L| Death Note

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Salgo le scale che mi separano dall'appartamento del mio ragazzo. Non vedo l'ora di rivederlo, è da tanto che non passo un po' di tempo con lui, da soli. È molto stressato per la faccenda di Kira: lo sai perfettamente che in realtà Kira è Light Yagami, ma deve trovare delle prove certe. Ancora non sa né il motivo né come effettivamente faccia ad uccidere così tante persone in poco tempo ma soprattutto senza sporcarsi le mani. Da quanto è riuscito a capire, a Kira basta solamente sapere il nome, cosa che mi tranquillizza molto, visto che il mio ragazzo non ha rivelato a nessuno al suo nome e si fa chiamare semplicemente "L". anche a me non ha voluto dire il suo vero nome e ovviamente ho rispettato la sua scelta. So che si fida di me, forse sono l'unica persona di cui si fida, ma per precauzione ha deciso di fare così.

Ci siamo conosciuti quasi un anno fa. Io sono una poliziotta e stavo lavorando a un caso tanto interessante quanto difficile. Lui si è offerto di aiutarmi e grazie a lui sono riuscita a risolverlo in breve tempo. Abbiamo passato giorni interi insieme a parlare e alcune notti ho dormito anche a casa sua. Ho preparato tantissimi dolci in quei giorni, per ringraziarlo e per parlare maggiormente con lui.

Una sera pioveva particolarmente forte e mi sono fermata a dormire con lui. Mi si è avvicinato timidamente, mi ha messo le mani sui fianchi e mi ha abbracciato. Mentre eravamo in quella posizione mi ha chiesto di dormire con lui. Io ovviamente ho accettato, mi ero innamorata di lui dalla prima volta che i miei occhi avevano incontrato i suoi. Quella sera facemmo l'amore e ci mettemmo insieme. Passare del tempo insieme non è facile, lui ha molto da fare e anche io. Oggi ho staccato prima e ne ho approfittato per venire a prendere un po' di coccole dal mio ragazzo. mi viene da sorridere al solo pensiero: adoro essere coccolata da lui alla fine di una lunga giornata. Suono al campanello e cerco di sistemarmi i capelli: mi apre lui la porta e appena lo vedo gli salto addosso. Mi stringe al suo petto e finalmente risento il suo inconfondibile odore di zucchero e cannella.

"mi sei mancato"

"anche te, un sacco"

Mi metto a sedere sul divano e tiro fuori i dolcetti che avevo portato. L porta due piatti e due forchette e ci appoggia i dolci.

"come va con la questione Kira?"

Si mette a sedere nella sua solita posizione mentre addenta un pezzo di dolce.

"come sempre, sono sicuro sia Light, darei la vita per dimostrarlo"

A quelle parole quasi mi strozzai.

"non lo dire neanche per scherzo. So che ci tieni alla questione e vuoi risolvere il mistero, ma ti prego rimani con me. Non voglio perderti"

L mi guarda con quei suoi grandi occhi neri, dove risaltano particolarmente le sue occhiaie.

"lo sai che non te lo posso promettere t/n"

Abbassai lo sguardo sul dolce. So che lui farebbe davvero di tutto per dimostrare che Light è Kira, anche morire, ma non voglio che questo accada.

"a te come va il lavoro?"

Rialzo lo sguardo e vedo gli occhi del mio ragazzo che mi scrutano attentamente. So che mi sta chiedendo di capirlo e questo farò, mettendo da parte l'argomento.

"il lavoro è tanto ma il tempo è poco. Fortunatamente ho dei colleghi molto bravi e-"

"colleghi? Maschi?" mi guarda con un sopracciglio alzato

"sì, quasi tutti. Perché? Sei geloso?" dico facendo una faccia compiaciuta. Amo quando dimostra i suoi sentimenti, visto che so che è una persona abbastanza apatia.

"lo sai che amo solo te L"

"un giorno potrai stufarti però"

Lo guardo confusa, non capendolo. Io lo amo, lo amo da impazzire, non potrei mai stancarmi di lui.

"non ho da offrirti nulla, non possiamo vederci spesso per il mio lavoro, non ho una casa fissa e non sai neanche il mio nome. Te non meriti me e io non merito te."

Mi alzai e mi misi davanti a lui.

"guardami" timidamente alzò lo sguardo e io lo incatenai al suo.

"mi ami?"

"t/n io-"

"rispondi alla mia domanda"

"certo che ti amo"

"allora non devi darmi nient'altro. A me basta il tuo amore"

"magari ora, ma in futuro-"

"effettivamente in futuro vorrò qualcos'altro-" mi alzo in punta di piedi, arrivando al suo orecchio "un figlio, magari anche due"

L mi abbracciò e mi posò delicatamente sul divano.

"ti amo tantissimo L, non pensare mai il contrario"

"anche io ti amo t/n"

Mi godei completamente quel momento, immersa tre le sue braccia, non sapendo che pochi giorni dopo mi sarei ritrovata su quello stesso divano, con un maglietta di L e con un vuoto allo stomaco che mai nessuno sarebbe riuscito a colmare.

storia per @capitano_ania

so che non è lunghissima, però devo dire che mi piace abbastanza. ovviamente finisce con l'effettiva fine di L: non potevo farlo vivere quando (come tutti sappiamo) muore. 

ci vediamo con la prossima storia :))

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