APRILE

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Sanem:
Sono di nuovo al pontile. Da quando le giornate sono diventate meno fredde per me è diventata un abitudine sedermi qui. Il mare mi calma, e oggi ne ho proprio bisogno. Per il viaggio per sponsorizzare il libro, immaginare Can in mezzo alla folla, vedere la sua ombra al cinema. Forse sto impazzendo davvero. E poi, per la cosa che forse più mi ha turbata, è tornato il signore Aziz. Sono stata felice ci vederlo, ma è impossibile non pensare a Can. E quando il telefono gli è squillato davanti ai miei occhi e ha pronunciato il suo nome il mio cuore si è come bloccato.
Guardo avanti e chiedo aiuto al mare... non voglio perdere il mio equilibrio, non ora che forse l'ho ritrovato...

Can:
Sono ad Istambul. So che avevo detto a me stesso che non ci sarei tornato ma ho incontrato la zia Artemide in un paese vicino dove mi sono fermato per fare rifornimenti alla mia barca, e mi ha convinto a venire qui a salutare mio padre. E aveva ragione. Sono felice di averlo visto. Sta bene e questo mi tranquillizza. Ho rivisto anche tutti gli altri ma fu proprio in quel momento che qualcosa non mi tornava. E quando Cey Cey mi ha confermato che quella dove stavo era casa di Sanem ho sentito una fitta allo stomaco che mi ha fatto solo venire voglia di scappare di nuovo. Cammino deciso verso la mia barca. Devo andarmene da qui, non voglio vederla, non posso. E' passato troppo tempo, non saprei cosa dirgli e non sono sicuro di avere la voglia di affrontare questa situazione. Non ora. Non qui. Non sono pronto.
Arrivo al porto, quando improvvisamente alzo gli occhi e la vedo lì.
Mi blocco e forse lo fa anche il mio cuore. Cammino piano, come se avessi paura che sia solo una visione. Come se avessi paura che nell'avvicinarmi possa scomparire, o ancora meglio vedermi. E infatti è quello che succede...

Sanem:
Continuo a guardare il mare e respiro piano cercando di rilassarmi un po'. All'improvviso però mi sento strana. Ho la sensazione di non essere più sola, mi sento osservata. Così con lo sguardo perso nel vuoto lentamente mi giro e quando lo faccio lo vedo lì...
I miei occhi si spalancano impauriti guardando di nuovo in un'altra direzione. Non riesco a muovermi. Non riesco a respirare. E sono convinta che anche questa volta la mia mente mi stia mettendo alla prova facendomelo immaginare soltanto. Con calma mi alzo e lentamente inizio a camminare. Mi avvicino a lui, e più mi avvicino più mi rendo conto che forse quella non è una visione. Ma forse lo preferirei. Non sono ancora pronta. Non posso vederlo. Non ora. Non qui. Non così.
Lo sorpasso, sperando di sbagliarmi, ma poi un suono mi fa capire qual è la realtà.

Can:
"Sanem..." la chiamo, ma non si gira. E' cambiata, dimagrita e i suoi occhi sono spenti.
"Sanem!" La chiamo di nuovo e questa volta si ferma davvero.
La vedo voltarsi verso di me e finalmente dopo tanto tempo la vedo davanti ai miei occhi, bella come la ricordavo. O forse anche di più. Non so bene cosa fare, anche perché la mia testa, il mio cuore e le mie emozioni non mi stanno facendo capire molto. So solo che è bella e che mi è mancata più di quanto già sapevo, ma ora che è qui davanti a me non so bene cosa fare. La vedo immobile, impaurita e il suo stato mi porta ad avvicinarmi piano...

Sanem:
Appena lo guardo negli occhi il mio cuore si ferma. Mi rendo conto che è davvero lui solo quando lo vedo avvicinarsi piano a me e ogni passo mi toglie sempre di più il respiro. Lo guardo, ma non dico niente. Mi è mancato, mi è mancato da morire. Ma non so cosa fare. Sono arrabbiata, delusa, confusa. Che ci fa qui? Perché non sapevo del suo arrivo? Dove è stato per tutto questo tempo?

Can:
Continua a non muoversi e mi guarda come se non mi avesse riconosciuto, o come se non credesse che sia proprio io. Così mi avvicino ancora di più e la mia mano prova a toccarla per farle capire che sono io, che sono io, che sono reale.
Appena la mia mano tocca la sua pelle sento un energia forte che invade tutto il mio corpo e il mio cuore sa che per quanto lo negherò, per quanto io sia arrabbiato e dispiaciuto per tutto quello che è successo, dopo un anno intero passato senza di lei cercando di dimenticare, solo ora, con lei, mi sento finalmente di nuovo vivo!

Sanem:
Lo guardo negli occhi, anche se con occhi spenti, tristi, confusi, non smetto di guardarlo mai. I suoi occhi mi sono mancati così tanto, ma al tempo stesso sono stati la mia più grande ossessione. Distratta da questi pensieri nemmeno me ne accorgo, ma improvvisamente mi sento toccare il braccio e voltandomi mi accorgo che è proprio lui a farlo. Un tocco leggero, fatto quasi con paura, ma un tocco che invade tutto il mio corpo e il mio cuore sa che per quanto lo negherò, per quanto io sia arrabbiata e delusa per tutto quello che è successo, dopo un anno intero passato senza di lui cercando di dimenticarlo, solo ora, con lui, mi sento finalmente di nuovo viva!

1 anno senza Te. 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora