|02| Quindi Handyman è il nostro bersaglio

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Dipartimento di polizia - 09:02.
 
 
 
L'agente dell'F.B.I. Seth Johnson stava aspettando, assieme al suo partner Allen Truman e il capo della polizia Shane Miller, l'arrivo del detective che avrebbe aiutato con l'operazione di cattura di Handyman.

Era curioso di conoscere quella persona, anche perché gli era parso strano che un semplice detective di città venisse coinvolto per aiutare l'F.B.I., doveva quindi essere un prodigio.

«Buongiorno» disse una voce femminile attirando l'attenzione dei presenti.

Seth squadrò la donna, vestita con una giacca di pelle nera e una maglia bianca infilata dentro dei jeans anch'essi neri che le fasciavano perfettamente le gambe toniche.

Di viso non era un granché, era pure struccata, ma Seth avrebbe volentieri rubato un bacio a quella bocca rosea con il labbro inferiore più gonfio di quello superiore.
I suoi occhi marroni circondati da folte ciglia avevano un'aria seria e vigile.

«Ciao Brooklyn, tutto bene?» le domandò Shane Miller sorridendole, un uomo di mezza età dai capelli grigi.

«Vorrei presentarti queste persone» aggiunse senza darle il tempo di rispondere, e con un gesto della mano la invitò ad accomodarsi.

La donna guardò scettica i tre e prese posto.

«Salve signorina Ellis, io sono Allen Truman e lui è Seth Johnson, lavoriamo per l'F.B.I.. Sono stato incaricato di venire qui per proporle di lavorare con noi ad un caso a cui stiamo lavorando da anni ormai. Shane Miller è un caro amico del direttore dell'F.B.I. e ha riferito che lei è una delle detective più talentuose che abbia mai conosciuto» Allen cominciò a parlare catturando da subito l'attenzione di Brooklyn, che nel sentire "F.B.I." si mise a ridere e due fossette si formarono sulle sue guance.

«Scusatemi, davvero» mormorò sorridendo guardando in basso.

«È solo che mi sembra stranissimo. Posso sapere, prima di tutto, perché proprio io?» domandò guardando il suo capo Shane.

«Sei perfetta per loro. So come lavori, che ci metti impegno e passione, che ti piace quello che fai. Hai un curriculum fantastico e anche se quello che dovrai fare non lo hai mai fatto, so che ce la farai. Io ho dato loro il tuo nome e dopo una selezione se sono arrivati a scegliere te un motivo ci sarà, sei la persona giusta.» disse l'uomo guardandola negli occhi convinto di quelle parole; credeva in quella ragazza, avrebbe messo una mano sul fuoco per lei.

Seth, che non aveva ancora ricevuto un'occhiata che durasse più di un secondo da parte di Brooklyn, si appoggiò allo schienale della sedia ascoltando le parole dell'uomo; il fatto che le avesse riservato delle così belle parole forse significava che la donna era davvero talentuosa, ma Seth non era convinto.

«Grazie per i complimenti, Shane, ma credo sia una cosa troppo grossa per me» disse lei alzandosi.

«Andiamo Brie, ascolta almeno quello che hanno da dirti» insistè Shane.

«Non possiamo andare oltre con le informazioni se non siamo sicuri delle intenzioni della signorina Ellis» parlò per la prima volta Seth, che stava giocherellando con una graffetta trovata sopra quel tavolo di vetro.

Brooklyn, finalmente per lui, lo guardò e disse: «Ha ragione, mi dispiace avervi fatti venire fin qui per sentire un no secco, ma non me la sento».

«Te l'avevo detto Allen, che se fosse stata una donna non avrebbe accettato» disse Seth al collega e anche amico.
Brooklyn non prese bene quella frase stupida e senza senso; si girò verso quell'uomo, dai corti capelli marroni, con un sopracciglio alzato e la bocca aperta guardandolo storto per la sciocchezza che aveva tirato fuori.

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