Timmy e Tommy sono a letto malati e l'amorevole e unico essere umano di quel luogo, nonché capo indiscusso, decide di fare visita ai gemelli e raccontare loro delle storie per aiutarli a riposare.
C'era una volta un regno molto speciale, noto per ospitare una delle specie di creature più pure e nobili del mondo: gli unicorni. Questi abitavano soli da diversi secoli, fino a quando il re degli orsi non chiese al loro re di cedergli parte della foresta, i terreni a Sud per la precisione, dove gli equini magici andavano a correre sotto il sole e brucavano l'erba quando, in inverno, il calore sembrava essersi rifugiato tutto lì. Julian, il giovane principe degli unicorni...
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<< Aspetta, perché la storia non può essere su di noi? >> << ... noi? >>
La ragazza allungò due dita e chiuse le fauci di Timmy, il quale rimase a guardarla con fare rassegnato a mo' di "Oh... okay" mentre Tommy tratteneva una risata divertita e la aspettava che la ragazza continuasse a narrare.
<< Dicevamo... >>
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Julian, il giovane principe degli unicorni, decise di aiutare il padre con il problema degli orsi, visto che il consiglio degli unicorni era contro la richiesta di questi e che, sicuramente, non l'avrebbero presa bene. L'unicorno ceruleo corse dal re degli orsi, Grizzly e gli propose un accordo: avrebbero scelto un giudice imparziale per una sfida e se Grizzly avesse vinto, gli orsi avrebbero ottenuto i territori a Sud, altrimenti la decisione che avrebbe preso il re degli unicorni sarebbe stata definitiva e gli orsi non avrebbero potuto sporgere reclami. Cercarono quindi un giudice imparziale, ma in tutto il regno non sembrava esserci nessuno che volesse anche solo provare a parlare con Grizzly e Julian, almeno fino a quando non incontrarono un essere umano in cerca di un impiego.
<< In cosa consiste il lavoro? >> << Dovrai essere il nostro giudice e decidere... >>
Spiegò Grizzly, mettendosi accanto a Julian. I due avevano portato il ragazzo all'interno di una locanda su territorio neutrale, un buon pasto, speravano, avrebbe reso tutti più tranquilli e dell'umore giusto per accettare il risultato, qualunque esso sia. L'umano però era preoccupato, aveva bisogno di un lavoro certo, ma non voleva rischiare di venire maledetto dalla magia degli unicorni, né sbranato da orsi feroci, ma non poteva tirarsi indietro dopo aver accettato, sarebbe stata pura vigliaccheria e in cambio del suo aiuto c'era una lauta ricompensa e non era più sola, visto le visite che ricevette.
