BLOCCATI IN UN MOTEL
⎯ Eveline
«Pronto? Chad?»
«Eve! Dove sei finita? Manca mezz’ora all’inizio del programma!»
«Chad, mi dispiace, sono bloccata sulla strada, poco lontana da Innsville, abbiamo forato e solo adesso sono riuscita a trovare campo per chiamare…»«Accidenti, Eve! Sei a due ore da qui!»
«Lo so, mi dispiace tanto.»
«Tranquilla, non è colpa tua. Troverò una soluzione. Ci vediamo domani.»
«Grazie per la tua comprensione, a domani».
Metto giù con uno sbuffo.Non ho fatto neanche in tempo a digerire la tensione per la scazzottata di Chester contro Patterson alla premiazione, che già mi sono ritrovata in questo film dell’orrore.
Siamo rimasti sul ciglio della strada, con la gomma a terra per più di un’ora, in un posto dimenticato dal mondo, in cui nessuna linea telefonica sembrava dare cenni di vita.Abbiamo raggiunto a piedi – ci sono voluti quaranta minuti di cammino – questo luogo: un palazzotto con un’insegna al neon con la scritta ”Poetry’s Inn”, le cui lettere “o” e “r” si spengono anche ad intermittenza per chissà che guasto. Insomma, un motel senza troppe pretese.
«Camera 79» dice Chester, avvicinandosi a me e sventolando una chiave.
«Ah, grazie», dico prendendola, «a te quale hanno dato?»
«La numero 79» risponde, non riuscendo a trattenere una risata.Lo guardo perplessa.
«Hai appena detto che io sono nella 79.»
«Eve, c’erano solo due camere libere… una l’hanno presa James e Lucinda e l’altra è la 79. Ma, tranquilla, la signora ha detto che questa ha i letti separati», dice prendendo il mio bagaglio con la mano sana, «andiamo, è di qui».
Lo seguo come un automa senza dire una parola.Dovrò passare la notte, in una camera di uno squallido motel, con Chester? Non so più se questo è un sogno o un incubo.
Inizio a pensare di essermi addormentata in auto, magari sto ancora dormendo… ma no, di solito quando inizia a sembrarti un sogno, ti svegli. E invece niente, io sono ancora qui.Raggiungiamo la porta con il numero 79. Io e Chester ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Il “9” penzola a testa in giù, prendendo tutte le sembianze di un “6”.
«Oddio, questo posto mi mette una sensazione macabra addosso...» commento, e Chester sorride, divertito dalla situazione bizzarra.Riusciamo ad aprire la porta, lui accende la luce e una stanzetta, direttamente uscita da un catalogo anni settanta, si apre davanti a noi. La osservo: un grande comò con una vecchia TV sulla destra, una poltrona nell’angolo, la porta del bagno di fronte e un grande letto matrimoniale con due comodini a sinistra.
Chester mi guarda.
«Letti singoli, dunque…» dico, mettendomi una mano sulla fronte.Mentre Alex è sotto la doccia, accendo la radiosveglia che ho trovato sul comodino, cercando di sintonizzarmi sulla frequenza del programma, per capire chi mi abbia sostituita.
Quando finalmente riesco a trovarla, riconosco la voce di Chad. È lui che sta tenendo il programma al mio posto.
Resto ad ascoltare e noto che le telefonate che arrivano sono per lo più di donne al volante. Il pubblico femminile ha apprezzato la sua presenza, e mi scappa un sorriso.«Sei molto meglio tu, hai una voce decisamente più sexy…» commenta Alex.
È lì, fermo sulla porta del bagno, con solo un asciugamani intorno ai fianchi. Di nuovo.
Eh vabbè, ma allora lo fa di proposito per provocarmi… Accidenti Chester! Tanto non ci vengo a letto con te.«Hai bagnato la fasciatura!» lo rimprovero.
«Il dottore aveva lasciato della garza, l’ho messa nello zaino. Ora me la rifaccio…».
Prende dallo zaino l’occorrente e si siede sul letto, accanto a me.
Diavolo, Chester, ti vuoi rivestire o no?
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Bitter Love
ChickLitLa venticinquenne Eveline Valentine, per completare il suo Master in Editoria, viene assegnata alla Chester Publishing, una delle case editrici più grandi di tutta Brightintown. Nel suo primo giorno di lavoro, l'incontro tanto improvviso quanto inte...