Spia e lascia spiare

121 8 2
                                    

Capitolo VI

Elettra's POV

Era ormai mezzanotte.

Thomas stava per andare via e l'accompagnai alla porta.

"Allora ciao" mi sorrise dolcemente e cercò di lasciarmi un bacio sulle labbra ma io indietreggiai.

"Aspetta" dissi con voce flebile.

Lui si guardò in torno e disse

"Ah giusto, Aidan non è in giro, sono inutile allora." E se ne andò.

Non lo fermai, non dissi nulla, era inutile replicare aveva palesemente ragione, volevo solo far incazzare Aidan, lui si era portato dietro quella cogliona senza cervello e io dovevo farmi vedere impassibile davanti a loro due, ma da sola non ce l'avrei mai fatta, Thomas mi serviva.

Si lo so ero una stronza a pensare in questo modo, ma dopo tre fottutissimi anni di pianti e baci mai dati ero fottutamente stanca di aspettare Aidan.

Un giorno gliel'avrei dovuto dire, ma adesso dovevamo pensare a chi era il ragazzo nelle chat di Judith, non avevo tempo per l'amore.

Quindi decisi di instaurare un vero rapporto con Thomas, gli scrissi un messaggio.

Mi spiace per prima, hai ragione, Aidan però è solo una cosa passeggera e so che riuscirò a dimenticarlo con te al mio fianco, sei speciale <3

A volte devi fare del male per stare bene...

Andai a dormire anche io.

Aidan's POV

Mi svegliai con un rumore di vetri che s'infrangevano. Mi alzai da letto e sentii un leggero fastidio ai piedi, guardai, c'erano delle schegge di vetro nella lana dei miei calzini, fortuna che me li tenevo per dormire. Mi guardai intorno, c'erano due bottiglie di birra, una di esse era rotta, la sera dovevo essermi addormentato con la bottiglia in mano che poi cadde.

Improvvisamente mi ricordai dell'incazzatura della sera prima, quel dannato Thomas, scatenava in me una rabbia assurda, ero io quello che proteggeva sempre Elettra, che la faceva sorridere nei momenti più tristi... e che si sedeva vicino a lei durante i pasti e non Thomas!

Presi il telefono e chiamai Tina.

"Pronto?" disse con voce squillante.

"Ciao Tina sono Aidan, sei già a scuola?"

Rise prima di rispondermi "No tesoro, perché?"

"Bene, passo a prenderti tra dieci minuti."

Tina non mi era particolarmente simpatica, ma io mi sfogavo così, o il sesso o il basket, e per ora ancora non avevo individuato un campo dove potermi allenare ogni qual volta che desideravo.

Uscii di casa sbattendo la porta facendo in modo che gli altri mi sentissero.

Davanti al marciapiede c'era Thomas che aspettava seduto sulla sua motocicletta nera, si alzo per salutarmi.

"Ciao Aidan." Disse sorridendomi.

"Fanculo." Risposi con una sigaretta in bocca e senza fermarmi, gli avrei sicuramente dato un pugno in faccia, ma non volevo discutere con Elettra, se lei voleva frequentarlo io dovevo solo rimanere zitto...

La casa di Tina era una villetta a due piani con un cancello elettrico, un giardino enorme e una piscina, anche quella enorme.

Troia e anche ricca...

Mi aspettava fuori dal cancello, poggiata al muretto accanto.

La vidi e rimasi sorpreso, aveva una magliettina semitrasparente che lasciava intravedere il reggiseno blu e dei pantaloncini cortissimi, a girofica come mi piace dire, non ce mi dispiacesse il suo abbigliamento però anche se in California faceva sempre piuttosto caldo lei doveva coprirsi, almeno un po'.

Filtri, tabacco e cartineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora