Torino, Dicembre 2022.
"Mamiii."
Esclama Asha quando arrivo sulla soglia della porta dell'asilo."Amore mio!"
Rispondo prendendola in braccio al volo.
Un uragano di un anno e mezzo che mi travolge con un amore così immenso che a volte fatico a credere sia possibile. Salutiamo la maestra, Asha vuole rimanere in braccio ed io ne sono ben felice, la tengo stretta, le bacio i capelli.Da quasi due anni i miei ritmi e la mia vita son completamenti cambiati, in meglio. Asha abbiamo deciso di mandarla all'asilo nido da quando Mario ha ricominciato a lavorare. Si è ritirato dal calcio giocato a Maggio, sentiva di aver dato tutto e di non poter dare di più. La Juventus, riconoscente di tutto quello che ha dato alla maglia, gli ha offerto un posto nello staff tecnico, ovviamente seguendo prima un corso che, in realtà, ancora sta frequentando.
Mario non è capace di stare molto a casa, così sono stata io la prima a dire di farlo. Non è cambiato molto dalla nostra vita di prima in realtà, è più con la squadra che a casa, segue le trasferte ma invece di andare in ritiro può rimanere a casa e questa cosa mi piace perché, soprattutto da quando c'è questo splendido esserino con me, non mi piace stare da sola la notte. Anche se, in realtà, da Ottobre dell'anno scorso, vive con noi Luca che si è trasferito a Torino per studiare Scienze dello sport. Sono felice di averlo qua, è sempre più legato ad Asha e si sta abituando a chiamare Mario zio. Fanno tante cose insieme e io non potrei chiedere di meglio.
Io, invece, non devo più seguirla la squadra in trasferta.
Quando sono rimasta incinta, nonostante dovessi rimanere a casa in maternità, Andrea mi ha offerto una promozione a caporedattrice. Ciò che avrei sempre voluto essere. Le mie responsabilità sono notevolmente aumentate ma ho anche qualche libertà in più. La mia vita, insomma, sta andando a gonfie vele, ho quasi tutto ciò che vorrei. Sono quasi del tutto completa. Dico quasi perché ciò che ho perso negli anni non mi sarà mai restituito ma non importa, mi ci sono abituata. E ora ciò che prima mi dava immenso dolore, cerco di ricordarlo col sorriso e con amore. Fa ancora male ma è un dolore con cui ormai, negli anni, ho imparato a convivere quasi serenamente.Prendo le chiavi della macchina, apro la portiera posteriore e sistemo mia figlia nel suo seggiolino, strofino il naso contro il suo, mi da un bacio. Vado al posto di guida, metto in moto l'auto e mi immetto nelle strade torinesi che ormai conosco come le mie tasche. Devo andare a prendere Luca in Università, quando coincidono le nostre giornate capita spesso, lo porto e lo vengo a prendere io, così non dobbiamo muovere due macchine.
Parcheggio e scendo dall'auto, vado da Asha che vuole di nuovo essere presa in braccio, è una coccolona, cantiamo la canzoncina di qualche moderno cartone animato mentre andiamo verso l'uscita dall'università.
"Uca uca!"
Esclama Asha appena lo vede, innamoratissima di suo cugino.
Quando è abbastanza vicino a noi la lascio a terra per farla correre da lui."Principessa!"
Mio nipote la prende in braccio stringendola forte, Asha gli butta le braccia al collo e un paio di ragazze intorno a Luca le dicono qualcosa, ridono, prendono la manina di mia figlia e poi salutano entrambe mio nipote con un bacio sulla guancia. Si scambia il cinque con i suoi amici e poi viene verso di me tenendo sempre Asha in braccio."Stai usando mia figlia per le tue conquiste?"
Chiedo quando arriva accanto a me, mi mette un braccio intorno alle spalle, non è una novità che, fra noi due, sembri lui il più grande.
"E ringrazia il cielo che non sono una zia invadente.""Ai miei amici, in realtà, piacerebbe che mia zia fosse più invadente."
Gli tiro una leggera sberla sulla mano che penzola sulla mia spalla."Sono impegnata e sono madre."
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Fix You Inediti.-Paulo Dybala
FanfictionQuesto libro non nasce per qualcosa in particolare, nasce semplicemente per mancanza. Nasce per il mio egoismo. Ecco si, nasce per puro egoismo. Mi mancano Paulo e Rachele, mi manca Fix You, mi manca questa storia. E ascoltato una canzone non ho po...