Coronado, casa di Brooklyn - 20:30.
Seth si avviò verso la porta bianca di Brie e suonò il campanello con in mano il papillon che tanto odiava; si sentiva scomodo in quelle vesti ed era per colpa di Allen che lo aveva obbligato ad indossare lo smoking, lui si sarebbe volentieri messo una camicia e non tutta quella roba inutile.«Addirittura le calze da nonno mi hai fatto mettere» sussurrò a denti stretti infastidito.
La porta si aprì e una meravigliosa Brooklyn apparve davanti agli occhi azzurri dell'agente.
Indossava un lungo abito del colore della passione, stretto in vita e con uno scollo a v, morbido sulle gambe e con un piccolo strascico che le donava più eleganza.
Le calzava a pennello.
I capelli acconciati in boccoli erano raccolti per metà e tenuti fermi da un fermaglio luccicante che splendeva.
«Dammi solo un minuto, devo mettermi gli orecchini» borbottò con quelle labbra a cuore tinte di rosso, facendolo accomodare dentro.
Seth si perse ancora una volta a guardarla, a deliziarsi del suo viso truccato pesantemente ma per niente volgare.
Le sue palpebre sfumavano dal nero al bordeaux, seguiti da una linea precisa nera, e circondate da folte e lunghe ciglia.La osservò silenziosamente mettersi gli orecchini a forma di cerchio, seguendo ogni suo gesto e ogni suo movimento degli occhi.
«Non dovresti avere una cravatta?» chiese lei non appena ebbe finito.
«Ho il papillon, mi da noia al collo e quindi aspetto che arriviamo prima di mettermelo» rispose facendogli vedere l'accessorio.
«Mi hai fatto venire in mente quando al liceo chiedevo al mio professore di storia di indossarlo» disse scoppiando in una piccola risata e ricordando il signor Harris, all'epoca un sessantenne arzillo vestito sempre in giacca e cravatta, il suo docente preferito.
«E se lo è messo?» domandò.
«No» rispose lei alzando le spalle e passando gli occhi su di Seth dalla testa ai piedi.
Vestiva uno smoking nero lucido e i capelli erano tenuti da una parte con del gel.
Già di suo era un uomo attraente e il fatto che si fosse tolto la barba, agli occhi di Brie apparì ancora più bello, anche se alla fine lo preferiva con un accenno di barba.«Sei incantevole, comunque» sussurrò strappando un sorriso alla detective.
«Ti ringrazio, anche se non mi piace conciarmi in questo modo» rise indicandosi tutto il corpo.
Si sentiva scomoda e troppo appariscente e non le piaceva sentirsi così.«Oh, siamo in due allora» mormorò Seth alzandosi dal divano: era ora di andare.
La Jolla - 21:10.
«Questa è la tua fede» Seth le porse l'anello dorato per poi mettersi il papillon.
«Bene marito, incamminiamoci» sussurrò Brie slacciando la cintura di sicurezza e uscendo contemporaneamente al collega.L'uomo le mise una mano sulla schiena nuda, coperta soltanto dai suoi morbidi e profumati boccoli, per invitarla a camminare con sé e quando entrarono i due si presero a braccetto.
Cercarono con lo sguardo Elliot Smith e furono raggiunti proprio da lui con in faccia un sorriso forzato, vestito di tutto punto e con in braccio il suo gatto persiano arancione, molto probabilmente per far attirare l'attenzione sul suo prezioso e costoso anello, dato che la mano su cui lo aveva era quella che accarezzava l'animale.«Buonasera, immagino che voi siate...» iniziò senza però finire la frase per non farsi sentire dagli invitati.
Era un signorino magro e di media statura, dal viso rotondo e i capelli ricci e bruni.
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Ikigai
ActionIkigai (生き甲斐) è un termine giapponese che, tradotto in italiano, significa "qualcosa per cui vivere" o "una ragione per esistere". Un ikigai è essenzialmente un motivo per alzarsi la mattina. Da quando si è trasferita a San Diego nove anni fa, Brook...