GENNAIO

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Sanem:
Sono settimane che sono in giro per la Turchia. Certo che è strano, ho passato venticinque anni della mia vita sempre nello stesso posto, sognando le Galapagos, e non avevo mai visto la mia terra.
Ho sentito da poco Denize, voleva sapere come stava andando e stranamente anche questa  volta gli ho risposto che stavo meglio. Non benissimo, ma staccare un po' la spina dal quartiere mi ha fatto davvero bene. Se non per la mia scrittura, lo ha fatto per il mio umore. E proprio in quel momento Denize mi da quel suo consiglio che non mi ha lasciato affatto indifferente.
"Sentendoti spesso così ho pensato ad una cosa Sanem e per esserne più sicura ho chiesto anche un parere all'ospedale dove sei stata in cura, e hanno detto che va benissimo."
"Di cosa parli Denize? Non riesco a seguirti..."
"Io credo che tu abbia bisogno di staccare un po' dal tuo quartiere Sanem..."
"Si lo sto facendo Denize, ed hai ragione questo un po' mi fa sentire meglio..."
"Si, ma intendo in un modo un po' più definitivo."
"Cosa intendi?"
"Hai bisogno di una nuova casa Sanem, di circondarti di aria nuova, pulita, del verde e dei fiori. Anche i medici hanno detto che avresti bisogno di passare un po' di tempo in mezzo alla natura.."
"E dove la trovo una casa così Denize?" Sorrido divertita per quel suo entusiasmo e ironizzando sul fatto che forse non aveva calcolato che non era un'impresa poi così facile.
"C'è una signora che conosco che ha la casa fatta a posta per te!"
"Cioè?"
"La conosco da un po', ha un terreno gigantesco poco lontano dalle tue parti. C'è molto verde Sanem, e i fiori, e gli alberi. È anche vicina al mare. Sono sicura che ti piacerà da matti!"
Resto in silenzio, rendendomi conto solo ora che quello che mi ha appena detto non è uno scherzo, ma un'idea paurosamente reale.
"Denize?"
"Si tesoro!"
"Davvero pensi che mi faccia bene?"
"Certo... Cosa ti spaventa?"
Non rispondo alla sua domanda, ma gliene faccio subito io un'altra per essere più tranquilla.
"Tu verrai con me?"
"Se vuoi io verrò ovunque vorrai Sanem!"
I miei occhi si illuminano, più sollevati da quello che mi ha appena confermato.
"Ok..." approvo stupendo anche me stessa.
"Davvero?"
"Si, bè devo ancora vedere alcune cose ma, perché no?"
Denize urla felice dietro la cornetta ed io faccio un salto divertita.
"Ora però ti devo lasciare, ci sentiamo più tardi."
"Va bene tesoro, buon proseguimento."
Riattacco e sorrido da sola, incredula da quello che ho appena accettato.
Mi sento impaurita è vero, ma anche incredibilmente libera. Il solo pensiero di questa nuova esperienza mi fa sentire meglio, e forse ha ragione Denize quando dice che può essere una buona idea.
Ricomincio a camminare pensierosa, ma anche incredibilmente eccitata da quello che fino a qualche minuto fa non avrei mai creduto di fare.

Can:
Sono mesi che non tocco terra ferma, e il mio pensiero va a mio padre. Non lo sento da molto tempo e questo mi fa stare male. So che sta meglio, che le cure sono servite e l'ultima volta che l'ho sentito mi sono tranquillizzato molto. Anche Emre quando mi ha risposta al messaggio mi ha aggiornato sulle sue condizioni, ma ora sono passati altri mesi e io mi sento particolarmente in colpa. Poi ripenso a quella telefonata che gli feci poco più di un anno fa:
"Papà, tutto bene? Come ti senti? Scusa se ti chiamo così tardi ma è importante...
Lo so bene che il capitano Aziz fa le ore piccole...
Io sto bene, molto bene. Anzi direi più che bene. Direi molto, molto, molto bene sai?
E' che sento la tua mancanza, volevo sentire la tua voce e dirti che sono felice.
Volevo che lo sapessi, tutto qui...
Ho fatto bene a ascoltarti, a rimanere e anche a lavorare in azienda.
Mettiamola così, tutto quello che non ho trovato girando il mondo ti dico che l'ho trovato proprio qua! Ne sono certo al cento per cento!
No, il dottore non mi serve.
No, non ho la febbre.
No papà, è tuo figlio ne sta parlando. Can Divit, il figlio più grande certo.
Non ti si può confidare niente che subito mi prendi in giro?
Ti racconterò tutto al tuo rientro di persona...
Chi c'è con te sento delle voci?! Si anche io ho una bella persona da farti conoscere..."
Ripenso a quelle parole e al fatto che non ho nemmeno fatto in tempo a fargliela conoscere. Eppure sono sicuro che gli piacerebbe. Ho sempre avuto questa sensazione. E poi Sanem piace a tutti, come non può piacere una persona come lei?
Navigo pensieroso promettendo a me stesso che la prima cosa da fare quando il mio telefono avrà di nuovo linea è quella di sentire mio padre. Mi manca. E ho davvero bisogno di sapere se sta bene.

Sanem:
Sono a Kaiseri. Mi perdo nei vicoli della città sperando in un'ispirazione adatta per scrivere qualcosa di buono. Il sole sta calando e a me è presa una gran fame. Mi incammino verso i vari ristoranti e ne intravedo uno che più degli altri cattura la mia attenzione, e poco dopo capisco subito il perché. Leggo un cartello con su scritto che la vera specialità della casa sono i manti. Decido di entrare e appena lo faccio i ricordi cominciano a riaffiorare, ma cerco di non farmi abbattere dalla malinconia. Mi siedo e attendo con ansia il cameriere che arriva poco dopo.
"Buonasera signorina, cosa posso portarle?"
Lo guardo sorridente e felice di quella domanda e senza pensarci due volte gli rispondo entusiasta.
"Manti, per favore."
Il cameriere mi guarda, e dispiaciuto con un filo di voce infrange tutti i miei desideri.
"Mi dispiace signorina, ma i manti li abbiamo terminati!"
Lo guardo ed improvvisamente non sorrido più. Sono confusa. Ma come è possibile?
"Come?"
"Lì abbiamo finiti."
"Come è possibile questo?"
"Purtroppo è così..."
"Ma il cartello dice che sono la vostra specialità... Come possono essere finiti i manti in un ristorante di manti?" Chiedo contrariata e forse anche un po' troppo furiosa.
"Mi dispiace signorina..."
"No, non si preoccupi." Mi alzo e faccio per andarmene. "Vado a cercarli altrove, ma sappia che se non li trovo da nessun'altra parte tornerò qui e pretenderò di trovarli. Buona giornata!"
Esco decisa e dopo qualche passo scoppio a ridere. Come ho potuto trattarlo così poverino? Però è stato divertente... Mi incammino di nuovo alla ricerca di un ristorante per assaggiare questi famosi manti. Ora li voglio e non avrò pace finche non li troverò.

1 anno senza Te. 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora