01 - HURT ×Jaeyong×

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"La devi smettere!"

Jung Jaehyun alzò lo sguardo annoiato dalla rivista che stava leggendo, per incontrare quello offeso del suo migliore amico.

Era appena mezzanotte e un quarto ed il suo turno, nel minimarket aperto ventiquattro ore su ventiquattro, era praticamente all'inizio.

"Di fare che cosa, Doyoung-ah?" chiese riportando lo sguardo all'articolo che stava leggendo, nonostante sapesse già la risposta.

Ogni weekend era la stessa storia; lui andava al lavoro e, dopo un'ora che era sulla sedia girevole in attesa di qualche cliente ubriaco, Kim Doyoung faceva la sua comparsa iniziando una ramanzina degna del più rompipalle degli amici.

"Di lavorare il weekend invece che uscire con me e Yuta!" gli disse. "A quest'ora dovremmo essere a Gangnam, insieme a quel gigantesco idiota, in giro per club alla ricerca di qualche bel manzo da portare in dormitorio. Non di certo in questo negozietto da quattro soldi."

Lui, Doyoung, e Yuta, erano amici dal primo anno di università. Non sapeva cosa avesse fatto di male per meritarsi una sorte del genere, ma nonostante i due fossero la cosa più snervante di questo mondo, non poteva vivere senza di loro.

Gli voleva bene come fratelli e, sebbene loro fossero il suo opposto, la loro amicizia era solida come una montagna. Infatti, dove lui era silenzioso e introverso, più preoccupato nel non dare nell'occhio e diligente nello studio, loro erano chiassosi ed esuberanti. Se non l'avessero avuto come coscienza non sarebbero stati al passo con gli esami, troppo preoccupati a correre dietro a qualche gonna troppo corta o a qualche bel ragazzo palestrato.

E non era poi questo gran problema, a Jaehyun andavano bene così, pregi e difetti erano i suoi amici. Il problema sorgeva quando insistevano a portarselo dietro durante la loro caccia, convinti che non si stesse godendo la vita troppo preoccupato a studiare e lavorare.

"Questo negozietto da quattro soldi è l'unica cosa che mi permette di mangiare." Ribatté sempre con tono annoiato e senza alzare lo sguardo dalla rivista. Non poteva credere che Lee Jongsuk stesse uscendo con IU, sicuramente era un rumor falso, era palese da School 2013 che se la faceva con Kim Woobin.

"Non puoi vivere per questo minimarket e l'università, ti stai perdendo la gioventù." Continuò imperterrito nella sua filippica il moro. "Non puoi lavorare nel pomeriggio il venerdì e il sabato? Fallo in nome della nostra amicizia."

Con un sospiro sconfitto chiuse il giornale scandalistico, per guardare dritto in faccia l'amico. " Hai idea di quanto mi paghino per fare la notte del weekend?"gli domandò serio. "Se dovessi fare solo il venerdì e il sabato sera riuscirei, in due mesi, a mettere da parte metà della retta universitaria. Questo lavoro mi serve per pagarmi l'alloggio, le tasse e i viveri che mi permettono di respirare. La gioventù può anche andarsene a quel paese, sopravvivere è più importante." Affermò con convinzione, ma senza rabbia.

Non era colpa di Doyoung se non aveva i genitori, se all'età di quattordici anni era stato costretto a mantenersi da solo, buttato in mezzo ad una realtà troppo dura per un ragazzino, tuttavia doveva fargli capire che se non ci pensava lui a se stesso, non l'avrebbe fatto nessun'altro.

"Te la paghiamo io e Yuta la prossima retta!" controbatté il ragazzo. "Chiedi solo due mesi, fallo per me, non sopporto più di uscire solo con Yuta, ho bisogno del mio amico gay che mi spalleggi nella caccia." Concluse mettendosi in ginocchio oltre il bancone, facendogli vedere solo le mani unite in preghiera dal bordo in granito.
Jaehyun alzò gli occhi al cielo; com'era melodrammatico Kim Doyoung nessun'altro mai.

Stava per rispondere quando una voce lo precedette. "Non pensare di privarmi del mio miglior collega solo perché il tuo amico va a caccia di patate e non di uccelli!" Seo Johnny fece la sua comparsa con due cartoni tra le braccia e lo sguardo adirato. "Hai idea di chi mi potrebbero affiancare se mi porti via Jaehyun?" domandò con disappunto.

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