Via Torino 33

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Scendemmo dal treno,io triste papà con un sorriso a 32 denti.
La stazione era piena di gente che andava da tutte le parti,chi saliva sul treno e chi scendeva,chi litigava per essersi scontrati e chi chiedeva scusa,chi parlava al telefono in una lingua e chi in un'altra..insomma,c'erano un sacco di persone e il rumore mi impediva quasi di sentire cosa mi diceva papà.
Sentivo che farfugliava qualcosa ma non capivo cosa,così mi avvicinai..
"Cosa stai dicendo?",pronunciai queste parole quasi urlando per paura che non riuscisse a sentirmi.
-"Ho detto..Vuoi fermarti a mangiare qualcosa?",anche lui si era messo a "urlare" e un signore dietro di noi gli tocco la spalla,lui si fermò e il tipo gli fece segno di non urlare.
Ahahah che ridere,avreste dovuto vedere la faccia di mio padre.Bene,prima figura di merda fatta,stavo morendo dal ridere mentre mio padre invece mi fece un sorriso sarcastico perché si vedeva che ci era rimasto male.
"Dai tranquillo pà,è solo la prima di una serie infinita di figure di merda.",e continuai a ridere.
-"Allora mangiamo qualcosa o no?"
"Va bene.Andiamo al Mac?",io adoro il McDonald's come tutti i ragazzi della mia età mentre mio padre,come tutti gli adulti,lo odiava,non riusciva a digerire quegli hamburger.
Non mi rispose,appena usciti dalla stazione chiamò un taxi.Arrivò dopo neanche 10 minuti,alla guida c'era un signore sulla ventina,capelli rasati e con il pizzo,sembrava simpatico ma aveva troppa fretta per i miei gusti.
-"Allora dove vi porto?",neanche il tempo di salire che già voleva sapere la destinazione,bah.
-"Al McDonald's più vicino"
Io e papà ci guardammo,ero felice,finalmente facevamo qualcosa che piaceva a me e non a lui.
Arrivammo al fast food dopo 20 minuti,in effetti c'era un traffico infernale.
-"È normale incontrare traffico alle 2 del pomeriggio,soprattutto in una città grande come Roma,é sempre piena di turisti",L'autista cercò di giustificarsi così.Se non sbaglio si chiamava Robert,avevo sentito papà chiamarlo così.
Stranamente non c'era molta gente al Mc,anzi non c'era nessuno ed é stata una fortuna perché di solito nei fast food passi la metà del tempo ad aspettare in fila per ordinare e per prenderti il vassoio,è sempre così ed é una cosa che odio.
-"Desidera?",Alla cassa c'era una ragazza,indossava la "divisa" e un cappellino,aveva un microfono che non ho mai capito a cosa servisse insomma,io ci sentivo bene e papà pure..
"Io voglio un BigMc pà"
-"Allora un BigMc per lei un McCrispy per me"
Ci sedemmo nel tavolo più pulito che trovammo e iniziammo a mangiare.
Avevamo quasi finito quando sentii il rumore della campanella che c'era sopra la porta,si insomma quelle campanelle che avvisano quando entra qualcuno nel negozio.Entrarono un ragazzo e la madre.Lo devo ammettere,era molto carino.Aveva i capelli castani quasi biondi e gli occhi verdi,gli occhi sono la prima cosa che noto nelle persone;gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Notai che mio padre guardava la signora con una certa aria..
"Où che fai?"
-"Niente,cosa sto facendo?"
"Non puoi guardarla,lei non fa per te!",in realtà nessuna faceva per lui perché nessuna era all'altezza della mamma.
-"Dici tanto a me ma tu non scherzi eh",e scoppiò in una risata.
"In che senso scusa?",mi stavo alterando e si sentiva dalla voce.
-"Ho visto come guardavi il ragazzo"
"Beh io posso."
Detto questo ci alzammo e uscimmo.
Mio padre prese il telefono,chissà chi stava chiamando.
-"Sta arrivando un taxi,adesso andiamo a casa".
Casa..ormai é finita,non posso più tornare indietro,stiamo andando a casa,quella nuova.Eppure a me piaceva tanto quella vecchia,beh si era piccola ma confortevole.
Ero di nuovo immersa nei miei pensieri quando dovetti salire sul taxi.
C'era un autista più antipatico,non ci salutò neanche,non un "buon pomeriggio",non un "salve",niente di niente,solo un "Dove portare?",okay si,certamente era straniero.
-"Via Torino 33",ah ecco dove abiterò questa volta,ora saprò cosa dire domani a scuola.Ehi ma aspetta un momento..DOMANI SARÀ IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA!Non me n'ero resa conto fino a quel momento,stava per iniziare l'inferno,ma non lo stesso inferno,sta volta ne iniziava uno nuovo;Nuovi compagni con cui non parlerò neanche mezza volta,nuovi professori stronzi,speriamo che le bidelle siano brave almeno.
Tanto non durerà molto questo inferno,2 mesi e poi ne incomincerà uno nuovo,ma quasi uguale.
-"Stavo pensando che forse abbiamo esagerato un po' nel cambiare casa ultimamente..",disse mio padre a bassa voce per non farsi sentire dall'autista.
"Ma no davvero?Pensa non me n'ero resa conto!"
