02 - TEASING ×Minsung×

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« Scusa, non credevo ti dessero così fastidio le mie attenzioni. Non era mia intenzione disturbarti, davvero. »

« Beh, missione fallita Sherlock. Così sembri solo un ragazzino che corre dietro alla sua cotta da tredicenne come un disperato, come se da questo dipendesse la sua vita. E sai cosa? Sembri ridicolo. All'inizio, sì lo ammetto, era piacevole che qualcuno si fosse interessato a me, era dolce che tu continuassi a provarci. Ma, diosanto Jisung, quattro settimane? Così è troppo, davvero. Sembri un piccolo stalker alle prime armi, non so se sia più imbarazzante o ridicolo. »

Le guance di Jisung vanno a fuoco.

E a Minho dispiace. Non voleva metterlo in imbarazzo.

« Senti, scusa. Non volevo essere così scortese ma è che ... sei così dannatamente fastidioso- »

Ora ha oltrepassato il limite, lo sa, ma si accorge di ciò che ha detto un minuto troppo tardi.

« Non-non è quello che intendevo, io- »

« Bene, grandioso. È fantastico sapere che adesso tutti in questa dannata città non mi sopportano. Davvero fantastico! »

« Se tu fai di tutto per rendere la vita impossibile agli altri mi chiedo perché nessuno voglia esserti amico! »

Le guance di Jisung bruciano, gli occhi accesi di qualcosa non ben definito - che spaventa Minho.

« Per tua informazione, io ho amici! Ho una vita sociale, so come divertirmi; a differenza di qualcuno qui che non ha superato nemmeno il secondo anno di università! »

« Piccolo bastardo. Smettila! Io sto cercando di lavorare, qui, e tu me lo rendi impossibile. E se non la smetti, sarò costretto a bandirti dalla biblioteca. »

Non sa precisamente come succede, ma Jisung lo bacia.

Un bacio arrabbiato e passionale.

Jisung lo tiene per i fianchi, anche se è più basso di lui, Minho ha le dita fra i suoi capelli.

Quando il bacio finisce, il biondo si allontana lentamente, lasciando piccoli baci a stampo sulle labbra di Minho, le dita ferme sui suoi fianchi.

« Scusa. »

« Qualche buona qualità ce l'hai anche tu, allora. »

Sorridono.

« Quindi ... sono bandito? »

Sorrisi.

Risatina.

Grossa grassa risata.

Minho poggia la fronte su quella di Jisung, e strofina il naso contro il suo.

« Guai a te se domani non vieni qui a impedirmi di lavorare, piccolo bastardo. »

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