Il primo giorno

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Mi trovavo davanti alla porta di quella che doveva essere la mia classe.
Avevo posato la mia mano sul pomello della porta ma desideravo di non doverla aprire.
-"Ciao,sei Nicole?",arrivò una signora dietro di me,probabilmente era una professoressa,forse la preside o la vicepreside..beh sicuramente non era una mia compagna ahah.
"Si sono io.."
-"Perfetto,seguimi"
Entrammo in classe.
-"Buon giorno ragazzi"
*TUTTI IN PIEDI*
*BUONGIORNO PROF.*
-"Lei è Nicole,sarà la vostra nuova compagna di classe".
Ero in un momento di imbarazzo e di ansia.
-"Siediti pure",me lo disse a bassa voce,forse per non mettermi in imbarazzo davanti agli altri.
"Ehm,si."
Mi sedetti nell'unico posto libero che c'era,fila centrale 3º banco.
Accanto a me c'era seduto un ragazzo..portava una felpa con le maniche lunghe,era un po' grossa per lui ma gli stava bene,aveva il cappuccio che gli copriva il volto,si riuscivano a vedere solo dei ciuffi di capelli che spuntavano fuori,erano castani chiari,alla luce quasi biondi,e ricci.
Non prestai molta attenzione all'appello e imparai il suo nome soltanto alcuni giorni dopo.
-"Allora ragazzi,tirare fuori il libro di matematica"
Ci fu un brusio di sottofondo e poi il silenzio più totale che però fu interrotto dalla voce della prof che spiegava.
Per fortuna era il primo giorno e quindi si usciva alle 12.
La campanella suonò e io feci un sospiro di sollievo.
Stavo per uscire dall'aula ma la professoressa Piovano(la prof. di matematica della prima ora)mi chiamò..
-"Ehi Nicole posso parlarti un minuto?"
"Ehm..si,certo.Ha bisogno?",ebbi l'impressione di avere 100 occhi puntati su di me..iniziai a sudare freddo e ad agitarmi.
-"Ahah tranquilla non ti devi agitare.Volevo solamente sapere come ti sei trovata..So che è il primo giorno ma ho notato che non sei molto loquace..o sbaglio?"
"Faccio sempre fatica a fare amicizia..magari domani proverò ad integrarmi",la verità è che non avevo nessuna intenzione di provarci,ogni volta che ci provavo finiva male e non volevo altre delusioni.
-"Va bene.A domani allora"
"Arrivederci"
Fui l'ultima ad uscire dalla scuola,probabilmente le bidelle stavano aspettando solamente me per chiudere l'immenso portone che fungeva da accesso alle aule.
Mio padre era li,nel parcheggio pronto a mettere in moto la sua Mercedes nera.
Salii in macchina,non dissi una parola,in fondo non ce n'era bisogno.
-"Ciao piccola,come è andato il primo giorno?"
"La prof. di mate è simpatica",so che si aspettava che parlassi dei compagni ma non lo feci e lui non osò chiedermelo.
Appena arrivati a casa feci pranzo,poi mi chiusi in camera con le cuffiette e la musica a palla.
Passai così quel pomeriggio,un po' fra le canzoni deprimenti della mia playlist e un po' tra le risate con Maïa;facemmo una chiamata Skype,la prima in tutta la mia vita e passò mezz'ora solo a spiegarmi come installare l'applicazione,madò che ridere.
Andai a letto presto,verso le 21 e non feci neanche cena..avevo solo voglia di staccare un po' e di riposarmi.
Passai quasi tutta la notte sveglia nonostante avessi molto sonno,i pensieri mi stavano "assalendo" e come pensiero fisso c'era lui..Quel compagno di banco misterioso,con la "felpa dalle maniche lunghe" e il cappuccio,non so perché ma mi intrigava e avevo una voglia pazzesca di vedere il suo viso,di vedere i suoi occhi.
Decisi che il giorno dopo sarei andata da lui e mi sarei presentata.."costi quel che costi ma lo farò!",così mi ero detta prima di addormentarmi.

La ragazza con gli occhi spentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora