La verità

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Senza dire una parola scendemmo lungo la scalinata e raggiungemmo il piano sotterraneo. Kol trovò un interruttore e accese la luce, ma nonostante quella la stanza rimase comunque buia e cupa. Ma che posto era? Metteva i brividi. Sembrava una stanza delle torture: erano presenti manette, corde e una gabbia. Cercai indizi ovunque e notai anche un calendario vecchio come me con segnato i giorni di luna piena.
<<credo di aver capito>> affermò Kol guardandomi.
Io ricambiai il suo sguardo spaventato.
<< Lupi mannari. I tuoi genitori erano dei lupi mannari e probabilmente potresti esserlo pure tu>> confessó tutto ad un fiato.
<<Che cosa?>> domandai impaurita.
<<si, altrimenti come avresti fatto a sopravvivere attraversando il fuoco causato da mia madre?>>.
<< no, non può essere. Io come potrei? Non mi sono mai trasformata, non ho mai perso coscienza di quello che sono>> confessai presa dal panico.
<<Eh va tutto bene. Se la maledizione non si avvererà tu non diventerai mai un lupo mannaro okay?>> cercò di tranquillizzarmi.
<<quale maledizione?>> chiesi sempre più sconvolta.
<< Se uccidi un essere umano o sovraumano la maledizione di avvererà e tu diventerai un licantropo>> disse in tono pacato, davvero diverso dal suo solito.
Ero senza parole. Non avevo idea che tutta la mia vita potesse centrare con questo. I miei genitori erano dei lupi mannari e io ne ero venuta a conoscenza dopo ben diciassette anni.
<< stai tranquilla. Andrà tutto bene. Ovviamente se non deciderai di uccidermi da un giorno all'altro>> disse per sdrammatizzare e facendomi lievemente sorridere. << Dai andiamo>>.
<< eh dove?>> chiesi dato che ero già a casa mia.
<<voglio farti fare un giro>> disse uscendo da casa mia e facendomi salire sul sedile del passeggero della sua macchina.
<< Allora?>> chiesi.
<<allora cosa?>> domandò lui guardandomi con la coda dell'occhio.
<<dove stiamo andando?>> sorrisi cercando di dimenticare quello che avevamo appena scoperto.
<< in un posto. Un posto che ti farà riflettere>> sembrava essere serio per una volta.
<<se ne sei così sicuro>>.
<<siamo arrivati>> disse parcheggiando.
Quando scesi mi accorsi di essere arrivata al cimitero di Mystic Falls.
Guardai confusa Kol.
<<voglio aiutarti a trovare i tuoi genitori>> sembrava essere così sensibile e dolce in quel momento che per un attimo dimenticai che pochi giorni prima aveva cercato di uccidere una persona. <<Dai andiamo>>.
Ci dividemmo e iniziammo a cercare tra i vari settori del cimitero immerso tra la natura. Lo so che sarebbe stato difficile trovare i miei genitori tra tutte quelle tombe, ma per il momento apprezzi solo il fatto che una persona si era proposto di aiutarmi a cercarli. Cambiai diversi settori e quando da lontano notai un albero con incisa una mezza luna mi avvicinai curiosa. Non mi era molto chiaro quel simbolo su quell'albero ma fu quando vidi i nomi dei miei veri genitori sulla tomba lì da parte che capí che quel simbolo era riferito a loro.
<<Trovato qualcosa?>> chose Kol avvicinandosi e quando vide che ero inginocchiata a terra capí che avevo trovato quello che stavamo cercando. Un silenzio profondo avvolse l'intera scena attorno a me e delle lacrime rigarono il mio volto per l'emozione e la mancanza di quelle di figure paterne.
<<Grazie>> gli dissi rivolgendogli un piccolo sorriso a bocca chiusa.
<<di niente>> disse lui poggiando mi una mano sulla spalla, che poi tolse subito per l'imbarazzo. Probabilmente non aveva mai fatto una cosa del genere con qualcuno, ma io chi ero per dirlo?

Poco dopo ritornammo a casa sua. Il viaggio di ritorno fu molto silenzioso. Entrambi non sapevamo se parlare o stare zitti.
Quando entrammo nella villa fummo travolti dalle urla di Klaus che lanciava e spostava mobili da camera sua. Lo raggiungemmo e sembrava quasi essere impazzito. Non lo avevo mai visto così infuriato.
<< Ma che sta succedendo qui?>> urlò Kol per fargli notare che noi eravamo lì, sulla soglia della porta.
<<L'hanno scoperto>> urlò fermandosi e girandosi verso di noi.
<<Cosa hanno scoperto?>> chiese Kol preoccupandosi per il fratello maggiore.
<<come ucciderci>> disse Klaus abbassando leggermente il tono della voce.
<< Hanno trovato i paletti di quercia bianca?>> parlò Kol.
<<si, li hanno presi prima di Rebekah>> Klaus si portò le mani alla testa.
<<dobbiamo riprenderceli allora>> proposi come se fosse la cosa meno evidente.
<< non c'è li daranno mai Leah>> mi disse Klaus preoccupato.
<< Beh magari non ce li daranno se glielo chiediamo, ma magari basterà ricattarli con l'inganno>> pensai riferendogli tutto.
Loro mi guardarono con un sorriso malizioso e pronti per mettere in azione questo "malvagio" piano.
<<Bene questa sera che ne dite di una bella cenetta di famiglia?>> sorrise Klaus.

