva che fare, si sentiva frustrato e non sapeva cosa passava nella testa della ragazza.
"Morgana?" chiamò incerto.
Quella si voltò guardandolo, non disse nulla e corse tra le sue braccia. Merlino la strinse e lei iniziò a singhiozzare.
"Shh stai tranquilla, stai tranquilla troverò una soluzione!" cercò di consolarla lui.
Ma il ragazzo non ne era tanto sicuro, il re comandava, il principe comandava, nemmeno Morgana poteva contrastare Artù.
"Dai vieni qui" disse spostando Morgana verso il letto.
Si sdraiarono e restarono stretti in silenzio. Tutti e due persi nei loro pensieri.
La ragazza non riusciva a parlare. Si sentiva troppo impotente, non voleva che Artù lo scoprisse, non così almeno.
Era serio, lo conosceva bene, ma sembrava più triste che arrabbiato mentre diceva loro quelle cose.
Non sapeva come fargli cambiare idea. Almeno ero sicura che non l'avrebbe detto al re, Merlino era al sicuro. Per ora.
Merlino voleva gridare e prendere a calci la porta dalla quale era uscito il principe.
Cercava di darsi un contegno solo perchè c'era lei. Voleva fare qualcosa. Ma cosa?
Forse se avesse parlato con Artù, l' avrebbe convinto. D'altronde non gli aveva ancora fatto tagliare la testa.
"Morgana, senti, ho trovato una soluzione. Cioè almeno spero di risolvere qualcosa. Andrò a parlare con Artù. Non importa quello che ha detto, cercherò di convincerlo." disse sedendosi sul letto.
La guardò sdraiata sulle lenzuola. Aveva un vestito blu, che faceva risaltare i suoi occhi.
Le venne voglia di baciarla ovunque, ma non era il momento giusto.
La ragazza tirò su col naso.
"Non ti darà ascolto tanto" rispose con aria depressa.
"Almeno ci posso provare! Tentar non nuoce no?" cercò di farsi coraggio lui.
Lei annuì e si avvicinò per baciarlo. Lui le accarezzò la guancia e sorrise.
"Sei bella anche mentre piangi. Aspettami qui. Tornerò presto!" la baciò di nuovo e si alzò dal letto.
Prima di chiudere la porta, la guardò un'altra volta. Per lei valeva la pena lottare.

Nel mentre che i ragazzi discutevano dei loro problemi, due individui si erano intrufolati nel castello.Con delle pozioni magiche avevano addormentato tutte le guardie al loro passaggio. Ne avevano così tante che avrebbero potuto far addormentare tutti coloro che si trovavano a Camelot. Ma i due avevano un solo obiettivo. Quando Morgana sentì la porta che si apriva, si voltò entusiasta.

"Merlino finalm..." non fece in tempo a terminare la frase che tutto l'entusiasmo, si tramutò in orrore.
Due uomini erano dentro la sua stanza. Il primo istinto fu quello di scappare. Troppo tardi.
"Salve principessa" sentì lei, prima di perdere i sensi e cadere a terra.
Le avevano scagliato una delle pozioni. Avrebbe dormito per ore.
Non si sarebbe accorta di nulla, mentre la portavano via.
Uno dei due uomini la prese in braccio.
"Sbrigati stava aspettando qualcuno! Se ci prendono tutto il piano andrà in fumo!" disse quello con le mani libere.
"Butta tutto per terra! Ma fa piano! Devono capire che l'abbiamo rapita, ma quando sarà troppo tardi!" rispose l'altro.
Una volta terminato, uscirono lasciando aperta la porta della stanza.
Faceva tutto parte del piano. Il re doveva capire che la sua pupilla era stata rapita sotto il suo naso.

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