Capitolo 15

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LA COVER BAND

«Sono pronta!» urlo ad Amira dalla camera da letto, mentre in tutta fretta indosso la giacca di pelle e l’ultima décolleté.
«Dai, corri, Dawson è di sotto che aspetta!» dice Amira, allungandomi la borsetta, che stavo dimenticando sul tavolo.

È sabato sera e io, lei e Dawson stiamo andando a sentire una cover band in un locale qui a Brightintown.

L’invito è partito da Chad, il dj della mia festa di compleanno: “E’ una fantastica cover band di Michael Jackson. Tu e i tuoi amici non potete perdervela, vi lascio i pass all’ingresso… mi troverete lì”, mi ha detto nel pomeriggio al telefono.

Io e Amira saliamo in macchina: «Ciao Dawson» diciamo quasi all’unisono, mentre partiamo alla volta del locale.

«E quindi il grande dj è riuscito a strapparti un appuntamento, eh Eve?» ride Dawson alla guida.
«In realtà, pare che alla mia festa avessimo concordato una cena, ma sono contenta che si sia trasformata in una serata informale tra amici…» spiego, facendo una smorfia.
«Speriamo che questa band meriti» sibila Amira, ripassandosi il rossetto sulle labbra.

Parcheggiamo l’auto e mentre camminiamo in direzione dell’ “Avery’s Rock”, il locale che ospita il concerto, notiamo un lunghissimo serpente di persone che aspettano di entrare.
«Questa è la fila?» chiede Dawson, strabuzzando gli occhi.
Amira annuisce.
«Aspettate, ragazzi», intervengo, «Chad mi ha detto che ci lasciava i pass all’ingresso, magari chiedo al buttafuori…» propongo.

Supero lateralmente la lunga coda di persone, composta per la maggior parte, inspiegabilmente, da ragazzine delle superiori, mentre mi lanciano una serie di occhiatacce da vipere. Dawson e Amira sono dietro di me.

Giungo davanti ad un omone corpulento, con le braccia piene zeppe di tatuaggi, una lista in mano e un auricolare nell’orecchio destro.
«Ehm… Salve, sono Eveline Valentine, un’amica di Chad Thompson» dico, un po’ intimorita dal suo aspetto.
Il tizio non mi degna neanche di uno sguardo.
«Chad mi ha detto che ci sono dei pass per me e per i miei amici, e mi chiedevo se…» insisto io.
«Eveline Valentine + 2» grugnisce l’uomo, tenendo lo sguardo dritto davanti a lui, sopra la mia testa.
«Eh, sì… Mi chiedevo se…» incalzo.
«Affermativo!» grida ancora nel vuoto, e solo ora capisco che, sia prima che adesso, sta parlando con qualcuno tramite l’auricolare.
«Prego… niente fila, potete entrare» afferma con voce roca, spostando leggermente una sbarra di metallo, giusto il tanto che basta per farci passare, tra le urla della coda inferocita.

Una volta dentro, ci guardiamo stupiti e soddisfatti.
«Hai capito questo Thompson?» dice maliziosa Amira, dandomi una pacca sulla spalla.


Una cameriera gentile, vestita in pieno stile rock, con dei capelli voluminosi e riccissimi, ci fa accomodare ad un tavolino in prima fila, centrale, proprio sotto il palco.

Mentre ci sediamo, raccoglie un bigliettino sul tavolo dove riesco appena in tempo a leggere “Eveline, ragazza di Thompson”.
Ragazza di Thompson?

«Scusi», dico prima che si allontani, «sa dirmi dov’è Chad Thompson?»
«Oh, lo vedrai bellezza…» afferma la riccia, facendomi l’occhiolino e allontanandosi con passo svelto per accogliere gli ospiti degli altri tavoli. 
Io, Amira e Dawson ci scambiamo uno sguardo interrogativo.

«Ma sei sicura che questo Chad verrà?» domanda Dawson, con il suo solito fare sospettoso.

«Secondo me suona!» ipotizza Amira.

Un altro cameriere, anche lui rigorosamente in stile rockettaro, si avvicina a noi per prendere le ordinazioni.
«Bene, dunque, uno Shirley’s Temple per la ragazza dai capelli corvini, un Negroni per il ragazzo ed un Martini Spritz per la ragazza con la giacca di pelle» ripete per assicurarsi di aver scritto tutto.
Noi annuiamo con la testa.
«Arrivo subito!» si congeda con un sorriso e si allontana.

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