Capitolo 7

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Da Tancredi? Ma è impazzito per caso?
Io:"sei uscito pazzo Gian?"
Gian:"no, dovete parlare"
Non voglio vedere Tancredi.
Io:"ferma la macchina"
Gian:"non esiste"
Io:"ferma questa cazzo di macchina Gian"  urlo, non mi ero mai rivolta così con lui.
Si accosta. Apro lo sportello e scendo dalla macchina, inizio ad incamminarmi per tornare indietro.
Gian:"dove vai?" urla alle mie spalle.
Non gli rispondo.
Gian:"Arianna, fermati, ti sto dicendo di stare ferma e tornare indietro!"
Continua ad urlare, mi mette quasi paura.
Torno da lui.
Io:"ti rendi conto che mi hai portata qui ingannandomi?"
Gian:"lo so benissimo, e sai che se non fosse stato importante non lo avrei mai fatto, tu e Tanc dovete parlare"
Io:"non ho niente da dirgli"
Gian:"non puoi evitare di parlargli ancora per molto. Sono passati anni da quando lo hanno arrestato, quella sera" vedo Gian stringere i pugni contro il volante, lo fa talmente forte che le sue nocche diventano di un colorito pallido, quasi bianco "ti ho vista crollare molte volte al solo pensiero di saperlo lì dentro, tanto vicino quanto lontano da te" io fisso il vuoto, serro la mascella e mi rifiuto di rispondere. Si gira verso di me, perdendo improvvisamente la voce. Mi sta fissando con un'intensità che mi mette i brividi. "in più non ci va di vedervi così, Tancredi è nostro amico tanto quanto te! Quindi dovete c.." non gli do il tempo di parlare che lo interrompo subito.
Io:"non vi va? Anche gli altri lo sapevano?!"
Gian:"certo, senza il loro consenso non avrei mai osato fare una cosa del genere"
Io:"avete superato il limite Gian, sai quanto tenga a Lucas, per questa ragione così sciocca mi avete fatto allontanare da lui il giorno del suo compleanno, la situazione con Tancredi avrebbe potuto aspettare"
Gian:"è l'unica occasione per farvi parlare, Tancredi prima o poi tornerà a vivere da noi, e non esiste che voi stiate nella stessa casa senza parlarvi"
Io: "io non ho nulla da dirgli" sputo con rabbia.
Gian: "ah si? Non mi sembri indifferente quando senti il suo nome, Arianna"
Sbuffo, mi volto verso di lui e trattengo la voglia di strangolarlo.
Io: "stia parlando sul serio Gian? Ogni singolo giorno non riuscivo a non sentirmi in colpa sapendolo dietro le sbarre, sapendo che avrei potuto fare qualcosa ma non l'ho fatto. Potevamo evitarlo, potevamo scappare"
G: "Tancredi non sarebbe mai scappato di fronte al peggio, lo avrebbe affrontato in qualsiasi caso" sbotta passando si una mano tra i capelli neri "qui nessuno ne ha colpa, tanto meno tu"
Io: "e allora perché non riuscivo a vederlo?" di scatto mi volto verso di lui, sentendo le guance arrossarsi. "perché non potevo vederlo Gian" non so dove posare gli occhi: nei suoi, sulla sua espressione desolata, sulla sua felpa nera. Guardo ovunque, mi porto le mani tra i capelli e apro lo sportello della macchina per prendere un po' d'aria. Gianmarco pensava che volessi andarmene, di nuovo, perciò tenta ancora di afferrarmi, mi strattono dalla sua presa prendendo una sigaretta dal pacchetto e uscendo dalla macchina.
G: "non voleva che tu lo vedessi in quende condizioni, lui.." lo interrompo, lasciandomi andare in un grido soffocato.
Io: "chiudi quella cazzo di bocca, Gian!" sbraito, senza controllo. Tutto ciò che ho sempre voluto evitare sta per esplodere. Succede. Nella vita, di fronte al peggio, o implodi o esplodi. "lui non voleva vedermi, ogni singola volta si è rifiutato di vedermi e..lo sa, lo sa che è colpa mia. Lui mi odia, io.." Gian non demorde e, dopo ssere sceso dalla macchina, di mette di fronte a me.
G: "ragione Ari: lui era innamorato follemente di te. Ti amava più della sua stessa libertà"
Io: "la verità è che ci siamo amati male"
G: "la verità è che non esiste un modo giusto per amarsi" Gian afferra il mio viso tra le mani, guardandomi intensamente come se potesse entrare nella mia testa e cancellare ogni singola scena d'orrore che ha infestato le mie notti negli ultimi anni.
Io: "ok" dico anzando lo sguardo verso di lui "andiamo"
Mi aspetta un confronto infernale, avrei voluto stargli lontana per un po' ma non posso evitarlo per tutta la vita.
Per fortuna in valigia ho qualcosa di adatto per una festa, so quanto loro siano imprevedibili e ho portato un outfit abbastanza adatto per la serata. Dopo un'altro bel po' di viaggio, la macchina si ferma davanti all'hotel che Gian mi disse di aver pronotato a Roma, mentre invece era un hotel a Los Angeles.
Giunti in stanza, sia io che Gian, iniziamo a prepararci.
Come mio solito posto una storia su instagram, adesso ho anche molti follower in più, per tutta la situazione di Tancredi sono entrata nel mondo dei social, non mi dispiace perché molte persone mi apprezzano, ricevo tanto amore dai ragazzini che mi seguono, tante persone mi prendono come esempio e ciò mi rende felice ogni giorno, certo, per come sono fatta io avrei preferito starne fuori ma non ho potuto evitare la cosa, siccome ho affiancato Tanc in molte interviste ai processi. Sono stata sempre presente per lui, nonostante lui non lo sia stato per me.
@_ariannaa_

