Capitolo 5

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Al santuario

-Esco prima io e poi tu dopo dieci minuti, okay?- Il santuario. È come il quartiere dove tua madre dice di non passare. Pieno di:

1. Drogati

2. Fattoni

3. Ragazzi che scopano

Io ero nella terza categoria. L' unica cosa che differenziava il quartiere malfamato dal santuario era il posto. Il santuario si trovava a scuola, dietro ad una recinzione ormai arruginita dal tempo. Erano le 16:30 e posso dire che la mia seconda volta è stata bellissima.- Okay, ci vediamo domani?- chiedo. Avevo disperatamente bisogno di lui. Di Matty. Era una droga, bella, buona e super eccitante. -Stesso posto, stessa ora-. Mi dà un bacio e poi se ne va camminando/allacciandosi i pantaloni.

Mi sistemo il trucco e mi guardo allo specchio del bagno delle ragazze, a fianco a me c'è Tamara che si rimette il rossetto rosso alla ciliegia. -Sei sicura di stare bene? Sembri... diversa-. Oh oh. Se ne accorgerà, scoprirà tutto, che sono una troia, che ho perso la verginità, con una persona che non conoscevo, al ballo della scuola e capirà che sono una pessima amica e non mi rivolgerà più la parola. È meglio che lo scopra da sola o che glielo dica io? Decido di dirle tutto. Un bel respiro...-Ho perso la verginità con Mckibben e l'ho rifatto oggi al santuario.- Avrò impiegato al massimo 2 secondi per dirle tutto ma penso che abbia capito, si vede dall' espressione: occhi sbarrati, bocca aperta e con una mano sul lavandino per reggersi e l'altra con ancora il rossetto in mano distante 5 millimetri dalla bocca. La classica posizione alla: Per quale cazzo di motivo mi dici tutto soltanto adesso?! -Scusami tanto T, avrei voluto dirtelo subito ma non trovavo mai il momento giusto, avevo paura che mi giudicassi una stupida ragazzina non diversa dalle altre troiette, non ti arrabbiare.- Perché non mi risponde? Ecco. Lo sapevo. Bravvissima Jenna, hai rovinato tutto, come sempre! -Po-rca-pu-tta-na! Jenna Hamilton! Raccontami tutto, adesso, muoviti, ora! Non posso credere che ti sia finalmente liberata della vecchia e noiosa Jenna!- Tiro un sospiro di sollievo: non si è minimamente arrabbiata.-T, sei la migliore!- le salto addosso e l' abbraccio, una di quelle strette da togliere il respiro. Le racconto tutto quanto, tralasciando alcuni dettagli.

Torno a casa e faccio un assalto al cibo. Ero frustrata, mi sentivo nuda, e non perché avevo dimenticato le mie mutande al santuario, ma perché mi mancava qualcosa... o forse qualcuno? Si, avevo decisamente bisogno di Matty. Vado in camera e do un veloce sguardo al letto vuoto e ben rifatto. Avrei potuto chiamarlo e farlo fin quando non fossero tornati i miei genitori, cioè tra più di due ore. No. Jenna, non puoi diventare una dipendente del sesso e anche se "lì sotto" c'è qualcuno che te lo chiede, devi resistere! Forse scrivere mi distrarrà.

IO SONO JENNA

Sono passata da stupida e noiosa studentessa del secondo anno a troietta che si fa Matty Mckibben sotto prenotazione. E sapete una cosa? Non m' importa. Ho passato un intero anno a sentirmi dire che sono strana e suicida ma ora mi sento ribelle, apprezzata da qualcuno che non fosse un mio parente e sicura di me. Quel giorno, al ballo, quei 20 minuti nello sgabuzzino mi hanno cambiata. Mi hanno fatta sentire bene ma non mi hanno affatto saziata, ne volevo ancora.

Diario di una nerd superstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora