Capitolo 4: Una partita a scacchi!

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Quando la vita decide di farti un regalo hai due alternative differenti: accettare o lasciare che qualcun altro lo apra al posto tuo prendendone il contenuto.
Ma chi può sapere con esattezza cosa un piccolo pacco decorato con della carta da regalo può contenere?
È il fiocco grande e rosso a provocare l’idea che quel regalo sia di buon auspicio?
Per quanto ne sappiamo il lupo era travestito d’agnello e il cavallo di Troia era solo una trappola.

Ora sta a te muovere la pedina, mangiare il re o essere mangiato?
Il tempo scorre e dentro quel pacco potrebbe esserci anche una bomba ad orologeria che aspetta solo di esplodere.
È così  è la mia vita, un palloncino che viene gonfiato sempre più, all’inizio è bello, è della dimensione giusta ma più aria entra e più il palloncino è sul punto di scoppiare; delusioni, tristezza, delle volte anche la troppa felicità causa una catastrofe.
Basterebbe solo qualcosa di appuntito per mandare tutto al diavolo ma se fosse veramente qualcosa di bello ciò che quella scatola nasconde?
Il gioco vale la candela?

Rimuovo il fiocco con delicatezza attenta a non far scoppiare una guerra.
Attendo diversi istanti che sembrano eterni prima di strappare via anche la carta.
Ora resta solo da aprire quella scatola misteriosa che mette così tanta ansia.

I giorni passano e il ticchettio di un ipotetica bomba si fa sentire sempre più, diventa quasi fastidiosa a lungo andare.
Spacchetto tutto e boom!
Chiudo gli occhi coprendoli con le mani e vedo solo buio intorno.
Meglio l’oscurità e l’ignoranza di non sapere cosa aspettarsi dalla vita o aprire gli occhi e rischiare di venire a conoscenza di ciò che non si voleva sapere?

Mi faccio coraggio.
Apro gli occhi, sono nuovamente nella mia stanza, non quella con le pareti tamponato di un rosa delicato ma quella con le pareti nere nella quale non c’è mai niente o nessuno, ma questa volta è diverso.
Una farfalla mi svolazza sopra la testa.
È gialla ed è ciò che di più colorato io possa vedere in questo momento.
È confortante sapere di non essere soli.
Questa volta la vita ha sbagliato la propria mossa contro di me.

I giorni scorrono come sempre, le giornate a scuola passano e io scorro tra i messaggi del gruppo.
Nicol seduta dietro di me preme contro i tasti del suo telefono.
«Che fate?» Nicol.
«Mi annoio a sentire filosofia.» Selena.
«Io mi sono appena svegliata.» scrive Daiana aggiungendo una faccina che ride.
«Che bella vita.» Nicol ricambia con lo stesso faccino.
«Che professore hai di Filosofia?» Nicol risponde al messaggio di Selena.
«Trotta.» aggiunge Selena con una faccina che mostra gli occhi all’insù.
Leggo i messaggi ma senza aprire la chat.

«Shè.» mi chiama Nicol toccandomi la spalla da dietro.
Mi giro e la guardo in attesa che parli.
«Hai sentito che anche Selena e Malia hanno Trotta a filosofia?» la sua voce è divertita.
È davvero facile far ridere questa ragazza.
Io e Nicol siamo amiche da tempo e quest’anno il destino ha voluto che andassimo insieme a scuola.
Durante gli anni nei quali è stata bocciata ha sempre dato la colpa ai professori ma ora che la vedo in classe capisco che stava solo mentendo.
Non mi piacciono affatto le persone così, è una brava ragazza ma un po’ falsa.
«Povere loro.» rispondo con una risata.

Il telefono vibra da sotto il banco.
«Non ti passo più i miei appunti.»  scrive Malia taggando Selena.
Con Trotta i libri non servono, basta avere una penna e un foglio su cui scrivere, o per meglio dire tanti fogli, in un ora è capace di parlare senza prendere respiro un minuto.
Non sempre infatti riesco a scrivere tutto ciò che dice.
«Ahahahahaha.» rispondo per la prima volta oggi sul gruppo.
Selena manda una foto e io la apro.
È Malia intenta a prendere appunti.
«Povera.» risponde Nicol.
Mi rilasso appoggiando la testa contro il muro.

12:05 am: mancano solo dieci minuti e finalmente questo inferno avrà fine.
Inizio a riposare tutto nel mio zaino di pelle e sono la prima a ripulire il banco.
«Già metti in ordine?» mi chiede il mio professore di scienze umane, che tra l’altro è il mio preferito.
Sorrido per l’imbarazzo.
«Va bene mettete tutto apposto.» il professore so rivolge alla cassa e tutti sono felici di aver finito la lezione.
«Finalmente usciamo.» Nicol scrive nel gruppo.
«Noi abbiamo ancora un ora.» risponde Malia aggiungendo un faccino che piange.
Poverine.
«Chi avete all’ultima ora?» chiedo scorrendo sul suo messaggio.
«Matematica.» Malia.
«Ofe, già è l’ultima ora, poi pure matematica.» rispondo con un faccino triste.
«In realtà non facciamo con questo professore.» scrive lei aggiungendo una faccina divertita.

La campanella suona e tutti ci affrettiamo ad uscire tamponandoci l’uno contro l’altro.
Sono tutti euforici di tornare finalmente a casa e il loro primo pensiero è il pranzo.
Il mio stomaco brontola al pensiero di dover ancora pendere il pullman e prima di tutto aspettare che arrivi
Ho venti minuti per arrivare alla fermata ma ci arrivo sempre in dieci e sono costretta ad aspettare li per altri dieci, per fortuna non sono mai sola, in compagnia si ha l’impressione che il tempo passa più velocemente.
Il pullman arriva ma sono in pochi a prenderlo considerando che arriverà un altro ma io preferisco prendere questo, è sempre vuoto ma il motivo per cui tutti lo evitano è perché fa il giro più largo passando per Macchia.

Prendo posto e a fianco a me la mia amica.
Metto le cuffie e apro la chat di gruppo.
Scatto una foto dell’interno del pullman e la invio.
«Beata te.» Risponde Selena, al che si aggiunge una foto mandata da Daiana.
La foto riprende un piatto di basta.
«Anch’io voglio.» risponde Malia.
«Vieni a casa.» Daiana.
«Magari, sono ancora a scuola.» Malia.
Tutto incorniciato da faccine tristi e faccine che ridono.

13. 15 am: «Siamo uscire anche noi ora.» Selena scrive con una faccina innamorata.
«Io sono a casa da un sacco.» Nicol con una faccina ridente.
«Buongiorno.» Clarissa.
«Ben svegliata.» rispondo.
«Sono sveglia dalle otto.» risponde lei ridendo.

Torno a casa e finalmente chiudo un altro giorno di scuola, mia sorella mi abbraccia e io ricambio, è questo che mi porta ad uscire dalla mia stanza buia.
La prossima mossa è la mia.
Quella farfalla che ho visto chissà se sarà sempre dov’era.
Ora tocca a me, quale pedina muoverò per vincere?

{Se avete bisogno di un consiglio, di sfogarvi, o semplicemente di parlare, io sono qui! 💘}
Buona lettura! ❤️

Baci Rebelliousheart01! 😘

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