diciassettesimo capitolo.

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erano passate diverse settimane dall'ultima volta che ho visto Emanuele, lui era venuto più volte avanti la camera di Gianmarco e Diego
si perché io sono rimasto tutto il tempo chiuso nella stanza
mangiavo quel poco che Diego mi portava
e tutto il tempo lo passavo a piangere abbracciato al cuscino

oggi doveva ancora venire..
oh eccolo, me lo sono chiamato
L: amore ti prego parliamone..
T: Emanuele non c'è nulla di cui parlare e non chiamarmi amore, vattene da quella a Roma e non rompere le palle a me
L: no Tancredi cazzo, non me ne vado da lei
T: perché no? Insomma ti manca stare con lei perché sei qui a perdere tempo con me
L: PERCHÉ LEI NON È TE CAZZO, LO CAPISCI?

apro la porta
T: non dirmi cazzate Emanuele, perfavore

Emanuele mi guarda, guarda le mie condizioni e vedo che alcune lacrime scendono anche a lui
L: come ti sei ridotto..?
T: mi hai ridotto tu così
L: scusami.. hai ragione
però credimi.. io amo te, ho sempre amato te
quel giorno, quando ci siamo baciati io ero ubriaco perché ero andato ad una festa con Thomas e avevo bevuto abbastanza, lei vedendo che ero in quello stato.. mi ha baciato, ma mi sono staccato subito perché ho capito che non eri tu quello che stavo baciando, perché riconosco il tuo sapore. Le tue labbra hanno un qualcosa di fantastico che nemmeno tutti gli aggettivi del mondo riuscirebbero a descriverlo
l'unico che forse ci si addice è fantastico.
dice sfiorandomi con il pollice le labbra e guardandomi negli occhi

io ci credevo alle sue parole..
insomma era davvero serio
e riconosco se mi dice cazzate o no
ed ora invece erano vere le sue parole
lo guardo e lui fa lo stesso

T: davvero Emanuele?
L: si Tancredi davvero.
T: dimostramelo.

incrocio le braccia e continuo a guardarlo negli occhi
lui si avvicina, prende il viso tra le mani e mi bacia
un bacio dolce
di quelli che riescono a calmare la tempesta che hai dentro
di quelli, che finalmente dopo tanto tempo ti sentivi di nuovo a casa
ci stacchiamo entrambi per mancanza d'aria
siccome avevamo approfondito il bacio

L: dio quanto mi erano mancate le tue labbra
T:erano mancate anche a me

lui mi prende in braccio e mi appoggia al muro
incrocio le gambe dietro la sua schiena
lui mi bacia
ed io approfondisco
stringe la presa sulle mie natiche
e io ansimo
lui si ferma e mi guarda

L:non voglio andare oltre, volevo solo baciarti come si deve..
T: lo avevo capito amore

ci sorridiamo entrambi
e si, finalmente mi sentivo di nuovo a casa.








nota autrice💕
heyo! ecco a voi il capitolo, finalmente hanno fatto di nuovo pace sti due
comunque, apparte questo, voi avete qualcuno che ritenete casa? Nel senso che vi fa stare bene? Se volete dirmelo, mi fa molto piacere leggerli
ci vediamo domani!❤️

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