Mentre aspetto che Gian finisca di prepararsi faccio videochiamata con il mio ragazzo, è molto felice

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Mentre aspetto che Gian finisca di prepararsi faccio videochiamata con il mio ragazzo, è molto felice. Si insospettisce vedendomi così preparata ma riesco a trovare una scusa last minute, dico che mi sono preparata così solo per fare qualche foto siccome ero annoiata, lui mi crede.
Sono contenta che lui stia passando questa giornata al meglio, mi dispiace mentirgli.
Lucas:"vorrei essere con te adesso", mi viene un nodo in gola, mi scende qualche lacrima, capisce quanto sia dispiaciuta e allora mi conforta, dopo circa 10 minuti chiudiamo.
Siamo entrambi pronti, adesso ci dirigiamo alla festa. Ho veramente tanta ansia, non so come andranno le cose ma nonostante questo non vedo l'ora di guardarlo di nuovo negli occhi. Come ho già detto a tutti e anche a me stessa, Tanc sarà sempre parte di me.
Passano 4 ore, siamo alla festa da quasi 3 di queste. Sono seduta vicino al bancone con Gian accanto a me, sto bevendo il mio secondo Gin lemon.
Mi tremano le gambe, ancora non l'ho visto.
Si avvicina un ragazzo, presumo un amicone di Gian, siccome si sono abbracciati come se non si vedessero da una vita.
Iniziano a parlare così io mi sposto per andare in bagno. Ho la nausea, forse a causa della troppa agitazione. Dopo essermi sciacquata la faccia, i polsi e la nuca, mi accendo una sigaretta e torno da Gian.
Gian:"Tanc ancora non si vede"
Io:"direi proprio di andare via"
Gian:"ma no dai, a me piace questa festa" dice ridendo e tirandomi dal braccio, riportandomi in pista.
Passano circa due ore e di Tancredi ancora nessuna taccia, così convinco Gian ad andare via.
Stiamo camminando per andare verso l'uscita, sono mano nella mano con Gian che mi fa strada per passare tra la gente.
Un ragazzo mi viene addosso versandomi il liquido che conteneva il suo bicchiere sulla maglietta. Tiro il braccio di Gian fermandolo.
X:"ei ragazzina, guarda dove vai"
Quella voce, quella fottuta voce. Sgrano gli occhi, facendo un passo indietro. Non riesco ancora a vedere il suo volto. Ora sono dietro Gian che non appena ho tirato si è aprato tra me e il ragazzo.
G: "Tanc" Tancredi lo sorpassa e afferra violentemente il mio braccio trascinandomi fuori.
Io:"lasciami Tanc, mi stai facendo male"
Molla la presa.
Tanc:"che cazzo ci fai qua? Cosa cazzo ci fai in questa casa?!" mi urla
Io:"non urlarmi addosso"
Tanc:"tu devi starmi lontana"
Io:"era proprio quello che volevo, ma Gian mi ha portata qui ingannandomi, perciò chiedi a lui"
Gian non c'era, l'avevo perso tra la gente quando Tancredi mi ha trascinata fuori.
Sono così arrabbiata. Il mio stomaco brucia, e devo proprio vomitare.
Mi allontano velocemente mettendomi una mano d'avanti alla bocca e mi siedo su una panchina dall'altro lato della strada, non pensavo l'avesse fatto ma Tanc mi raggiunge.
Tanc:"che cazzo hai?" dice sedendosi sull'altro lato della panchina, il più possibile lontano da me.
Mi alzo e vomito.
Tancredi si alza velocemente e mi tiene i cappelli e la fronte aiutandomi.
Tanc:"sei ubriaca?"
Io:"no" dico con voce strozzata.
Tanc:"e allora? sei per caso incinta del tuo nuovo tipo?"
Un brivido percorre il mio corpo e vomitai per l'ennesima volta.
Io:"mi fai schifo, sei un pezzo di merda" dico tirandogli uno schiaffo.
Qualche lacrima inizia a rigarmi il viso.
Io:"se sto così male è per te, è tutta colpa tua Tancredi!" urlo.
Tanc:"nessuno ti obbliga a stare ancora qua"
Io:"per andare via devo aspettare Gian, tu però puoi farlo, quindi vattene"
Amareggiata e delusa mi volto dandogli le spalle e mi asciugo le lacrime.
Io:"mi hai distrutta", mi volto verso di lui, che con quegli occhi di un verde abbagliante mi fissa, anch'esso li ha lucidi.
Tanc:"anche tu lo hai fatto"
Io:"non osare mettermi a paragone con te, non ti ho mai fatto del male"
Tanc:"sei andata avanti, continua a farlo"
Finalmente ci raggiunge Gian.
Gian:"eccovi, vi ho cercati ovunque"
Mi avvicino a lui.
Io:"torniamo a casa Gianni, per favore"
Mi abbraccia, ha capito tutto.
Gian:"la riporto a casa, ci becchiamo domani Tanc, sempre qui, dobbiamo parlare"
Tanc:"si, a domani" dice voltandosi verso la casa e senza rivolgermi uno sguardo.
Gian mi prende in braccio portandomi fino alla macchina e così fa anche in hotel.
Sono esausta, non ho la forza nemmeno di cambiarmi. Mi infilo nel letto con alcune lacrime che mi rigano il volto e che bagnano il cuscino. Mi addormento così.

I still choose you//Tancredi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora