Parigi, Dicembre 2022.
Mi guardo allo specchio, sistemo la cravatta e il colletto della camicia.
Faccio un respiro profondo.Ci siamo, sono a tanto così dal realizzare il sogno di una vita anche se, tante volte, mi chiedo se sia davvero ancora questo. Sicuramente, però, è il sogno di quel bambino intorno al falò che mi porto sempre dentro, che non ho mai dimenticato. Ogni tanto mi piacerebbe tornare indietro, felice come lui. Spensierato, innamorato della vita. Ci penso spesso. A volte troppo.
"Hijo, ci sei?"
Mia mamma bussa allo stipite della porta, mi ridesta dai miei pensieri."Si, ci sono."
Le sorrido, la guardo avvicinarsi a me premurosa, nonostante abbia ormai ventinove anni.
Quando provo a farglielo notare mi risponde sempre che sarò il suo bambino, anche a cinquant'anni.Mi sistema ancora la cravatta, in un gesto che le viene spontaneo.
"Dobbiamo andare?"
Chiedo non sapendo nemmeno che ore siano, annuisce.
Usciamo insieme dalla mia camera, fianco a fianco come sempre e andiamo nella stanza accanto, entro senza bussare."Papiii."
Esclama Abel quando mi vede, si alza dal tappeto dove stava giocando con Milagros.
Sono così immensamente legati che a volte, insieme, mi fanno esplodere il cuore, me lo immagino spesso così anche con Alice, sarebbe decisamente stato un ottimo fratello maggiore.
Mi esplode il cuore quando oltre a mio figlio mi corrono incontro anche Enrique e Milagros per abbracciarmi. Mi riempiono davvero d'amore e io li ho fortemente voluti accanto a me in questo giorno così speciale per me."Amori miei."
Dico accovacciandomi tenendo Abel in braccio ma lasciando un bacio a Milagros e scompigliando i capelli a Enrique che, visto i suoi undici anni, è in una fase di rifiuto nei confronti dei baci. Ovviamente solo i miei e quelli di Alina, non di certo quelli di tutte le ragazzine che gli stanno intorno."Tio hai già vinto?"
Mi chiede Milagros."No tesoro, non ancora."
Fa una faccia pensierosa, poi alza le spalla."Tanto per me resti il migliore."
Mi da un bacino e poi corre via andando da sua madre che la prende in braccio facendola ridere."Sei bellissima."
Dico rimettendomi in piedi e guardando la mia migliore amica e pensandolo davvero. So che non sia un'amante dei vestiti così lunghi, eleganti e pieni di brillantini ma le stanno davvero bene.
Oriana aveva un evento importante, ci raggiungerà direttamente alla cerimonia."Mi sento un'enorme meringa."
Dice lei avvicinandosi con la sua bambina in braccio, mi da un bacio su una guancia, rido."Se le meringhe avessero tutte quest'aspetto dovrebbero triplicarne le produzioni."
Le dico e mi guadagno giustamente un colpo sulla spalla, però la faccio ridere.
Lascio Abel in braccio a mia madre perché vuole andare da lei, metto un braccio intorno alle spalle di Enrique che sorride."Domani però andiamo a far due tiri vero?"
Mi chiede, ha in testa solo il calcio ma io gli dico sempre che deve pensare prima alla scuola."Come è andata quella verifica di spagnolo?"
"Benissimo, diglielo mamma!"
Si affretta a dire."Vero, non ha fatto errori."
Mi conferma Alina.
Sorrido fiero, gli scompiglio i capelli."Allora ti meriti proprio due tiri al Bernabeu domenica dopo la partita."
"Sei il migliore lo sai?"
"E tu sei un ruffiano lo sai?"
Ribatto facendolo ridere.
Gli lascio un bacio fra i capelli approfittando dell'occasione e poi lo lascio libero, apro la porta e faccio uscire tutti per andare verso le macchine che hanno mandato per noi.
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Fix You Inediti.-Paulo Dybala
FanfictionQuesto libro non nasce per qualcosa in particolare, nasce semplicemente per mancanza. Nasce per il mio egoismo. Ecco si, nasce per puro egoismo. Mi mancano Paulo e Rachele, mi manca Fix You, mi manca questa storia. E ascoltato una canzone non ho po...