Era sera e nella sala da pranzo dei Mikaelson eravamo io,Kol,Klaus e Rebekah che stavamo aspettando Finn.
<< Klaus non arriverà mai. Lui ci odia>> disse Rebekah.
<< Rebekah quanta poca pazienza. Credevo conoscessi il tuo fratellone e credevo sapessi benissimo che ha sempre degli ottimi piani>> disse fiero di sè.
<<scusateci il ritardo>> disse una giovane donna dai capelli rossi e gli occhi cristallini.
<<Oh Sage che onore e bentornato Finn>> li fece accomodare Klaus.
Io ero seduta vicino a Kol e la donna si sedette al mio fianco.
<<Ehi io sono Sage>> si presentò porgendomi la mano.
<< io sono Leah>> gli sorrisi stringendogliela.
<<molto piacere Leah>>.
<<Allora che cosa dovevi dir.ci di così importante Klaus?>> chiese Finn prendendo posto al fianco della rossa che sembrava affezionata a lui.
<< Bene fratelli saprete benissimo tutti quanti che nostra madre è riuscita a legarci tramite il suo incantesimo di sangue>> parlò guardando Finn.<<Bene come avrete già intuito sto cercando un modo per slegarci e vivere beatamente senza la paura di morire per colpa di un'altro. Per questo ho in mente un piano. Ovviamente per distruggere l'incantesimo mi servirà una strega e chi meglio di Bonnie Bennet potrebbe riuscirci giusto? Leah tu avrai il compito di attirarla qui>> mi disse con tono serio e deciso. <<ora vi starete chiedendo come convinceremo la strega a fare l'incantesimo. A questo ci penserai tu Kol. Ti farai un bel viaggiato a Denver dove troverai il suo amichetto Jeremy Gilbert e se necessario ti sbarazzerai di lui>>.
<< mi piace>> disse Kol accennando un sorrisino.
<<Rebekah tu ti occuperai dei fratelli Salvatore. Scegliere uno dei due è torturarlo finche non ti dirà dove sono nascosti i paletti. E tu Finn seguirai Elena per scoprire se loro sanno qualcosa. Tutto chiaro?>> chiese Klaus fiero del suo ben elaborato piano.
<< Perfettamente >> risposi io. Ma che mi stava succedendo? Forse mi stavo davvero affezionando a questa famiglia.

Finita la cena, tornammo ognuno nelle proprie camere in attesa di mettere in atto il nostro piano il giorno seguente. Prima che mi infilassi sotto le coperte qualcuno, però bussò alla porta. Era Kol.
<< Ehi. Parti di già?>> gli chiesi, anche se sapevo già la risposta.
<<si, devo darmi una mossa se devo fare amicizia con il piccolo Gilbert>> rise e io feci lo stesso.
<< Beh...buona fortuna>> gli dissi, prima che se ne andasse.
<< Leah>> mi richiamò da lontano. << sta attenta>> sta volta usò il suo tono serio e io acconsentí con un cenno della testa prima di rientrare in camera e chiudere la porta.

Quella notte passò velocemente e dopo che ebbi convinto Bonnie a venire con me nella villa, Klaus riuscì a convincerla a slegare il legame che lo un'uva ai suoi fratelli. Quando il piano sembrava andare per il verso giusto ci arrivò la notizia che Finn era morto. Era stato ucciso da Elena e Matt é poco dopo morirono anche Sage e tutti quelli che aveva trasformato. Così Klaus pensò che ora il prossimo obbiettivo di Elena e i suoi amici sarà scoprire a quale linea di sangue appartengono.
<< Dobbiamo fare uso del piano B>> mi disse sconvolto.
<< non credevo ci fosse un piano B>> risposi presa dal panico.
<< devi andare a Denver Leah>> suggerí Klaus.
<<Che cosa? Quando? Ora? >> chiesi agitata.
<< si, devi partire immediatamente e avvisare Kol. Ehi stai tranquilla andrà tutto bene>> disse poggiando mi una mano sulla spalla, che io scostai subito.
<< come puoi dire che andrà tutto bene? Tuo fratello è appena morto e probabilmente non sarà il primo>> gli urlai in faccia.
<< per questo dovrai impedirlo, mentre noi cercheremo di difenderci>> disse Klaus stringendomi la mano e poi lasciandomi andare.
Ora iniziava la parte più difficile del piano B. Ovvero partire per Denver e cercare Kol Mikaelson.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti❤️
spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Continuate a lasciare stelline e qualche commento dicendomi che cosa ne pensate e che cosa vorreste trovare. Accetto anche critiche, tutti possiamo imparare dagli altri🥰

Kol Mikaelson - Innamorata di un MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora