Cap 6

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Andarono a prendere i cavalli e uscirono dal castello. Era appena l' alba, nessuno era ancora uscito. Avrebbero trovato benissimo tracce fresche da seguire. Appena fuori dalla via principale, Artù notò dei rami spezzati. Quella era una traccia, per terra l' erba era stata calpestata.
"Andiamo qui" ordinò il biondo. Camminarono con i cavalli seguendo le tracce.
Erano entrambi in silenzio. L'ultima volta che avevano parlato si erano urlati contro.
Il maghetto d'altronde era troppo preoccupato per le sorti di Morgana.
Vide del fumo in lontananza, scosse la testa pensando di avere le allucinazioni.
"Artù.." chiamò confuso.
"Si ho visto" rispose quello capendo subito.
A quanto pare non stava dando i numeri.
"Ma non possono essere stati così stupidi!" esclamò il moro sorpreso.
"Si lo so.. e come se volessero che li troviamo, o che li seguiamo. Non riesco a capire" pensò a voce alta il principe. Si avvicinarono il più possibile al luogo da cui proveniva il fumo.
Ora lo vedevano in modo nitido tra i rami.
"Andiamo a piedi, così non ci sentiranno" sussurrò a voce bassa Artù.
Scesero dai cavalli e lentamente si avvicinarono. Con tutti quei rami non era facile rimanere nascosti. L' erba schiacciata faceva un gran rumore.
Arrivano a un grosso cespuglio e guardarono oltre.
Due uomini, uno biondo e l altro moro si preparavano per rimettersi in cammino.
Quello biondo stava spegnendo il fuoco.
Merlino cercò la sua amata. Dalla posizione in cui si trovava, non riusciva a vederla. Si spostò di poco, cercando di non fare rumore. Fortunatamente la nebbia si levava e questo lo aiutava a nascondersi. Raggiunse un altro cespuglio e finalmente la vide.
Era in piedi legata a un albero con le mani. Era spaventata.
Il ragazzo avrebbe voluto correre e stringerla forte a se.
I due uomini stavano mettendo tutto a posto sopra il loro cavallo.
Se Merlino si fosse svegliato anche solo un'ora più tardi forse non li avrebbero trovati.
"Merlino scopriti.. devi distrarli mentre io li attacco alle spalle!" sussurrò il principe.
"Forza muoviti!" interruppe il silenzio uno degli uomini.
"Abbiamo lasciato abbastanza tracce per farci seguire! Quando si sveglieranno inizieranno a cercarla."
Merlino e Artù si guardarono confusi.
Il moro si spostò lontano dal principe e fece rumore.
"Chi è là?" si misero in guardia i rapitori.
Il mago uscì allo scoperto.
"Chi sei?" chiesero alzando le spade.
Morgana quasi non svenne per terra nel vederlo comparire tra i rami.
"Sono solo un contadino, stavo raccogliendo i funghi. Sapete a quest'ora non c'è nessuno. Così ne raccolgo di più per me" cercò di inventare sul momento il moro.
"Oh ma tu guarda. Be hai sbagliato momento ragazzo! Hai visto troppo, ora devi morire!" esclamò l' uomo con la cicatrice, pronto alla carica.
In quell'esatto momento Artù sbucò alle loro spalle colpendo il primo alla testa facendolo svenire. L' altro si preparò subito alla lotta.
Ora che entrambi erano distratti, Merlino corse da lei.
"Merlino!" disse Morgana.
La gioia nel vederlo era troppa. Si baciarono con passione senza dire nulla. Le loro lingue si incontrarono.
Se non ci fossero stati quei due lottando, il ragazzo era sicuro che l' avrebbe appoggiata all' albero e avrebbe fatto l' amore con lei per tutta la mattina. Si staccarono per riprendere fiato. Le slegò le mani e finalmente lei lo potè stringere.
"Ahh!" arrivò una voce alle loro spalle. Si voltarono contemporaneamente.
Artù aveva appena ferito l' altro uomo. Gli tolse subito la spada da vicino.
"Merlino legali entrambi" ordinò duro.
Aveva intravisto i due che si baciavano, era davvero arrabbiato, non con loro, ma con se stesso perchè Gwen era ancora arrabbiata con lui e di sicuro non gli avrebbe parlato presto.
Il mago si avvicinò subito prendendo le corde degli uomini che avevano usato per legare Morgana. Iniziò a legare quello che era ancora sveglio. Aveva la gamba insanguinata nel punto in cui la spada del principe lo aveva ferito. Strinse bene le corde sulle mani. Sentì il biondo parlare con la ragazza.
"Come stai?" il suo tono era davvero preoccupato. Merlino tirò un sospiro di sollievo. Aveva paura che iniziasse una romanzina per il bacio che si erano scambiati poco prima.
"Bene, siete arrivati in tempo, grazie." sorrise lei abbracciando il principe.
Il moro sentì una punta di gelosia, ma cercò di non pensarci.
"Artù, ma cosa facciamo con loro?" domandò dirigendosi verso l'uomo svenuto per legarlo.
"Li portiamo tutti e due al castello e li interroghiamo. Dobbiamo capire cosa volevano da Morgana." rispose quello.
Prese il cavallo dei rapitori e lo avvicinò all'uomo ancora sveglio. Lo prese e lo caricò sopra. Quello si lamentò ma il biondo fece finta di non sentirlo.
"L'uomo ha detto che volevano chiedere il riscatto per far in modo che Uther dichiarasse guerra a qualcuno. Non hanno detto chi." spiegò la ragazza.
"E' chiaro che avevano un bel piano in mente" disse Artù sorpreso.
Nel mentre che parlavano con Merlino, avevano caricato sul cavallo anche l' altro rapitore e gli avevano legati insieme sulla sella. Si incamminarono tra gli alberi tornando indietro. Il principe stava davanti, Morgana in mezzo e Merlino per ultimo guidava il cavallo dei due uomini.
Ogni tanto la ragazza si girava e lo guardava sorridendo. Se solo fossero stati soli, continuava a pensare il maghetto. Arrivarono alla radura dove avevano lasciato i loro cavalli. Il moro aiutò Morgana a salire su uno dei due e subito lui si mise dietro. Artù lo guardò male, ma non disse nulla. Si avviarono al trotto mentre Merlino pensava a tenere le briglie dell' altro cavallo. Con una mano però stringeva la ragazza. Mentre arrivavano al castello si baciarono un bel po' di volte. Non riuscivano a resistersi. Il principe guardava avanti, facendo finta di nulla. Erano davvero carini insieme, per quanto quella relazione non potesse andare avanti, si vedeva che si erano innamorati.
"Già...innamorati" pensò il biondo triste. Anche lui si era innamorato della donna sbagliata.
Suo padre non avrebbe mai permesso che ne lui, ne Morgana si sposassero con due servi. Scosse la testa, non doveva concentrarsi su quelle cose ora. La sua sorellastra era in pericolo, forse Camelot era in pericolo. Finalmente videro le mura del castello. Aumentarono la velocità per arrivare prima. Alla loro vista i portoni del castello vennero subito aperti. Il re gli aspettava fuori, l'ansia lo stava divorando vivo. Quando li vide arrivare, fece un sospiro di sollievo e subito gli andò incontro.
"Morgana! Artù! State bene?" domandò aiutando la ragazza a scendere da cavallo. Merlino si sentì invisibile.
"Si Uther stiamo bene!" esclamò Morgana. Il re si accorse dei due rapitori.
"Chi sono?" chiese al figlio.
"Sono gli uomini che l' hanno presa. Non gli ho uccisi per interrogarli" rispose Artù aiutando il maghetto a farli scendere da cavallo.
I rapitori vennero portati dentro da altri cavalieri. Mentre il re e i tre ragazzi entrarono nella grande sala per fare colazione. Stavano morendo di fame, si sedettero e raccontarono tutto al re. Finito di fare colazione, Morgana si alzò dal tavolo.
"Se non vi dispiace io vorrei riposarmi un po', magari dopo vi raggiungo per sapere le novità" disse cercando di congedarsi.
"No aspetta" la fermò subito il re " non voglio che giri da sola" affermò serio.
"Posso stare io con lei!" si propose prontamente Merlino.
A Morgana venne da ridere, ma si trattenne. Artù lo guardò male.

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