Okay forse sono stata un po' stronza ma nell'ultimo anno avremo cambiato casa si e no 6/7 volte,e ad ogni cambiamento dovevo "riadattarmi" anche se in realtà non mi adattavo mai.
-"Okay me lo merito.Lo ammetto abbiamo cambiato casa spesso ma questa sarà l'ultima volta.PROMESSO."
Come se io credessi ancora alle sue promesse,ormai ho sentito la parola "promesso" troppe volte per potermi fidare.
"Okay..".Okay?okay?No non é okay.Ma feci finta di niente e non ci pensai.
Arrivammo in Via Torino dopo una quarantina di minuti.
-"Scendiamo qui grazie"
"Come volete",molto simpatico l'autista,ma soprattutto molto educato,a volte mi chiedo,se non ti piace stare a contatto con la gente cosa fai l'autista!? boh io certa gente proprio non la capisco.
-"Eccoci qua Piccola"
Appena vidi la casa rimasi a bocca aperta,era..era Wao!
È una casa abbastanza grande,di sicuro più grande delle precedenti,ha una camera in più,due bagni,la sala da pranzo,la cucina e il soggiorno.
Entrammo,la prima cosa che feci fu andare a vedere la mia camera.È una camera spaziosa,mio papà l'aveva fatta fare verde,il mio colore preferito.
"Il bagno grande é mio!",urlai subito appena uscita dalla camera.Non sentii alcuna risposta,solo mio padre che rideva..beh chi tace acconsente no?
-"Dai muoviti o faremo tardi"
"Tardi?tardi per cosa?Dove andiamo?"
Troppe domande e troppe poche risposte.
-"Adesso lo vedrai,dai su".
Uscimmo ma sta volta niente taxi,sta volta dovevamo camminare.Uffa io odio camminare.
Nel giro di una quindicina di minuti ci trovammo davanti il Colosseo.Wao,era davvero fantastico,era grandissimo.
"E qui che dovevamo venire?"
-"no",come no?e allora dove dovevamo andare?insomma,io volevo vedere il Colosseo!
Altri 15 minuti e ci trovammo davanti ad un edificio abbastanza mal ridotto,c'erano crepe ovunque sulla facciata e,appeso ad un portone,c'era un cartello.
La curiosità mi stava facendo morire,guardai mio papà con gli occhi che parlavano al mio posto.
-"Dai su,vai a vedere"
Iniziai a correre verso il portone.
*LICEO GIUSEPPE VERDI,ROMA*
Ecco cosa diceva il cartello.
Ritornai da mio padre con meno entusiasmo.
-"Qui è dove ti ritroverai domani mattina"
Non risposi,mi girai e me ne andai e mio padre mi seguì.
"Torniamo a casa perfavore"
-"come vuoi"
Il rumore della chiava che girava nella toppa della porta interruppe tutti i miei pensieri.
Ormai erano le 8,era ora di andare a dormire,per la delusione non feci neanche cena.
Andai un bagno,mi lavai la faccia e i denti,ero stanca ma non volevo andare a letto così decisi di farmi un bel bagno caldo per rilassarmi un po'.
Riempii la vasca ed entrai,ci rimasi per più di mezz'ora.
Mi asciugai i capelli e andai a letto,erano le 9,e il mio pensiero fisso era Maïa..che faccio le scrivo?Forse la disturbo.
Alla fine le scrissi verso le 9:30
*Ciao Maïa,sono Nicole,la ragazza del treno.Come stai?*
Inviai il messaggio,posai il telefono ed entrai sotto le coperte,mi stavo quasi per addormentare quando mi vibrò il cellulare.Guardai l'orologio,erano le 10..
"Chi diavolo è a quest'ora??",pensai fra me e me.
Presi il telefono,era un messaggio.Non mi ricordo neanche più da quanto tempo era che non mi arrivava un messaggio.
*Ciao Nicole😄,pensavo ti fossi dimenticata di me ahah,sono arrivata adesso nella nuova casa,è bella ma mi manca quella vecchia.Te che mi racconti?*
Era Maïa,Dimenticarmi di lei?e come avrei potuto?
Messaggiamo fino a mezzanotte passata poi mi addormentai col telefono in mano.Quella sera mi addormentai felice,niente incubi,solo bei sogni.
Mi svegliai la mattina dopo alle 7.
"Cavolo mi devo muovere o arriverò in ritardo!"
Mio padre dormiva ancora,si era dimenticato di mettere la sveglia.
"Papà la cucina va a fuoco aiutami!!",gli urlai dal bagno.
Lo vidi correre nel corridoio in mutande,cadde persino dalle scale.
"Ahahhahahah,ti sei alzato finalmente eh",lui era sdraiato sul fondo delle scale,io ero in cima.
-"Guai a te se lo fai di nuovo!,e ora vai a prepararti altrimenti arrivi in ritardo"
Ah già la scuola!
Alle 7:30 ero fuori casa,mio padre già in macchina ad aspettarmi.
-"Allora,pronta per il primo giorno?"
"Si,tanto sarà uguale a tutti gli altri"
Arrivammo davanti scuola,era pieno di ragazzi,chi veniva in macchina chi in motorino,chi a piedi,chi in bici e chi in Skateboard.
-"Buona fortuna"
"Grazie",di fortuna me ne sarebbe servita tanta quel giorno.

La ragazza con gli occhi spentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora